Come essere felici durante l’espatrio in Tunisia

Buongiorno a tutti,

Essere felici è un obiettivo che la maggior parte di noi si prefigge, sia che siamo espatriati in Tunisia che altrove.
Vi invitiamo a condividere i vostri consigli per vivere una vita felice e piacevole nel paese di espatrio.

Ambientarsi in un paese diverso dal nostro richiede un po' di sforzo. Quali nuove abitudini avete adottato per vivere in Tunisia in un modo che vi soddisfi?

Quali attività vi aiutano a mantenere lo stress sotto controllo?

Come avete fatto per creare una rete di conoscenze in Tunisia su cui fare affidamento?

Che strategie attuate per definire i vostri obiettivi personali e professionali, e per raggiungerli senza sentirvi sotto pressione?

Che nozione hanno i Tunisini della felicità e la condividete?

Grazie per il vostro contributo,

Francesca
Team Expat.com

Purtroppo ho fatto l'errore che fanno tanti connazionali, dare troppa confidenza e fiducia agli "italiani" usando con troppa facilità la parola "amicizia".
Sono abituato ad interfacciarmi con tante persone ed a vivere delle forzature sociali ma nella vita privata bene o male avevo sempre cercato persone con interessi comuni.
Qui invece ho trovato persone che vivono all'ombra di altre, unioni e comunioni di vita disomogenee per età, cultura, abitudini ed esperienze di vita.
Dopo un impatto dove andava tutto bene ma nella realtà vivevo delle profonde insoddisfazioni ho iniziato a guardarmi intorno.
Ormai per tanti sono diventato "tunisino", nel senso che vengo rispettato un po' da tutti i tunisini e gli italiani seri e corretti che ho conosciuto per non parlare dei francesi verso i quali comunque ci sta sempre un pizzico di amore e odio :)
Non è stato difficile ambientarsi, basta trovare i giusti canali, essere sempre sè stessi senza vivere la giornata su "quel che sono stato" ma pensando al presente.
Con i tunisini basta un sorriso, un saluto e una parola gentile, non è vero che ci vedono come bancomat, una volta che ci conoscono ci rispettano.
Per lo stress farei un discorso contrario, avere una barca porta ad avere le giornate piene, esco la mattina da casa, se riesco torno per pranzo altrimenti vado a ristorante quindi rientro la sera, perfino la donna di servizio è abituata a questi ritmi, lei entra in casa e io esco, prima che finisce torno per pagarla quindi esco di nuovo, diciamo che quando lavoravo avevo meno impegni.
La mia rete di conoscenze non è qualcosa che crei in un giorno ma dopo anni, persone valide e sempre disponibili che non ti vengono mai a chiedere qualcosa, certo, se dovessi sapere che uno di loro è in gravi difficoltà una mano gliela darei tranquillamente ma non ne ho mai avuto la necessità, l'unica cosa è il doversi sdebitare, lo sento come qualcosa di corretto, alle feste compro sempre qualcosa, pasticcini tipici (costano un boato), dolci o magari qualche regalo, per alcuni che so vivono un po' stentati gli offro del lavoro e magari li pago qualcosa in più. Il falegname per dire, ci fosse una volta che mi dice il prezzo di un lavoro, dice: "quello che vuoi" e qui diventa un problema, l'ultima volta mi ha fatto un lavoro semplice ma era urgente e da fare con precisione, gli ho dato 20 dinari, mi ha detto: "sono troppi" e me ne ha ridato 10 indietro.
Per le attività da fare ed evitare di andare sotto pressione faccio una scaletta delle cose da fare l'indomani, poi capita che magari il tempo non è buono o mi sono stancato particolarmente oppure mi chiama qualche amico, mollo e seguo il motto tunisino: "Quello che non fai oggi puoi farlo domani... o un altro giorno!".
La felicità per la maggior parte delle persone è arrivare a fine mese, proprio ieri un cameriere del ristorante dove vado spesso mi ha parlato della sua famiglia, della moglie (della quale è innamoratissimo) dei suoi due figli, del maschietto che fa calcio nella squadra locale ma nel settore giovanile e la figlia che è cintura nera di karate, mi dice che guadagna al mese 850 dinari ma i padroni del ristorante sono brave persone, con la famiglia va tutto bene e quindi, va bene così... imparare a vivere con poco evitando gli sprechi e riciclando ciò che è possibile.
Per quanto riguarda le donne tunisine la loro felicità è il Suk, il mercato dove prendono dalle bancarelle una quantità indescrivibile di vestiti più o meno usati (ma anche nuovi) pagandoli veramente un'inezia... levare il frip alle tunisine è a rischio di rivoluzione :D ... Francesca, mi chiedi se lo condivido? ma certo che no! :D solo che lascio fare, è stupendo vedere come sono felici di arrabattarsi sui banconi.

