"Viaggio, scrivo, mangio e parlo troppo", Rossella da Lisbona si racconta a Expat.com

Interviste agli espatriati
  • Lisbona / IntoTheRoss
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Pubblicato 2020-08-03 alle 07:52 da Francesca
Rossella è una content writer che ama viaggiare e adora scrivere. Si trasferisce a Lisbona quattro anni fa per fare l' Erasmus e, ad esperienza conclusa, decide di restare. Nel 2019 apre un blog, Intotheross, dove condivide con i suoi lettori momenti legati all'espatrio, parla di libri, film, viaggi ed esperienze che hanno segnato il suo percorso di vita. Ma non vi svelo altro, leggete l'intervista e andate a scoprire il suo blog!

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Ciao, mi chiamo Rossella, ho 29 anni, e da 4 vivo a Lisbona!
Sono una freelance, parlo troppo e adoro scrivere.

Quali sono i motivi del tuo trasferimento in Portogallo?

Sono venuta in Portogallo per l'Erasmus Placement (la possibilità che le università danno per poter fare il tirocinio all'estero) e non sono più andata via!
Ho amato questa città fin da subito, l'idea di restarci mi è balenata in testa quando stavo per finire il tirocinio e mi sono detta “ perché non provarci?”

Qual è stata la prima sensazione che hai provato arrivata a Lisbona?

Ero affascinata. 
Lisbona è stato il mio primo viaggio da sola, grazie a lei sono uscita dalla mia comfort zone. Mi correggo, ero affascinata, si, ma allo stesso tempo avevo tanta, tanta paura!

Hai avuto difficoltà di adattamento e come le hai superate?

All'inizio un po', come tutti credo, ma la cosa che mi ha stupito è come in realtà qui io mi sia subito sentita a casa!
Ho pensato svariate volte all'inizio di tornare a casa, mollare tutto e chi si è visto si è visto, è che sono una persona testarda, quindi ho voluto provare. Ora posso dire ciò che ho imparato: chiedere aiuto, soprattutto all'inizio è fondamentale!

Di cosa ti occupi e che ha impatto ha avuto l'emergenza sanitaria del COVID-19 sulla tua attività professionale?

Questa è una bella domanda perché avevo deciso di cambiare lavoro all'inizio della pandemia.
Ci sono stati diversi momenti in cui mi sono chiesta quale fosse la scelta giusta, se tornare indietro o se continuare per la strada che avevo deciso di intraprendere. Sono andata avanti anche se non nego che ho passato diversi giorni un po' così così.

Scrivi un blog, come si chiama e quando hai cominciato a scriverlo?

Sii! Il mio blog si chiama Intotheross, erano anni che volevo uno spazio online tutto mio per poter essere d'aiuto ma anche raccontare mille avventure, cose che possono essere utili agli altri.
Mi sono decisa circa un anno e mezzo fa, all'inizio del 2019!

Che tematiche tratti nel blog?

Intotheross sono io. Parlo di Lisbona, la mia vita da expat, qualche riflessione personale, libri, film. C'è anche un argomento un po' più tosto, il racconto della mia malattia, il Linfoma di hodgkin avuto qualche anno fa. Credo che parlarne sia importante per aiutare tutte quelle persone che si trovano ora nella situazione in cui ero io!

In questi ultimi mesi, hai notato un incremento del costo della vita a Lisbona?

In realtà credo che il costo della vita a Lisbona sia aumentato negli ultimi anni. La cosa più cara al momento qui è il rapporto tra stipendio mensile e il costo degli affitti.

Che atmosfera si respira per le strade di Lisbona in questo momento? Le persone rispettano le norme sanitarie per evitare i contagi da coronavirus?

In linea generale si. Il Portogallo ha vissuto l'emergenza sanitaria abbastanza bene, c'è stato un aumento di casi dalla fase 2 in poi e in seguito sono state messe a punto delle restrizioni. Ho comunque notato un controllo costante da chi di dovere ma anche un comportamento piuttosto giusto da parte dei cittadini.

Hai mai pensato di lasciare il Portogallo a seguito della pandemia?

Sarò sincera, no. Anche se più volte ho pensato molto di più a cosa significa essere distanti.
Pensavo alla mia famiglia, al fatto di non poter prendere un aereo il giorno dopo per abbracciarli.
Ma al momento so che la mia vita è qua anche se sono aperta al “nella vita non si sa mai”

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