Un altro anno che se ne va, progetti e considerazioni dei Mentori di Expat.com

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2022-12-12 alle 10:00 da Francesca
In attesa di salutare il 2022 e accogliere un nuovo anno, abbiamo chiesto ai nostri Mentori di condividere le loro impressioni sul Paese di espatrio e le loro aspettative per il futuro. Come credo tutti sappiate, la missione di Expat.com è di condividere informazioni sulla vita all'estero, aiutandoci tra di noi! Il Mentore è una figura molto importante per la nostra comunità perchè ci aiuta a tenere i forum attivi, guidando le persone che cercano consigli ed informazioni utili al trasferimento e alla vita di tutti i giorni.

Ecco a voi le testimonianze di Antonello, dalla Tunisia e di Vito, dalla Romania.

Antonello, il mentore di Expat.com per la Tunisia

Dal tuo arrivo in Tunisia ad oggi, trovi che il Paese sia cambiato?

Al mio arrivo a novembre 2015 e al successivo trasferimento di gennaio 2016, il Paese era profondamente ferito dagli attentati di matrice terroristica del Bardo (marzo 2015) ed El Kantaoui (Sousse, giugno 2015), i turisti erano andati via, molte delle attività commerciali legate al turismo erano chiuse, degrado un po' dovunque, tutta l'area turistica di Sousse era (e lo è ancora) completamente abbandonata ed in rovina, apparteneva a persone vicine al regime decaduto ed era stato saccheggiato e distrutto tutto già dal 2011. Ciò che ricordavo come la “dolce vita della Tunisia” era traslata da Sousse corniche ad Hammam Sousse/El Kantaoui. Anche Hammamet ha avuto un grande sviluppo, Tunisi come capitale la fa da padrona nella “Grand Tunis” (l'insieme di tutti i paesi limitrofi raggruppati come avviene per le nostre città metropolitane).

Ogni volta che il Paese ha provato a risollevarsi è arrivato un macigno a bloccare tutto: 2016 e 2017 sono stati un degrado, con turismo unicamente algerino e libico che però è servito ad aiutare il Paese; nel 2017 sono stati banditi i sacchetti in plastica portando l'obbligo ai sacchetti in carta o biodegradabili (bella iniziativa ma non applicata dovunque e senza controlli sul suo rispetto). Il 2018 ha visto una lieve ripresa del turismo (principale fonte di reddito della nazione) più che altro con turisti russi e cinesi, è seguito un 2019 con ottime iniziative che hanno portato primi grandi afflussi europei. Tutti si sperava in una ripresa alla grande, ma il 2020 ha portato la pandemia, il 2021 le restrizioni causate dal congelamento del Parlamento da parte del Presidente della Repubblica, nel 2022 il turismo è esploso con rabbia, enorme affluenza turistica ma gravi problemi di approvvigionamenti, mancanza di materie prime, carburanti, prodotti alimentari, lievitazione dei prezzi, stipendi per i tunisini rimasti bloccati ormai da molti anni. Insomma, non posso dire se il Paese sia cambiato in meglio o in peggio, qui ogni anno è un'avventura nuova, speriamo tutti in una normalizzazione data soprattutto dalle prossime elezioni politiche.

Sono da poco rientrato da una visita nel sud del Paese, Sahara tunisino compreso, tutto un incanto, il deserto è qualcosa che ti rallenta i ritmi e ti porta a fare riflessioni importanti sulla vita. Prima che diventi filosofo, evidenzio la plastica buttata nel deserto, che risalta come un pugno in un occhio, enorme affluenza turistica dall'Italia, Francia, Germania e anche Polonia, tutti felici con le 4X4, le moto e i fuoristrada offerti dagli hotel o dalle agenzie turistiche.

