Attenzione ai falsi amici: le trappole linguistiche

Vita quotidiana
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Pubblicato 2021-01-11 alle 05:00 da Francesca
Essere in grado di comunicare con le persone facilita l'integrazione, soprattutto vivendo all'estero. Per fare nuove amicizie dopo il trasferimento è vitale imparare a parlare la lingua del posto: scrollatevi di dosso la paura di sbagliare! Vi capiterà, forse, di inserire nel discorso una parola che suona simile a quella nella vostra lingua madre ma che, in realtà, vuol dire tutt'altro… niente paura, si tratta solo di un false friend.    

 

Cosa sono i false friends?

I false friends, letteralmente falsi amici, sono delle parole straniere che hanno un'assonanza con la nostra lingua madre ma un significato totalmente diverso.

Avendo io vissuto in diversi paesi nel mondo, mi è capitato di intavolare un discorso con amici inglesi, francesi e spagnoli. Se nel bel mezzo della conversazione mi sfuggiva qualche parola, tentavo la sorte infilandone in italiano, adattandole al contesto. Sufficientemente cortesi da non interrompermi, i miei interlocutori mi lasciavano continuare, ma il loro sguardo confuso li tradiva. Ero forse incappata in “falsi amici”?

Attenzione ai false friends in inglese

Siete appena arrivati a Londra, entrate in hotel per chiedere una stanza e vi lanciate in un timido: “Posso avere una… Can i have a… camera?”… sguardo sconcertato del receptionist. Non c'è da meravigliarsi, gli avete chiesto una macchina fotografica. Camera in inglese vuol dire macchina fotografica.

Sentite caldo? Feeling cold? Qui l'agguato è dietro l'angolo: cold vuol dire freddo, mentre caldo si traduce con hot.

Morbida questa coperta… si tradurrà mica morbid? Eh no! Morbid sta per malsano, morboso. Morbido, nel senso di soffice, è soft.

Se diciamo estate dimenticate sole e mare. Estate in inglese significa bene immobiliare.

Per comprare un libro, non dovete andare in una library ma in un bookstore. Library è la biblioteca.

Quando firmate un documento, dovete mettere una signature e non una firm, che significa azienda.

E i nostri parents dove li mettiamo? Al primo posto, ovviamente, perché sono i nostri genitori. In inglese, i parents sono mamma e papà. Parenti invece si dice relatives.

I francesi ci danno filo da torcere

Con i francesi non vogliamo fare brutta figura, vero? Anche se la lingua italiana e quella francese si assomigliano, perché entrambe si sono evolute dal latino, attenzione a non cadere in trappola!

Prendete nota: la cantine non è la cantina, bensì la mensa. E il biscotte non è un biscotto ma una croccante fetta biscottata.

Mai, in francese, si toglie il vestito di avverbio per diventare il nome di un mese dell'anno, Maggio per l'appunto.

Il verbo salire, in francese, assume un significato diverso dall'italiano. Salir (senza la e finale) in francese vuol dire sporcare. Mentre il nostro salire, le scale ad esempio, si traduce in monter les escaliers.

Credetemi, non vi sto dicendo una bugia... una bugie? No! La bugie in francese è la candela. Bugia è mensonge.

Non dire gatò (gateau) se non ce l'hai nel sacco! Hihi… nel sacco troviamo un buon dolce (gateau) invece che un gatto, che si dice chat.

Le insidie dello spagnolo

Adoro gli spagnoli e la loro lingua, sentirli parlare mi mette allegria!

Lo sapevate che in spagnolo ci sono delle parole identiche all'italiano ma con un significato completamente diverso? Sentite qui: caldo è il brodo, vaso è il bicchiere e nudo è il nodo.

Ci sono poi termini che suonano simili ma che hanno una corrispondenza diversa: è il caso di oficina che non è quella del meccanico ma un ufficio e di pastel, che non è una matita colorata ma un dolcetto.

Vi trovate in una situazione imbarazzante e volete esprimere il vostro senso di disagio? Optate per un estoy avergonzada e non per estoy embarazada che vuol dire essere incinta.

Ora di colazione: cosa c'è di meglio che iniziare la giornata con pane, burro e marmellata? Se non volete trovarvi a fare i conti con un asino di prima mattina, tra le fette di pane spalmate la mantequilla! Il burro in spagnolo è un asino.

Non lasciate che la paura di sbagliare freni la vostra voglia di comunicare. Sperimentate senza indugio, anche rischiando di fare una gaffe.

Il limite è nella vostra testa. Mettetevi in gioco, dagli errori si impara!