Una famiglia italiana espatriata in Alsazia

Interviste agli espatriati
  • Roberta, mamma espatriata in Alsazia
Pubblicato 2013-05-22 alle 22:00 da Expat.com team
Roberta ci dice che, paradossalmente, alcuni degli aspetti che più la affascinano di questo Paese concidono con quelli ai quali fatica ad abituarsi

Quando e per quale motivo avete deciso di lasciare l'Italia per trasferirvi in Alsazia?

Mio marito lavora a Basilea dal 2005, stava qui durante la settimana e rientrava in Italia nel we. Io lavoravo a Milano. Nel gennaio 2009 abbiamo avuto nostra figlia e ci siamo definitivamente trasferiti nel giugno 2009.

Prima di lasciare l'Italia, hai mai avuto delle incertezze soprattutto per quanto riguarda l'adattamento della tua bambina alla nuova realtà?

Le incertezze le ho avute fino a che non ho avuto mia figlia. Avevo un buon lavoro che mi piaceva e mi dava soddisfazioni, mio marito viaggiava molto durante la settimana e rinunciare a tutto per venire a vivere "quasi da sola" qui mi sembrava un po' un peccato. Con l'arrivo di Lea i dubbi sono spariti, la voglia di condividere ogni momento possibile ha preso il sopravvento. Lea aveva solo 5 mesi per cui non si sono posti problemi di adattamento, inoltre il trasferimento ha coinciso con un cambio di ruolo per mio marito che ha ridotto notevolmente i viaggi di lavoro. Tutte condizioni favorevoli.

Cercare casa, lavoro, aprire un conto in banca...tante formalità burocratiche e a volte è difficile reperire le informazioni necessarie. Cosa ci puoi dire della vostra esperienza al riguardo?

Abbiamo la fortuna di parlare sia il francese sia l'inglese per cui con un po' di pazienza (a volte tanta!) siamo riusciti ad organizzare tutto e ad espletare le varie formalità con le nostre forze e con tante domande poste a vicini, colleghi e impiegati dei vari enti e che hanno sempre trovato risposta.

Quali sono gli aspetti che ti affascinano di più di questo Paese e quali invece quelli ai quali hai fatto fatica ad abituarti?

E' più giusto parlare di Regione, l'Alsazia non è la Francia e i primi a dirlo sono proprio gli alsaziani! Paradossalmente alcuni degli aspetti che mi affascinano e quelli ai quali fatico ad abituarmi coincidono. La tranquillità e la "misura d'uomo" dei villaggi e delle città che frequentiamo sono aspetti molto positivi, poco traffico, tanto verde, niente code in posta o in banca ma nello stesso tempo rattristano un po' quando durante una passeggiata in una bella giornata primaverile rischi di non incontrare nessuno ( e non è un eufemismo). La prevalenza di villette singole non facilita poi la socialità, sia perché non agevola gli incontri casuali sia perché tanto del tempo libero è dedicato alla cura dei giardini e delle case ai quali i proprietari sono devoti in maniera quasi maniacale.

C'è qualcosa in particolare che ti manca dell'Italia?

La lingua e l'attitudine mentale. Vivere e socializzare parlando una lingua non tua limita le possibilità di approfondimento e discussione; impone discorsi più superficiali e spesso vede prevalere l'ascolto. La differenza di attitudine mentale la noto, forse, per il fatto di essere passata da una grande città come Milano ad un piccolo centro in cui per tradizione, mentalità e cultura, gli interessi, gli stimoli e quindi le scelte di vita sono diversi e non sempre reciprocamente compresi.

Com' è la vita di tutti i giorni di una mamma italiana in Alsazia? Hai fatto amicizia con altre mamme espatriate?

Da quando ci siamo trasferiti non ho più lavorato per cui le mie giornate sono state organizzate in funzione della bimba. Ora che è un po' più grande ho più tempo per me per cui mi ritaglio spesso spazi miei in cui faccio sport, leggo, cammino cucino e vedo nuove amiche "selezionate" tra le mogli dei colleghi di mio marito e che stanno vivendo la stessa mia esperienza. Ultimamente ho poi fatto ricerche per trovare donne italiane che vivono nella Regione e, anche grazie al Vostro aiuto, mi sono procurata un paio di contatti che potrebbero scaturire in una frequentazione regolare. Anche in questo casa si tratta di donne che vivono l'esperienza dell'espatriata per cui troviamo facilmente spunti di discussione.

La tua bimba va all'asilo? Si è facilmente integrata?

Lea ha frequentato sia il nido sia, ora, la scuola materna. E' stata da subito esposta alla lingua francese fuori e all'italiano a casa, televisione compresa. Fin dal principio ha dimostrato di riuscire a tenere ben separate le due lingue, non ha mai fatto confusione e oggi, a 4 anni, è praticamente bilingue'a volte mi corregge addirittura la pronuncia! E' sempre stata molto socievole per cui non ha avuto alcun problema di integrazione, ha le sue amiche e addirittura un fidanzatino (...meglio non dirlo a suo padre però!!!)

Cosa vi piace fare nel tempo libero? La città offre opportunità di svago per le famiglie con bimbi piccoli?

Devo dire che non siamo una di quelle famiglie che organizza gite e visite durante i we. Siamo un po' pigri, ci piace goderci la nostra casa, il giardino, le passeggiata nella natura e qualche pranzo o cena con famiglie di amici. Esistono però diverse "feste di paese" a tema nella Regione alle quali, a volte, partecipiamo e che trovo siano molto caratteristiche e divertenti anche per i bambini.

Ritornerete in Italia un giorno?

Molto onestamente, il nostro trasferimento è stato dettato dall'opportunità professionale di mio marito, diversamente saremmo ancora in Italia e di sicuro ci torneremo'alla peggio per goderci la pensione!!!

Ti senti di dare qualche consiglio alle mamme di Expat blog che hanno in progetto un trasferimento all'estero?

La prima cosa che mi viene in mente è di vivere l'esperienza modellandosi sulle nuove condizioni di vita e non cercare di replicare la vita precedente ad ogni costo, si rischia la frustrazione continua. Che sia per scelta o per necessità considerate il trasferimento come un'esperienza che vi movimenterà la vita aprendo a voi, e soprattutto ai vostri figli, nuovi orizzonti linguistici e culturali che vi completeranno come persone.

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