Cose da sapere prima di espatriare in Tunisia

È importante capire i tunisini, normalmente si incontrano persone “normali” nessuno con il fez, qualche cammello (dromedari) ad uso esclusivo dei turisti e tanta simpatia e cordialità. Gli italiani sono benvoluti da tutti, bisogna solo fare attenzione a chi si offre di aiutarti senza che tu lo chieda, normalmente vuole solo dei soldi. 

Superato questo primo impatto si potrebbe scrivere un poema, dalle persone che attraversano le rotatorie nel centro, a quelle che camminano al centro della strada, ai motorini, biciclette e pedoni in autostrada (la attraversano pure).

Digerita la viabilità ci sta tutto il resto, il nord è ricco di boschi, ad El Kef l'inverno è normale che si verifichino bufere di neve, le zone di confine con Libia e Algeria non sono consigliate per il turismo, il deserto è qualcosa di spettacolare, Douz è la città nel deserto da visitare, dovunque troviamo set della serie Star Wars compreso il villaggio di Luke nel IV episodio (il primo) o il canyon del I episodio, dove il piccolo Anakin faceva le corse deI sgusci, il lago salato e le fonti termali, le innumerevoli oasi con qualche tuareg con il tipico copricapo blu (attenzione a non fare confusione tra berberi, beduini e tuareg, si potrebbero offendere). Da maggio a settembre nessuno vi porta in gita nel deserto (è vietato) per la grande quantità di serpenti e scorpioni.

Attenzione ai cani randagi, sono riuniti in branco e molte volte possono diventare aggressivi.

Non bisogna mai dimenticare che i tunisini capiscono l'italiano molto più di quanto noi possiamo immaginare quindi… attenzione a ciò che si dice, sono un Popolo fiero e geloso della loro terra e della loro cultura.

Deserto tunisino / Shutterstock.com

Quali sono le usanze tipiche tunisine che accompagnano le Festività di fine anno?

Essendo un Paese con una maggioranza islamica, seguita da ebrei, il mese di dicembre scorre più o meno in sordina, chi la fa da padrone sono i bambini. Dopo che hanno scoperto che Babbo Natale va in giro con la slitta, si sono attrezzati con gli alberi, le luci e i festoni e pretendono anche loro i regali natalizi. I locali europei organizzano cenoni natalizi su richiesta, in alternativa basta aspettare fine anno per il consueto cenone e l'attesa della mezzanotte con musica e balli.

I tuoi consigli per un espatrio ben riuscito

Senz'altro stabilire le priorità personali. Ognuno ha dei limiti, delle aspettative e dei desideri, è importante essere consapevoli che se si va in un Paese straniero, bisogna muoversi con rispetto (anche se a volte qualche improperio esce spontaneo). Se qualche cosa non ci piace, si tira avanti senza critiche, non tutti la devono pensare come noi e non è detto che la nostra civiltà sia l'unica corretta. 

Monastir / Shutterstock.com

Hai dei progetti per il 2023?

Vivendo in Tunisia ho imparato a dire “Inchalla” (come Dio vuole) che può anche essere inteso come prendere dalla giornata ciò che più è positivo, non credo di avere grandi progetti nel cassetto se non di vivere serenamente prendendo dalla vita ciò che più è positivo, giorno per giorno. 

Continuare con la collaborazione con Expat penso che sia un programma ormai consolidato dopo tutti questi anni, è comunque gratificante dare dei buoni consigli ma è altrettanto gratificante vedere tante persone che partecipano alle discussioni dandone a loro volta consigli validi e importanti... insomma, non si finisce mai di imparare!

Vito, il mentore di Expat.com per la Romania

Trovi che la Romania sia cambiata, dal tuo arrivo ad oggi?

