Cosa ricordi degli anni trascorsi a Ibiza come DJ? E come ti ha cambiato vivere lì?
Ibiza è la mecca della musica elettronica e un grande centro artistico. L'isola pullula di persone che hanno molto da condividere e, se sei appassionato di cultura d'avanguardia, non c'è posto migliore! Quando sono con la gente del posto, entro subito in sintonia con loro... siamo isolani e questa crea empatia. Se si parla di feste e discoteche (Privilege, Bora Bora o Pacha) Ibiza non ha rivali. L'isola è anche ricca bellezze naturali e si vive bene...
Come vedi la scena della musica elettronica a Mauritius, come si è evoluta negli ultimi anni, quali sfide deve affrontare, cosa le manca per essere l'Ibiza dell'Oceano Indiano?
La scena a Mauritius è cambiata molto da quando sono partito. Da un po' di tempo a questa parte, ci sono dei promoter che organizzano feste ed eventi incentrati sulla musica elettronica, e ingaggiano dei DJ. Dopo il covid, la gente ora ha voglia di uscire. Le proposte si moltiplicano. Il contesto geografico, tra Africa e Asia, ha arricchito Mauritius di molteplici influenze culturali che riecheggiano nella musica. Questo è probabilmente ciò che ci distingue dalla Spagna e dal resto del mondo.
Non siamo ancora allo stesso livello di Ibiza, ma puoi divertirti molto lo stesso, soprattutto ora che è arrivata l'estate. Abbiamo solo bisogno di un pizzico di spirito ibizenco in più per scioglierci leggermente.
La scena musicale mauriziana è stata spesso etichettata come chiusa ed eccessivamente protezionista. Pensi che questo possa ostacolare la sua evoluzione?
Fortunatamente Mauritius sta progredendo ed evolvendosi, e oggi, grazie alle nuove tecnologie e ai social network, le persone hanno accesso alle ultime tendenze e ai contenuti di attualità.
Anche dal punto di vista musicale c'è fermento. Sia a Mauritius che aIbiza arrivano turisti da ogni parte del mondo; questo ci permette di imparare, condividere e arricchire il nostro universo culturale.
Pensi che sia facile per un DJ straniero farsi spazio a Mauritius?
Credo di si. Qui, basta che il DJ venga dall'estero per dargli credito. Peccato perchè anche qui da noi ci sono tanti talenti, andrebbe data loro una possibilità. E' sbagliato credere che, se un DJ viene da fuori, deve essere bravo per forza.
Dopo il periodo trascorso a Ibiza, hai trovato difficile riproporti sulla tua isola?
La verità è che è stato un po' difficile entrare in sintonia con la nuova generazione, dopo tanti anni di assenza. Per fortuna alcune persone mi conoscevano già da prima e mi seguivano, il che mi ha aiutato a ritagliarmi uno spazio. Ho iniziato a suonare in alcuni locali, ma chi organizza grandi eventi sembra non conoscermi. Ora ho preso contatti con la stampa e faccio del mio meglio per dare risalto alla mia attività.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio progetto è di vivere in estate tutto l'anno, 6 mesi a Mauritius e 6 a Ibiza. Così facendo potrò trascorrere più tempo con la mia famiglia. Voglio visitare gli hotel di Mauritius per farmi un'idea di dove far suonare gli artisti di Ibiza. A Ibiza voglio incontrare di nuovo tutte le persone che conosco e da lì vedere se posso organizzare degli eventi con la mia casa discografica Chronovision Ibiza. L'idea è quella di creare un ponte artistico tra le due isole. Per ora non ho la residenza a Ibiza, ma spero che, tornando lì, troverò dei posti dove suonare e dare libero sfogo alla mia arte.
Puoi ascoltare Jean Phillippe su Soundcloud, Youtube o Heartthis.
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