portogalloperdue

L'espatriato del mese
  • Patrizia e Giovanni
  • Albero di limoni del terrazzo di Patrizia e Giovanni
  • Spiaggia di Nazarè
Pubblicato 2018-08-31 alle 00:00 da Francesca
Diario a quattro mani e due voci per raccontare città e villaggi, sapori e profumi, incontri e storie di vita quotidiana dal cuore del Portogallo. 

Parlateci di voi: chi siete e da dove venite?

Siamo P.+G., Patrizia e Giovanni e dopo diversi trasferimenti nel nord Italia e all'estero ci siamo trasferiti a Tomar, nella regione del Centro del Portogallo.

In che Paese vivete?

Viviamo stabilmente a Tomar da circa un anno, dove siamo residenti abituali e contenti.

Da dove nasce il vostro progetto di trasferimento in Portogallo?

P.+G.  E' stata una scelta meditata a lungo. 
Come per molti, il primo viaggio ci ha portato a Lisbona, era la fine di agosto del 2010, ci siamo rimasti due settimane per esplorarla bene.  Non abbiamo più dimenticato quella luce particolare.
Poi altri viaggi per conoscere meglio l'Algarve, l'arcipelago di Madeira, l'Alentejo, l'interno del paese e il litorale. 
Un giorno l'arrivo a Tomar: a destra lo slargo del bianco centro storico, a sinistra il verde del parco del Muchão e poi il Nabão che scorre tranquillo come la città che attraversa.  C'era tutto ciò che cercavamo: arte, storia, una natura lussureggiante, un ambiente sano, pulito, scarso traffico e un'atmosfera cosmopolita in un contesto sicuro, praticamente privo di criminalità.

Tomar, parco cittadino 

Che strumenti avete usato per cercare informazioni sulla destinazione prima di trasferirvi?

P.+G.  Tutti!  Frequenti visite (in tutte le stagioni), letture, internet, l'ufficio del Turismo della regione Centro, amici e conoscenti e soprattutto, ad ogni visita, il dialogo con i Portoghesi, ma anche con espatriati di diverse nazionalità.  Però non saremmo qui se non avessimo letto Saramago, Pessoa e soprattutto Antonio Tabucchi.  Sono il passaporto per entrare nella cultura portoghese.

Di cosa vi occupate?

P. La mia professione mi ha facilitata nel trasferimento qui, sono una traduttrice e insegnante di lingue.  Per ora insegno a 30 km da casa, ma conto di avvicinarmi presto. 
Il lavoro di traduzione, invece, mi consente di godermi la nostra casa, il giardino e la vista del lago.  Occasionalmente collaboro con un'agenzia turistica per elaborare itinerari su misura assecondando gli interessi dei viaggiatori.

G. Lavoro nel mercato immobiliare per una delle maggiori agenzie portoghesi, con sede centrale a Sesimbra (Lisbona) e attualmente quasi 50 sedi in tutto il Portogallo; certamente è l'agenzia immobiliare con il maggior numero di potenziali clienti in tutto il mondo. Non è un franchising, come altri operatori del settore, ma una vera e propria società a livello internazionale in grado di assistere nel processo di compravendita sotto il profilo legale, amministrativo e finanziario. Attualmente ci stiamo occupando anche della vendita di terreni con progetto approvato, impresa costruttrice certificata e capitolato incluso. 
Che altro dire?  Si capisce dal nostro blog che sono contento di vivere in questa regione davvero splendida, o lo devo ripetere?

Scrivete un blog, come si chiama e quando avete cominciato a scriverlo?

P.+G.  “Portogalloperdue.blog” è un blog sul Portogallo centrale visto da due abitanti del Portogallo centrale. 
La prospettiva è duplice, infatti è scritto a quattro mani, e cerchiamo di informare e raccontare, di mostrare e spiegare cosa significa vivere qui. 
Il blog è nato a maggio dello scorso anno perché ci siamo resi conto che c'erano poche informazioni in italiano su questa regione tra il Tago e l'Atlantico. Il tutto è accompagnato dagli scritti del nostro autore preferito.

Che tematiche trattate nel blog?

