Riccardo in Malesia: "Adeguarsi è la chiave per vivere qui"

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Pubblicato 2021-12-17 alle 10:00 da Francesca
Con una carriera internazionale alle spalle, Riccardo lascia definitivamente l'Italia nel 2016, dopo il pensionamento. Si è trasferito a Kuala Lumpur dove vive con la moglie, cittadina malese di etnia cinese. Ci parla dei lati positivi e negativi della sua esperienza di espatriato in una nazione che per stile di vita, mentalità, usi e costumi è profondamente diversa dal suo Paese d'origine. 

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Sono un ex impiegato tecnico di una società italo -belga, ormai in pensione, per fortuna. Ho lavorato per molti anni come “mechanical supervisor” su impianti oleochimici sparsi per il mondo. Sono romano e se dovessi dire che, oltre agli affetti familiari e alle amicizie, delle quali naturalmente sento la mancanza, Roma non mi manchi sarei disonesto. Non mi manca, però, dell'Italia in generale, la deriva politica che sta prendendo.

Ho lasciato l'Italia, in modo definitivo, a febbraio 2016.

Da dove nasce la decisione di trasferirti in Malesia e in che zona vivi?

Nel settembre del 2013 ero a Kuala Lumpur per lavoro e ho conosciuto la mia attuale moglie. Poi, quando ho potuto smettere di lavorare, la decisione di venire a stare in Malesia è stata pressoché automatica. Vivo a Kuala Lumpur, in Taman Yarl, quartiere prevalentemente residenziale, sempre nell'ambito di Wilayah Persekutuan.

Hai avuto difficoltà ad adattarti alla vita in Malesia e come le hai superate?

In effetti, difficoltà ne ho avute e, in parte, ne ho ancora. La mentalità della maggioranza della popolazione, quella realmente autoctona, male si sposa con il mio modo di intendere la vita. Mi trovo più in sintonia con l'etnia cinese che rappresenta, pur sempre, gran parte della popolazione.

Pertanto, più che parlare di superamento delle difficoltà, parlerei di adeguamento agli stili di vita.

Malesia
Il ponte di Putrajaya

Che visto possiedi e che trafila hai seguito per ottenerlo?

Inizialmente ho semplicemente utilizzato i visti turistici e ogni 90 giorni lasciavamo la Malesia per qualche viaggio. Poi, nel 2019 ci siamo sposati e, teoricamente, dopo 6 mesi avrei potuto richiedere il “long term visa” in quanto sposo di una cittadina malese. Purtroppo la pandemia ha bloccato tutti gli uffici governativi e il visto ho potuto ottenerlo soltanto il giugno scorso.

A livello di stile di vita, mentalità, usi/costumi, Italia e Malesia sono due mondi diversi. Quali sono le differenze macroscopiche che hai riscontrato tra i due Paesi?

È impossibile elencare le differenze tra la nostra nazione e la Malesia, così come per tutto il sud est asiatico; sono troppe e troppo evidenti. Cultura, abitudini, religione (per chi crede e pratica, ma non è il mio caso). Anche negli aspetti quotidiani, dalla cucina al tempo libero, il divario è talmente vasto che, come ho detto in precedenza, o si accetta e ci si adegua o si vive ai margini.

Immagino che ci siano degli aspetti della vita in Malesia (positivi e negativi) che hai scoperto solo vivendoci. Quali sono?

Della Malesia, come peraltro di tutta l'area del sud est asiatico, potrà sembrare strano, ma amo il clima. Non sono un amante dei climi freddi, quindi pur se umido, questo caldo mi sta bene. Di contro ho difficoltà a comprendere il modo di ragionare e di lavorare dei malesi (parlo sempre della etnia malese). Resta il fatto, non è un mistero, che qualsiasi attività pur fiorente, se lasciata in mano a gestioni malesi, vada a morire rapidamente. Chi regge l'economia di questo paese sono i cinesi e, in parte, gli indiani. Sto scoprendo una tendenza, alimentata dal governo, a creare nella popolazione musulmana una forma di intolleranza verso altre culture e religioni. In ogni caso sono felice di star qui perché amo mia moglie. Altrimenti la mia scelta sul luogo in cui passare la vecchiaia sarebbe stata molto diversa. Quasi certamente l'Argentina.

Sekinchan - Risaia

Com'è la tua giornata tipo?

Abbastanza semplice. Normalmente al mattino una lunga camminata nel parco di Bukit Jalil, per un po' di moto e per respirare aria pulita. Poi i miei interessi, primo tra tutti la fotografia che ho praticato per anni affiancandola al mio lavoro. Purtroppo, per il mio stile di fotografia, Kuala Lumpur non offre stimoli particolari.

Puoi dare qualche consiglio, a chi sta per trasferirsi o è appena arrivato in Malesia, per affrontare al meglio la nuova esperienza di vita?

Non voglio sembrare disfattista, ma, a meno che trasferirsi qui non sia determinato da inevitabili ragioni di lavoro, o affettive, come nel mio caso, non me la sento di consigliare la Malesia quale prima scelta. C'è veramente tanto mondo assai più esaltante da vedere e da vivere. Però, qualora indispensabile, suggerirei di cercare la compagnia di persone con simile background, simili interessi e cultura, pena la probabilità di inaridirsi. Purtroppo io non ho avuto questa fortuna.

Riccardo Simbolotti

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