La situazione in generale è migliorata, si nota miglior cura degli spazi pubblici, maggior regolamentazione sia nelle attività pubbliche che private.
Si evince non tanto un problema esteriore di edifici, mezzi od attrezzature, piuttosto una mentalità con sistemi e soprattutto tempistiche non ancora del tutto allineate al mercato occidentale, evidenziata soprattutto nelle piccole medie realtà.
Il livello igienico generale è migliorato, sia negli ambienti destinati alla ristorazione, sia negli ambienti di lavoro che pubblici.
Rimangono delle situazioni di degrado sociale soprattutto nella fascia 40/70 anni dovute probabilmente ad una cultura (retaggio del vecchio sistema dittatoriale), in determinati quartieri delle città, iscrivibili principalmente a problemi di alcolismo, isolamento e soprattutto quasi o nessuna istruzione scolastica.
Credo che tale situazione, con aiuti concreti da parte dell'Europa, si possa gradualmente migliorare.

Quali sono le cose da sapere assolutamente prima di trasferirsi in Romania?

Non credo che differiscano da quelle di un trasferimento in altri Paesi europei.
Si puo' risiedere a titolo turistico per 90 giorni consecutivi, poi è obbligatorio richiedere la residenza anagrafica e, nel caso si voglia usufruire dell'esenzione della doppia imposizione fiscale, la residenza fiscale.

Per richiedere la residenza anagrafica bisogna essere in possesso di un contratto di affitto, o di proprietà immobiliare, dove iscrivere la residenza propria e, nel caso, della propria famiglia, di un contratto di lavoro come dipendente, o essere amministratori o soci di un'impresa di diritto rumeno.

E' bene aprire un conto corrente nominativo privato su banca di diritto rumeno e depositare per contanti nei limiti di legge, o tramite bonifico bancario, una piccola somma (dai 1.000 ai 5.000 euro) in quanto l'I.G.I. (Ufficio Immigrazione) potrebbe richiedere la certificazione della disponibilità di una somma in denaro per far fronte alle necessità di un primo periodo di alloggio fino a quando non si trova un'occupazione, o la società di diritto rumeno non determini utili sufficienti al sostentamento finanziario della propria persona e gruppo familiare.

Per essere in regola fiscalmente, bisogna iscriversi all'AIRE, iscrizione semplice e gratuita presso il Consolato od Ambasciata di riferimento, quindi richiedere il CNP (codice numerico personale).
Successivamente si puo' richiedere la patente rumena alla Polizia di Stato consegnando quella Italiana e previa visita medica (vista, udito, psicologica).
Ovviamente si mantiene la categoria della patente italiana. Nel caso si desideri avere categoria superiore si possono frequentare le autoscuole con esame finale.

Un suggerimento: sia per i contratti di affitto, di compravendita o altro, meglio avvalersi di un avvocato o giurista, in quanto la legislazione, seppur simile, e' differente da quella italiana.
I contratti si fanno per qualsiasi cosa ed anche per negoziazioni di importi minori, in quanto alcune persone amano la pratica dei “giochi di parole” per creare confusione negli accordi stabiliti, con conseguenti problematiche di vario tipo ed entità.
Si puo tranquillamente farli certificare da uno studio notariale, costa veramente poco (qualche decina di euro) e si proteggono ambe le parti.

Piazza di Brasov / Shutterstock.com

Qualche consiglio per approfittare al massimo dell'esperienza dell'espatrio

Selezionare il potenziale Paese di riferimento non in base alla “simpatia”, ma alle reali risposte alle esigenze e alle motivazioni di espatrio.
Visitarlo possibilmente affittando un appartamento o casa, in maniera da essere “obbligati” a fare la spesa quotidiana e quindi vivere la vita come un residente o nativo.

Spostarsi non solo in auto, ma con mezzi pubblici per una maggiore “immersione” nella realta' locale.

Visitare il Paese almeno nella stagione invernale ed estiva per almeno 15 giorni a volta, in quanto la sola indicazione della temperatura a volte non rende l'idea della percezione della stessa, in quanto ci sono varianti come umidità, vento e altre che possono alterarne la percezione.

Provate, oltre a percorrere i classici itinerari turistici, ad addendrarvi nelle strade secondarie e nei vicoli. Visitate le zone industriali, qualche fabbrica, qualche ufficio, perchè, poi, la vita reale è li.