P.+G.  Il blog è organizzato in sezioni: una per i “viaggiatori”, cioè per chi esplora con curiosità questa zona e non si limita ai soliti circuiti turistici. 
La “vita quotidiana” fornisce informazioni di carattere pratico su ciò che significa vivere qui, quindi spaziamo dal costo dell'assicurazione auto ai laboratori analisi, dalla cucina tradizionale alle bizzarrie del clima, dalla bolletta dell'acqua agli affitti, ecc. 
Le sezioni dedicate alla nostra città, Tomar, e alla capitale del distretto, Santarém, offrono invece una prospettiva storico-artistica e varie curiosità. 
Le foto del blog sono nostre (con l'eccezione di due, crediti menzionati) e alcune sono scattate da casa nostra. 
Da alcune settimane c'è anche una pagina FB “Italiani nel Portogallo centrale”, per creare delle occasioni di incontro online e fornire informazioni su eventi, spettacoli, posti curiosi, ecc. 

Cosa ha ispirato il titolo del blog “Portogallo per due”?

P.+G.  Avremmo dovuto scrivere Portogallo per due e mezzo: siamo arrivati in due e “mezzo” (il mezzo è una pelosetta a 4 zampe).  Comunque, siamo arrivati in due, abbiamo visto tutto in due e in due abbiamo deciso di vivere qui.

Fiume Nabao, Tomar 

Quali differenze sostanziali avete potuto riscontrare tra lo stile di vita portoghese e quello italiano?

P. Poche.  Fatico a vedere delle differenze, se non la calma, l'aria pura e il senso di sicurezza che vivo ora. 
Lo stile di vita non è molto diverso.  Ecco, forse qualche volta ho l'impressione di tornare alla mia infanzia perché nella piccola comunità ci conosciamo tutti, ci frequentiamo e ci diamo una mano a vicenda.
Per il resto lo stile di vita portoghese è europeo: mi sento a casa qui come in Austria o in Danimarca.

G. Anch'io ho spesso l'impressione di fare un viaggio nel passato, nell'Italia degli anni '70, quando la vita era un po' più semplice, quando si facevano i pic-nic e le grigliate all'aperto, ci si accomodava nei bar su sedie intrecciate da fili di gomma e la scelta di bibite e gelati non era infinita. Qui, come all'epoca in Italia, decine di bimbi giocano a pallone per strada, nei campetti e nei cortili delle scuole, corrono, urlano e si divertono all'aria aperta.
A proposito, ecco una differenza sostanziale con lo stile di vita italiano: i portoghesi, qui, fanno tanti bambini.

Quanto vi costa al mese vivere in Portogallo?

P.+G. Circa 1.500 Euro senza affitto o mutuo. 
Facciamo una vita normale e non abbiamo modificato le nostre abitudini.  Certamente lo scontrino della spesa è parecchio più leggero di quello italiano; invece, troviamo che la spesa per elettricità, acqua e carburanti non differisca molto dall'Italia.

Com'è una vostra giornata tipo?

P. Dipende dall'impegno di lavoro: se traduco mi trasferisco in tuta a lavorare in terrazza, se insegno devo andare a scuola e quindi affrontare… un'autostrada semivuota. 
Durante la settimana cerchiamo di incontrare anche i nostri amici italiani, inglesi e portoghesi. 
La domenica, se non ci sono impegni di lavoro, si va… in esplorazione.  

G. Sveglia (7.00), colazione, pulizia personale e vestizione. Poi in ufficio o appuntamenti con i clienti, usando spesso l'automobile anche se per percorsi di pochi chilometri. 
Pranzo quando e come capita, e rientro molto variabile (17.00, 18.00, 21.00), insomma dipende.  Qui si inizia a lavorare più tardi e si finisce più tardi. 

Siete riusciti ad integrarvi nella comunità locale?

P.+G. Sì.  E non è stato neanche difficile grazie alle feste della comunità (ma quanto sono festaioli!) e alla naturale affabilità dei portoghesi. 
La comunità è molto informale, curiosa e disponibile. Verrrrry easy-going!  Però è una comunità composita: i nostri amici sono residenti portoghesi, residenti tedeschi e inglesi, semi-residenti del week-end lungo da Lisbona e altre città europee che hanno una casa delle vacanze qui; l'atmosfera è vivace e stimolante.

Lago di Albufeira do Castelo de Bode e paesaggio

Parlate portoghese e dove/come l'avete imparato?

P.+G.  Lo stiamo imparando da diverso tempo, studiando, frequentando le lezioni per stranieri e soprattutto parlandolo.  Accenti particolari ci sono un po' ostici, ma la comunicazione non è un  problema.

