Consumo di alcolici: dobbiamo modificare le nostre abitudini vivendo all'estero?

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Pubblicato 2023-01-06 alle 11:00 da Ester Rodrigues
Trasferirsi all'estero è una decisione emozionante e comporta molti cambiamenti nella vita di un espatriato: una nuova città, forse una lingua diversa e sicuramente un'altra cultura da scoprire. Ma fino a che punto un espatriato è pronto a cambiare le proprie abitudini di consumo e ad abbracciare una realtà totalmente diversa? Potrebbe non sembrare un grosso problema, ma chi è abituato a sorseggiare un cocktail in spiaggia, e si ritrova improvvisamente con un bicchiere di vino pregiato davanti a un caminetto, potrebbe trovare questo cambiamento di abitudini una vera e propria sfida!

Renato Souza, un espatriato brasiliano che vive a Denver, in Colorado, si è trasferito due anni fa con la sua compagna per lavorare e studiare inglese negli Stati Uniti. Per lui, trasferirsi in Colorado ha rappresentato un serio cambiamento di stile di vita, dato che era abituato a bere la sua "cachaça" e la sua "pinga" (bevande alcoliche brasiliane) con gli amici nel fine settimana. "Qui c'è solo birra. Anche in Brasile c'è la cultura della birra, ma a me mancano i cocktail e gli alcolici brasiliani".

Gli Stati Uniti hanno una cultura della birra artigianale incredibilmente vivace. Ci vorrà del tempo prima che si espandano delle colture di canna da zucchero per produrre alcol fermentato, forse non ci sono nemmeno le condizioni climatiche adeguate. "Suppongo che in America si beva birra perchè è meno alcolica ed è una bevanda dissetante, se bevuta bella fresca. Credo sia per questo che è particolarmente apprezzata in estate o dopo un'attività all'aperto", spiega Renato.

Bar, pub e bevande: differenze tra Brasile e Stati Uniti

I bar e i pub brasiliani fanno parte della cultura di questo paese. I brasiliani amano passare del tempo attorno a un tavolo, bere, suonare il Pagode (tamburello) e ballare il Forró. Per Renato, che è di Belo Horizonte, una città nota per i suoi locali, non è stato facile. "Mi mancano i cibi tipici brasiliani. A casa mia, avevo l'abitudine di mangiare dell'ottima carne grigliata accompagnata da manioca. Non avrei mai immaginato che queste cose fossero così importanti per me, credo di averle date per scontate".

Trova anche delle differenze tra pub e bar americani e quelli brasiliani. "Qui la gente si siede al bar per rilassarsi. In Brasile ci sono tavolini sui marciapiedi, si ascolta musica ad alto volume e le persone stanno in piedi, ballano, parlano con gli sconosciuti. È molto diverso. Negli Stati Uniti, quando vai in un bar, sei servito al tavolo. Puoi pagare dopo ogni giro o chiedere il conto totale prima di uscire". 

Randall Burns, un laureato americano in ingegneria informatica, ci parla del vino negli Stati Uniti. "Quando gli Stati Uniti si sono sviluppati abbastanza da avere una produzione di vino decente, molte tradizioni in fatto di consumazioni alcoliche erano già consolidate". Crede sia anche una questione culturale: "Non si produce molto vino nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Messico, in Scandinavia e in alcune parti della Germania, paesi da cui arrivò buona parte dei primi immigrati". Se le tradizioni brasiliane in fatto di vino e liquori non sono molto diffuse negli Stati Uniti, la birra artigianale americana è conosciuta a livello internazionale e attira gli espatriati. Secondo la classifica di Luxe Digital, gli Stati Uniti producono alcune delle migliori birre artigianali del mondo.

Cultura del vino

La Francia è il secondo produttore di vino al mondo dopo l'Italia, con oltre 3,7 miliardi di litri prodotti all'anno, di cui il 55% è rosso, il 25% bianco e il 20% rosé. Il vino fa parte della cultura e dello stile di vita francese. Se sei un amante del buon vino, allora la Francia è il posto che fa per te. In Francia, un bicchiere di vino cura ogni male! Non sai cosa regalare o cosa bere a una festa? Opta per una buona bottiglia di vino e sei a posto!

Ci sono molte bodegas in tutta la Francia e, assieme alle enoteche, i wine bar sono più comuni rispetto alle birrerie. 

I vini a base di riso fermentato

Gli espatriati occidentali che desiderano cambiare radicalmente le proprie abitudini di consumo potrebbero prendere in considerazione la Corea del Sud. La maggior parte delle bevande alcoliche coreane tradizionali sono vini di riso fermentato con lievito e Nuruk (ingrediente tradizionale coreano che avvia il processo di fermentazione alcolica). Tra i più comuni ci sono vini di riso chiari (Cheongju), i vini di riso lattiginosi (Takju), i liquori distillati (Soju), i vini di frutta (Gwasil-ju), i vini di fiori e quelli usati come medicinali. Il Soju, che è un liquore distillato chiaro e poco alcolico, è il più popolare in Corea. Secondo la CNN, è il liquore più venduto al mondo.