Mangiate i piatti locali, possono piacere o meno, non ostinatevi a mangiare quelli italiani, non avranno mai lo stesso sapore in quanto le condizioni pedoclimatiche ed i sistemi di cottura ne alterano il gusto.

Consultatevi con un commercialista di diritto internazionale, potete evitare problemi fiscali, e soprattutto per essere informati sulle modalità per gli adepimenti fiscali come persone fisiche o società, oltre ovviamente ad essere informati sull'imposizione fiscale per i vari soggetti imponibili, quindi, se possibile, profilarsi con quello più idoneo alla propria posizione personale e professionale.
Il consulente di riferimento deve essere un commercialista e fiscalista di diritto internazionale, non vanno bene le società di elaborazione dati, CAF, o altre realtà sempre rispettabilissime, ma con esperienza fiscale e legale esclusivamente nel territorio italiano.
Quindi, secondo me, prima dell'espatrio definitivo, valuate il tutto per almeno un anno.

Usi e costumi rumeni che accompagnano le Festività di fine anno

Le festività natalizie sono molto importanti, posso quasi assimilarle alla sospensione del lavoro in agosto. Credo tale usanza derivi dalla cultura agricola che ha caratterizzato, e tutt'ora caratterizza, la popolazione romena.
Nello specifico le attività lavorative cominciano a rallentare significativamente da metà dicembre e riprendono dopo il 10 gennaio, quindi siamo quasi ad un mese di blocco dei servizi e della produzione.

Un rito particolare, il giorno 8 dicembre, è l'uccisione e taglio del maiale che, tutt'ora, si fa in quasi tutte le case in campagna.
Tale usanza prevede la collaborazione di tutti i familiari, ognuno offre il suo operato in base alle proprie capacità, esperenza ed attitudini.
A fine lavoro, di solito, segue momento conviviale con musiche popolari ed, a volte, con danze.
I prodotti alimentari ricavati dal “sacrificio” del suino (dalla carne sezionata in braciole al salame o altri prodotti) sono riservati al consumo familiare fino al prossimo dicembre e per doni a parenti ed amici.
In alcune zone esiste anche la vendita in un mercato parallelo, solo tra conoscenti.

Il giorno di Natale, oltre alle usanze religiose, si consuma un pranzo molto generoso, con pietanze della tradizione locale, insieme a parenti ed amici.
Il capodanno, ovviamente, si festeggia sempre con parenti ed amici con cenone, musica e danze, che si protraggono fino alle prime luci dell'alba.
Il 7 gennaio si festeggia San Giovanni, precursore di Gesù, come festa religiosa e nazionale.

Sibiu / Shutterstock.com

Quali sono i tuoi progetti per il 2023?

Ovviamente si. Una vita senza progetti credo sia una vita a dir poco “spenta” o monotona.
Oltre al mio settore primario, ossia investimenti immobiliari, vorrei sviluppare ulteriormente il business in agricoltura ed implementare lo Studio di Consulenza per Società Italiane che desiderano delocalizzare parzialmente, totalmente, o semplicemente ampliare il business oltre confine.
Il tutto, ovviamente, nella situazione geopolitica ed economica attuale, verrà attualizzato alla luce degli sviluppi della guerra attualmente in atto tra Russia ed Ucraina, ed alle prospettive reali che il neonato governo Italiano potrà offrire alle imprese italiane.

Particolare attenzione verrà posta all'influenza NATO in Eurozona, con scenari probabilmente decisivi sia per la continuità della CE come attualmente conformata e strutturata, sia alla volontà di alcuni Stati membri di uscirne in primavera prossima, riscrivendo totalmente la situazione geoeconomico/politica Europea.

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Non perdete gli articoli della settimana prossima dove potrete leggere le testimonianze di altri due dei nostri mentori: Vanni dalla Francia e Piergiorgio dalla Germania.

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