L'idea che vi eravate fatta di questo Paese prima di trasferivi si è modificata dopo che avete iniziato a viverci e se sì, perché?

P.+G. No. Onestamente l'idea che ci eravamo fatti è stata confermata. Quello che cercavamo l'abbiamo trovato e adesso siamo a casa.  

P. Aggiungerei una cosa, il livello del servizio sanitario è superiore alle mie aspettative e mi ha stupito il fatto che alcuni medici portoghesi ci abbiano confermato di aver studiato su testi italiani, e quindi con loro parliamo in italiano.

Cosa ne pensate del livello di sicurezza personale a Tomar? 

P.+G. Ottimo e spieghiamo anche perché: la città e i dintorni sono costantemente pattugliati dalla Guardia Nazionale Repubblicana, la GNR, e dalla polizia.
Le comunità straniere sono europee e ben inserite. La densità abitativa è molto bassa (qui dove viviamo, siamo in 31 abitanti/kmq) e qualsiasi anomalia viene immediatamente comunicata alla comunità e, se necessario, all'autorità pubblica. 
Il reato più grave di cui abbiamo avuto finora notizia è il furto di una motosega.  

Castello di Almourol

Quali sono le caratteristiche climatiche della zona dove vivete?

In generale, il clima è secco, ventilato, con giornate di sole e temperature variabili dai 30 ai 35°C in estate, che di notte scendono a 16-18°C, e quindi si dorme con un piumino leggero.  Di giorno può fare molto caldo ma non esiste l'afa, mai.  
Lo scorso anno l'estate si è protratta fino a novembre, però poi c'è stato un inverno anomalo, piovoso e ventoso fino a maggio.  In inverno la temperatura diurna si aggira sui 10-12°C e quella notturna sui 4-6°C, quindi i nostri agrumi non patiscono mai.

Se doveste fare un elenco di cose che assolutamente vanno fatte/viste in Portogallo, cosa consigliereste?

P.+G. Le cose da vedere sono moltissime e noi stessi continuiamo a scoprirne di nuove. Ognuno troverà il suo Portogallo se avrà la curiosità di uscire dai soliti percorsi e con calma esplorare questo splendido angolo d'Europa.
Ci limitiamo alla nostra zona e per ora consiglieremmo: un caffè al tramonto sull'isola del Muchão a Tomar, un pranzo a “A Sardinha” di Peniche, un giro in libreria nella “Livraria de Santiago” a Óbidos, un gelato a Nazaré e una degustazione di vini del Ribatejo con petiscos alla “Loja das Tradições” a Santarém, una passeggiata sulla spiaggia di Paredes da Vitória e una nel giardino botanico di Coimbra.
Per quanto riguarda musei, castelli, monasteri, conventi, chiese, basiliche e i tanti altri monumenti e borghi medievali qualsiasi guida turistica può bastare. 

Che suggerimenti potete dare ai futuri espatriati per rendere più gestibile e piacevole il trasferimento?

P.+G. La cosa più importante è essere davvero decisi, determinati ma soprattutto restare conquistati dal luogo in cui si è deciso di vivere. 
Una visita non è sufficiente, consigliamo di tornare 2, 3, 4 volte, conoscere i portoghesi, visitare non solo le spiagge e i musei ma anche i poliambulatori e gli ospedali, le scuole e le università prima di decidere.  Noi abbiamo fatto così. Poi è necessario informarsi bene e attraverso tutti i canali possibili su leggi, norme, tradizioni e cultura del Portogallo, consultando siti portoghesi e seguendo giornali e Tv online.  Ovviamente, iniziare a studiare la lingua prima del trasferimento è fondamentale. 
Per il trasloco non consigliamo di seguire la politica del minor costo, conviene pianificare tutto con anticipo e affidarsi a professionisti.

La vita all'estero vi ha cambiati? Sotto che punti di vista?

P. No, non sono cambiata, se non per la sensazione di essere un po' più forte e paziente.  Però qualsiasi trasferimento ti obbliga a imparare molto in breve tempo; se non si ha voglia di imparare e meglio non affrontare la sfida.  Io, per esempio ho imparato che il tempo è un concetto veramente relativo. 

G. Sì, il trasferimento mi ha cambiato in meglio, rendendomi più deciso e consapevole del fatto che    
la vita è davvero una sfida continua da affrontare con coraggio e fiducia, imparando a godersi il presente. Ecco, stiamo imparando…