Agnese: "Sognavo l'Australia fin da quando ero bambina"

Interviste agli espatriati
  • Agnese a Sidney
Pubblicato 2014-10-09 alle 00:00 da Expat.com team
L'avventura australiana di Agnese inizia più di sei mesi fa come ragazza alla pari per una famiglia di Sidney. Esperienza conclusa, ora lavora per un'agenzia di consulenze dove si occupa di fornire assistenza continua e aiuto pratico ai giovani che vogliono andare a studiare in Australia.

Ciao Agnese, hai voglia di raccontarci un po' di te e del motivo che ti ha spinta in Australia?

Ciao! Sono venuta in Australia perché, molto semplicemente, sognavo di farlo fin da quando ero piccola: guardavo questa enorme isola sul mappamondo e sognavo di poterla visitare. Nel corso degli anni, sono cambiate tante cose, ma questo pallino per l'Australia non mi è mai andato via. Negli ultimi tempi ho iniziato a raccogliere qualche informazione, rendendomi conto che, oltre a quel fascino inspiegabile che provavo da bambina, sarebbe stato anche un gran bel posto dove trascorrere un periodo della mia vita, per svariati motivi. Così, quando mi sono laureata alla Magistrale in interpretariato e mi sono ritrovata con aspettative di lavoro molto incerte davanti a me, mi sono detta: "O ora, o mai più!" e, naturalmente, ho scelto ora! Dopo aver ottenuto il visto, mi è anche stato offerto un gran bel lavoro a Milano ma...ormai avevo solo l'Australia in testa, e indietro non si torna!

Tanti giovani mi contattano per sapere quali sono i passi da seguire per ottenere un visto per l'Australia, ci potresti dare qualche delucidazione in merito legata alla tua esperienza?

L'Australia mette a disposizione di Paesi come l'Italia un gran numero di visti diversi, in base alle esigenze di chi parte. Il più richiesto rimane, comunque, il Working Holiday Visa, che permette di studiare, viaggiare e lavorare, vivendo appieno l'esperienza australiana. Le infinite informazioni che si trovano online sono spesso contrastanti; per avere indicazioni certe, sarebbe meglio affidarsi a siti "sicuri", come questo, o a quelli ufficiali, del Dipartimento d'Immigrazione australiano o, ancora, alle varie agenzie di consulenza che si occupano proprio di questo. Esattamente come quella in cui lavoro io al momento!Una volta capito come funzionano i visti, le (severe) regole da seguire e il tipo di visto più adatto al proprio percorso, richiedere il visto è facilissimo: si fa online, prende solo qualche minuto (ma l'inglese bisogna capirlo...) e arriva in pochissimo tempo! Efficienti questi Australiani.

Ripensando ai primi tempi vissuti a Sidney, c'è stato qualche aspetto difficile da sormontare oppure ti sei ambientata con facilità?

Non so, credo che gli aspetti negativi che ho vissuto io siano più o meno quelli vissuti da chiunque si sposti all'estero per un periodo: un lieve senso di spaesamento, malinconia, la sensazione di non essere capiti e di non sapersi esprimere proprio come vorremmo, il chiedersi se ne è valsa la pena...tutte cose che, però, possono trasformarsi in aspetti positivi, se ti aiutano a impegnarti di più per vivere un'esperienza che sia il più significativa possibile! E poi, comunque, le cose belle sono sempre più numerose di quelle brutte.
A livello pratico, l'unico inconveniente...l'inglese australiano: semplicemente incomprensibile! Meno male che basta poco tempo per farci l'abitudine.

I primi quattro mesi della tua esperienza australiana li hai trascorsi lavorando come au pair presso una famiglia locale, è stata un'esperienza positiva?

Sì, assolutamente. Sia ben chiaro, ho avuto parecchie difficoltà in vari aspetti della gestione della vita quotidiana con la famiglia australiana, forse per incompatibilità caratteriale o per minuscole differenze culturali che però, alla lunga, possono farsi sentire. Il lavoro di au pair è molto, molto delicato: si è costantemente in bilico tra il sentirsi una sorella maggiore e una dipendente, e a volte può essere difficile mettere in chiaro le cose. A volte ho pensato che proprio non era il lavoro per me; ma se penso ai bambini meravigliosi con cui ho costruito un rapporto unico, se penso alle risate, alle mille cose che ho imparato, alle soddisfazioni... beh, sì, ne è valsa assolutamente la pena!

Al momento lavori in un'agenzia di consulenza in ambito educativo, di cosa ti occupi nello specifico?