Ciao Anto tunisia,
Purtroppo non posso ancora dare il mio contributo in questo argomento che sta a cuore a Francesca. Posso dire, pero molto sinceramente, che è  grazie a persone come te (che rendono onore al nostro Paese), quando verrò in tunisia, sarò predisposto ad una maggiore fiducia nel genere umano, preludio ad una possibile felicità

tonyan2 ha scritto :

Ciao Anto tunisia,
Purtroppo non posso ancora dare il mio contributo in questo argomento che sta a cuore a Francesca. Posso dire, pero molto sinceramente, che è  grazie a persone come te (che rendono onore al nostro Paese), quando verrò in tunisia, sarò predisposto ad una maggiore fiducia nel genere umano, preludio ad una possibile felicità


Ti ringrazio e sono lusingato per questi apprezzamenti, vedi quello che è importante capire è che la Tunisia è piena di europei, molti dei quali sono letteralmente dei morti di fame nei loro rispettivi paesi (volutamente con la minuscola) che solo perchè sono del continente privilegiato disprezzano o guardano i tunisini con superficialità e sufficienza. Dico solo che quasi tutte le rotatorie hanno bandiere tunisine al vento, le stesse bandiere che trovi lungo le strade insieme agli stendardi... I tunisini sono un Popolo orgoglioso e nazionalista, ci tengono tanto alla loro apparenza ed al progresso che hanno conquistato e anche se non possono permettersi tante cose per via di salari inadeguati sono orgogliosi di mostrare questi negozi pieni di merci, magari passano e sognano, se riescono comprano qualcosa. Dobbiamo imparare a rispettarli e per rispettarli vale anche imparare ad aprire il portafoglio solo quando è necessario e non farci usare come bancomat. Il tunisino che parla italiano non sempre è positivo ma in tanti si sciolgono abbassando tutte le difese (ne conosco tanti che sono però persone squisite)... insomma gli estranei si guardano con diffidenza finchè non conquistano la nostra fiducia (o noi la loro) :)

Ti ringrazio per la tua esperienza . Capisco benissimo quello che vuoi dire; il tuo è un messaggio di speranza per il futuro della nostra vita in Tunisia.  Ormai in Italia (Ma credo in tutta Europa), la parola felicità è anacronistica, al massimo si può parlare di sopravvivenza. Un popolo come il nostro, ad esempio, che ha smarrito  la propria anima e la propria identità (ammesso che una volta ne possedeva una), non può essere felice. Molto meglio vivere dove esiste ancora l'orgoglio dell'appartenenza, la solidarietà, quella vera, è un sorriso sincero e non interessato. Sarà per me un piacere, da gennaio 2022 contribuire a far si che questi valori restino nel popolo che ci ospita, così come sarà un piacere conoscerti

entrare in un paese senza rispettarne usi ,costumi e abitudini è un comportamento evidentemente  poco rispettoso. Alla stessa stregua di chi si approfitta "dell'emigrante."

Ciao Antonello, che cos'è il frip, sono curiosa  :D

Francesca ha scritto :

Ciao Antonello, che cos'è il frip, sono curiosa  :D


Ciao Francesca, sono negozi di vestiti e accessori usati, poi si trovano anche tanti capi di abbigliamento nuovi e ancora etichettati, i pressi sono stracciati ma non come ai SUK (mercato), ad esempio su una bancarella di un SUK puoi trovare una camicetta a 1 dinaro (circa 27 centesimi), la stessa al frip la puoi trovare a 10 dinari e al negozio regolare a 60 dinari :). La Tunisia è piena di frip, il bello è vedere come in questi luoghi vadano sia persone più indigenti ma anche tanti funzionari e dirigenti di imprese e statali, ti dicono: "perchè comprare una cosa a 100 dinari quando la puoi avere a 10?"

