Essere un artista ai tempi del coronavirus

Vita quotidiana
Pubblicato 2020-04-07 alle 08:26
La Germania ha appena stanziato 500 milioni di dollari per aiutare gli artisti a fronteggiare la crisi legata alla diffusione del COVID-19. L'isolamento parziale o totale, la chiusura di bar, ristoranti, cinema, teatri e musei ha costretto dietro le quinte molti artisti professionisti. Nel mondo, liberi professionisti stanno firmando petizioni per chiedere aiuti economici ai Governi. Sul web si promuovono iniziative di crowdfunding. In che modo musicisti, attori, ballerini, comici che vivono all'estero stanno fronteggiando la crisi causata dal coronavirus? Abbiamo intervistato un musicista francese che vive negli Stati Uniti e un attore rumeno espatriato in Canada.

Da dove vieni e da quanto tempo vivi in Oregon, negli Stati Uniti? Cosa ti ha portato qui?

Buongiorno. Sono un cantautore francese, originario di Parigi. Vivo a Portland, in Oregon, dal 2006. Mi sono trasferito qui per seguire una ragazza americana conosciuta a Parigi. La nostra relazione non ha funzionato ma ho deciso di rimanere comunque. Adoro la musica americana folk, blues, indie rock e ho pensato che avrei potuto imparare molto rimanendo qui. Da allora ho pubblicato 5 album e organizzato tournè principalmente sulla costa occidentale, Louisiana, Québec e Francia. Finora è stata una grande avventura.

Come si guadagna da vivere un cantante francese in America?

Principalmente organizzando molti concerti. Sono un musicista indipendente e non ho una casa discografica che mi supporta. Produco e pubblico dischi solo grazie all'aiuto dei miei fans, tramite campagne di raccolta fondi su Kickstarter. Non potrei resistere senza il loro sostegno. Sfortunatamente non vendo abbastanza album, ne ho abbastanza entrate dalle royalty dei servizi di streaming per guadagnarmi da vivere. Quindi cerco di fare tante serate, cosa che mi aiuta anche a migliorarmi sempre più come artista. E' un costante lavoro su se stessi.

Quando non sono in tournée, suono in Oregon e nello Stato di Washington. Il più delle volte propongo canzoni francesi perchè il mio pubblico le apprezza. Unisco anche ritmi americani come blues, rock e musica folk.

Inoltre collaboro con professori di francese, usiamo canzoni per insegnare agli studenti come parlare e migliorare la lingua di Molière. Di recente ho anche tenuto una presentazione sull'hip hop francese in 5 scuole superiori dell'area di Portland-Metro. È sempre molto divertente condividere la musica francese con gli studenti.

In che modo la crisi legata al coronavirus sta cambiando la tua vita di artista?

Mi ha colpito piuttosto duramente ed è successo velocemente. Mi guadagno da vivere suonando ma avendo cancellato i concerti non ho più entrate. Inoltre, essendo un lavoratore autonomo, non ho diritto alla disoccupazione. Capisco perfettamente che la chiusura delle attività sia la scelta migliore da prendere per la sicurezza della nostra comunità, ma la situazione diventa ogni giorno più stressante. Il lato positivo è che il ritmo della mia vita è rallentato, non sono sempre in viaggio ed ho il tempo per scrivere le mie canzoni e condividerle sul web. Sto anche iniziando a fare alcuni spettacoli online per interagire con i miei fan in modo diverso. È una modalità che mi piace molto.

Passerà, spero solo che non si ammalino troppe persone e che si possa tornare più forti di prima. Non sono sicuro che le cose ritorneranno come una volta. Oggi è tutto così globale, persino le epidemie.

Che impatto avrà questa situazione sull'industria musicale?

Questa è un'ottima domanda. Non sono sicuro di avere la risposta. In realtà non credo che qualcuno abbia ancora una risposta. In questi tempi strani in cui tutto, o quasi, è in lockdown, molte delle attività si svolgono online. Le persone hanno bisogno di momenti di svago per staccare la spina dalle notizie. Forse, in futuro, sempre più spettacoli musicali si organizzeranno online... le abitudini di ascolto sono già cambiate molto con i servizi di streaming. Tuttavia penso ancora che nulla potrà sostituire l'interazione tra esseri umaini. Vedremo.

Hai qualche consiglio per altri artisti coinvolti come te in questa crisi?

Prendetevi del tempo per studiare e migliorarvi con corsi online, avviate progetti che avevate in sospeso. Approfittate di questo tempo per scrivere canzoni, chiamare un amico che non sentite da tempo. La vita è così fragile e breve.

Raresh Di Mofte è un attore professionista con esperienza nel cinema, in tv e a teatro. Originario della Romania, vive a Vancouver, nella Columbia Britannica.

Da dove vieni e da quanto tempo abiti a Vancouver, in Canada? Cosa ti ha portato qui?

Il mio paese d'origine è la Romania ed ora vivo tra il Canada e la Romania con mia moglie e mia figlia. Ci siamo trasferiti a Vancouver esattamente 10 anni fa subito dopo le olimpiadi invernali. Lavoriamo nell'industria cinematografica e televisiva.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di essere un attore straniero in Canada?

Non vedo svantaggi, al contrario sto usando la mia presenza "straniera" per costruire la mia nicchia di audience. Non dico che sia facile, ma mi impegno duramente per trovare contatti per organizzare concerti, creare opportunità in cui posso mettere in risalto tutte le mie abilità, ecc.

Ora sei in Romania, in quarantena. In che modo questa emergenza sanitaria sta cambiando la tua vita?

Io e mia moglie, essendo anche produttori,  siamo venuti in Romania alla ricerca di collaboratori perchè vogliamo girare uno spettacolo qui. Ritorneremo a Vancouver dopo che la crisi sarà rientrata.
Stiamo vivendo tempi senza precedenti, imprevedibili, ed è ancora troppo presto per giungere ad una conclusione. Penso che molte cose cambieranno, le abitudine delle persone si modificheranno e anche il nostro settore dovrà adattarsi. 

Come impatterà l'industria cinematografica?

Il settore sopravviverà sicuramente e riprenderà alla grande perché le persone non vedono l'ora di tornare al lavoro. Ma dovremo aspettare l'evolversi della situazione.

Che consiglio vuoi dare agli attori nella tua stessa situazione?

Suggerisco loro di iniziare a scrivere e produrre le loro opere. Aiuteranno loro stessi, la nostra comunità e l'industria dell'intrattenimento.

Articolo tradotto da How to cope with the COVID-19 crisis when you are an artist living abroad?