Sono la rappresentante per il mercato italiano di Australia Studycare, un'agenzia di consulenza in ambito educativo con sede qui a Sydney. Mi occupo di fornire consulenza, assistenza continua e aiuto pratico ai giovani che vogliono venire a studiare in Australia; in base alle loro esigenze, consiglio loro il corso e la scuola più adatta, poi passo a occuparmi dell'iscrizione, della richiesta del visto, e di altri incarichi burocratici: assicurazione, apertura del conto bancario, richiesta di un numero di telefono australiano...il tutto è gratuito, per cui si tratta di un gran bell'aiuto per gli studenti! Siamo sempre disponibili per qualsiasi dubbio, e organizziamo feste e incontri, perché anche la socializzazione è importante!
All'interno dell'agenzia mi occupo anche di traduzioni verso l'italiano, di marketing e di alcuni progettini interessanti in cantiere!

Cosa ci puoi dire della sfera sociale, sei riuscita a farti delle amicizie?

Da questo punto di vista, Facebook è diventato il mio miglior alleato! Ho fatto moltissime amicizie tramite il gruppo di ragazze alla pari a Sydney, avendo così l'opportunità di conoscere persone provenienti da tutto il mondo; una cosa unica! Da lì in poi, è tutto in discesa, e conoscere gente nuova qua è davvero facile. E alcune amicizie, sono sicura, dureranno nel tempo!

Come giudichi il costo della vita a Sidney?

Sydney è solitamente considerata una città molto cara; in questo caso, io vado fuori dal coro, perché non la considero particolarmente proibitiva. Ho vissuto parecchi anni a Milano, e non se ne discosta molto... certo, alcune cose sono care rispetto ai nostri standard, come i trasporti pubblici o, in alcuni casi, gli affitti. Però, nel corso del tempo, ho imparato a fare le cose giuste e andare nei posti giusti, così da riuscire a risparmiare qualcosina! Credo sia solo questione di ingegnarsi un po'. In più, c'è da considerare che il costo della vita potrà essere può alto, ma anche gli stipendi lo sono!

Cosa ci consigli di visitare a Sidney e dintorni?

Sydney è grande, ma il centro città alla fine si gira benissimo a piedi, anche in un giorno o due. Inizierei dalle icone: Sydney Opera House e Harbour Bridge, una di fronte all'altra a Circular Quay. Da quelle parti è carino visitare anche il quartiere di The Rocks, frutto del primo insediamento dei detenuti provenienti dall'Inghilterra. Questo quartiere è particolarmente interessante da visitare nel weekend, quando si tiene il mercato.
Mi sposterei poi verso il Botanic Garden e il Domain, polmoni verdi della città e imperdibili, soprattutto nelle belle giornate di sole! Da lì si raggiunge facilmente Hyde Park, con la sua fontana e la meravigliosa St. Mary's Cathedral, nonché l'interessante Hyde Park Barracks Museum.
Ancora qualche passo e ci si dirige verso Pitt Street, magari salendo sulla Tower of Sydney, dalla quale si ha una vista a 360 gradi sulla città e oltre, e poi percorrendo lo Strand per giungere, infine, in George Street, l'arteria principale della città, con il Queen Victoria Building, un "centro commerciale di lusso" imperdibile. Poco più avanti, il municipio (Town Hall) e l'anglicana St. Andrew's Church, molto bella.
La zona di Darling Harbour è carina da visitare sia di giorno che di sera, soprattutto di sabato, quando ci sono i fuochi d'artificio. Di giorno, però, è immancabile, essendo sede di alcune delle attrazioni più importanti: il Sea Life Aquarium, il Wild Life Sydney Zoo, il Museo Marittimo e il Chinese Garden of Friendship.
Fuori dalla città, vietato dimenticare le spiagge. La più famosa è sicuramente Bondi Beach e, se avanza tempo, la camminata costiera da Bondi Beach a Coogee Beach (o anche solo una parte) vale davvero la pena.
Un'altra zona molto bella è quella di Manly, ma anche altre delle Northern Beaches sono molto belle, da Dee Why fino alla più lontana, Palm Beach.

Per quanto tempo ti fermerai ancora in Australia?

Il mio visto dura un anno, a fine marzo dovrei fare ritorno a casa. Quindi sono praticamente a metà percorso... l'agenzia dove lavoro potrebbe darmi lo sponsor, con il quale potrei rimanere in Australia praticamente per sempre ma, contrariamente a come ci si aspetterebbe, non credo che rimarrò oltre...amo l'Australia, ma ci sono ancora troppi posti da vedere nel mondo!

Per concludere, vorrei chiederti qual è il ricordo più bello che porterai con te legato a questo paese...

Davvero difficile dirlo con precisione... sicuramente, di questi primi 6 mesi, avrò sempre nel cuore 3 cose in particolare: il pomeriggio trascorso insieme a un centinaio di canguri e sentirmi davvero, davvero in Australia; il rapporto con due fantastiche Amiche che ho trovato all'inizio della mia esperienza; e i sorrisi e gli abbracci dei bambini a cui ho avuto l'onore di fare da ragazza alla pari.

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