Il Canada sta perdendo punti agli occhi degli espatriati?

Vita quotidiana
  • aeroport de Calgary, Canada
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Pubblicato 2022-05-09 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Il Canada è tra i Paesi preferiti dagli espatriati, ma deve fare i conti con altre destinazioni. La Svizzera occupa il primo posto nella classifica HSBC 2022. Australia e Nuova Zelanda si aggiudicano il secondo e il terzo posto. Il Canada è tredicesimo e un recente studio condotto dall'ICC (Institute of Canadian Citizenship) rivela che il 30% dei nuovi arrivati ​​in Canada prevede di restare solo per due anni. Gli espatriati hanno perso interesse per questo Stato dell'America Settentrionale? A cosa è dovuto il calo di popolarità del Canada?

Prospettive di carriera e costo della vita

+6,7%. Il Canada non è immune dall'inflazione. Lo scorso marzo i prezzi al consumo hanno continuato a salire. Il cibo costa l'8,7% in più e la benzina l'11,8% (dati: Statistics Canada). Gli aumenti gravano sul potere d'acquisto dei cittadini. Il 75% dei giovani immigrati (tra i 18 e i 35 anni) pensa che l'aumento del costo della vita potrebbe indurli a lasciare il Paese. Il 46% dei canadesi della stessa età la pensa allo stesso modo. Con la globalizzazione dell'economia mondiale, spostarsi da un capo all'altro del pianeta non è più un problema, soprattutto per i giovani di talento. 

A questo proposito però, espatriati e canadesi non la pensano allo stesso modo. Per Daniel Bernhard, Direttore Generale della CCI, il problema sta nel riconoscimento delle competenze degli immigrati. Il Canada è sempre alla ricerca di profili stranieri qualificati ma paradossalmente non valuta in modo adeguato le loro abilità. Sempre secondo Daniel Bernhard, questi giovani talenti hanno titoli di studio più prestigiosi rispetto ai canadesi. Risultato: ricevono offerte di lavoro molto al di sotto delle loro capacità, e uno stipendio poco competitivo. Una condizione frustrante per gli espatriati e un problema sociale per il Canada, alle prese con le proprie contraddizioni.

Immigrazione e problemi sociali

La questione legata all'immigrazione crea malcontento tra gli stranieri. I dossier dei francofoni che desiderano immigrare in Canada verrebbero elaborati più lentamente di quelli degli anglofoni. I candidati francofoni hanno lanciato una petizione online e vogliono chiarezza. Le richieste per un visto di ingresso, inviate nel 2020, non sono ancora state trattate. A marzo di quest'anno, l'ufficio dell'immigrazione canadese, informava il pubblico che il disbrigo delle pratiche avrebbe richiesto un periodo di 6 mesi. Annuncio che è stato rapidamente modificato, passando a 22 mesi. Cresce il malcontento all'interno della comunità francofona. Le risposte delle autorità canadesi non sono convincenti.

Differenze di trattamento tra immigrati, problema del riconoscimento dei diplomi e, nel frattempo, la carenza di talenti internazionali cresce sempre di più. Vista dall'esterno, la questione dell'immigrazione in Canada sembrerebbe risolta da tempo. La nazione svetta sempre in cima alle classifiche per le opportunità che offre a chiunque viva sul territorio. Le discriminazioni esistono comunque, ma vengono percepite in modo diverso a seconda dei ceti sociali. Il 45% dei canadesi crede che gli stranieri abbiano le loro stesse opportunità professionali ma solo il 33% degli stranieri la pensa allo stesso modo. E anche se il Canada offre loro buone condizioni di vita, il 75% sta prendendo in considerazione di andarsene. Per Daniel Bernhard, il problema è sociale. Che futuro spetta al Canada? Come garantire a tutti le stesse opportunità? La questione va affrontata al più presto perchè l'economia di questo Paese è sostenuta in larga misura dai talenti stranieri.

Per concludere

Il Canada deve agire rapidamente e risolvere i suoi problemi. Gli economisti sottolineano che il Paese è, per sua natura, terra di immigrazione, e trae parte della sua ricchezza dalle competenze degli immigrati. Negare il loro talento, li spinge altrove. Impensabile, per il Canada, la cui economia è martoriata da una nuova ondata di Covid. La pandemia ha reso ancora più evidenti le falle del sistema sanitario nazionale. Per sopperire alla mancanza cronica di personale ospedaliero, il Quebec sta assumendo personale dall'estero. E gli espatriati che vivono già in Canada? Le imprese locali dovrebbero dare più riconoscimento ai professionisti stranieri. 

Nel tempo, il Canada si è costruito una solida reputazione. Gli esperti auspicano che, grazie al dialogo, il governo dia nuova linfa all'immigrazione professionale. Pari opportunità per immigrati e canadesi, adeguato riconoscimento delle qualifiche, avviamento alla carriera e prospettive di crescita. Le sfide da affrontare sono tante, sta al Canada trovare la modalità efficace di operare, per incrementare il tasso di immigrazione e non perdere gli espatriati che lavorano già sul territorio.