Condivido pienamente l'analisi di Antonello. Essere felici e sereni è, a mio parere, comunque uno stato d'animo e di serenità interiore che risente dell'ambiente esterno nella misura in cui...non riusciamo a stare bene solo con noi stessi: se abbiamo una serenità interiore diventa molto più facile interfacciarsi con qualsiasi realtà, nazionale od estera. Ho trovato persone tunisine di gran cuore e con cui mi relaziono con facilità, anche nelle semplici chiacchierate o nell'ironia dello scherzo, ho anche, pochi e scelti amici italiani che sono tali perché anche in Italiana lo erano...ci siamo ritrovati. Per il resto, ripeto, ogni paese e la sua cultura hanno aspetti positivi e altri meno, ma, davvero, non sento tutta questa mancanza dell'italia. Le attività sono quelle di sempre, leggere, camminare, cucinare, allenarmi, fare la spesa, scoprire posti nuovi...insomma quello che facevo in Italia ma con molto più tempo e rilassatezza a disposizione. Per quanto riguarda i fripe e i suk....Francesca vieni a provarli: ci si diverte e si trovano cose deliziose senza “buttare” soldi solo per avere la firma (che pure si trova) o l'ultimo modello: una scuola di vita per tornare all'essenziale.
Saluti a tutti.

AntoTunisia e Luna60, lasciatemelo gridare : COME VI INVIDIO!!!

Per la terza volta in un anno ho organizzato un viaggio "esplorativo", acquistato voli e prenotato alberghi, e con questo bene(male)detto coronavirus ho dovuto disdire e rimandare. Speriamo che per l'autunno prossimo qualcosa possa cambiare.
A proposito, con l'occasione chiedo a chi ne fosse a conoscenza: c'è ancora il divieto (da parte Italia) di venire in Tunisia per turismo, e come viene applicato in pratica quando si arriva?

qwertysan ha scritto :

A proposito, con l'occasione chiedo a chi ne fosse a conoscenza: c'è ancora il divieto (da parte Italia) di venire in Tunisia per turismo, e come viene applicato in pratica quando si arriva?


Usa la lente in alto a destra per leggere il materiale già disponibile sul forum in merito a questo argomento e se non trovi ciò che ti interessa apri una nuova discussione, grazie!!!

Secondo il MAE sono tuttora vietati i viaggi “per turismo” ma se tu vieni per fare le pratiche per la residenza qua, nulla osta alla partenza (ovviamente con tutte le eventuali regole relative a tamponi, confinamenti, etc etc), almeno così mi consta.

tonyan2 ha scritto :

Ti ringrazio per la tua esperienza . Capisco benissimo quello che vuoi dire; il tuo è un messaggio di speranza per il futuro della nostra vita in Tunisia.  Ormai in Italia (Ma credo in tutta Europa), la parola felicità è anacronistica, al massimo si può parlare di sopravvivenza. Un popolo come il nostro, ad esempio, che ha smarrito  la propria anima e la propria identità (ammesso che una volta ne possedeva una), non può essere felice. Molto meglio vivere dove esiste ancora l'orgoglio dell'appartenenza, la solidarietà, quella vera, è un sorriso sincero e non interessato. Sarà per me un piacere, da gennaio 2022 contribuire a far si che questi valori restino nel popolo che ci ospita, così come sarà un piacere conoscerti


Mi sembri un pò drastico, si può essere felici anche in Italia eh, dipende molto anche da noi stessi e da come affrontiamo la vita, c'è chi alla prima difficoltà inizia a piangersi addosso e chi invece l'affronta dandole il giusto peso e senza farsi prendere dalla negatività

Da quanti anni manchi dall'italia? Se sono almeno 20 anni, allora posso anche giustificati, altrimenti le tue affermazioni sono sconcertanti.  Sono un pensionato con 1300 euro mensili (meno 270 euro della cessione del quinto che ho dovuto fare).... E nel 2021 , fino adesso, solo di bollette del gas (senza contare tutto il resto) , siamo arrivati a 1000 euro con 450 do tasse
Ma di che parliamo? Ma dove vivi tu? In Italia no di certo, a meno che non sei un amico intimo di berlusconi (nota la minuscola)

tonyan2 ha scritto :

fino adesso, solo di bollette del gas (senza contare tutto il resto)


Magari Francesca mi perdonerà questa piccola deviazione, parlare delle motivazioni per le quali si viene all'estero equivale per molti mettersi a nudo, per altri magari dire che "volevano una vita esotica" e magari a casa mangiavano pane e cipolla... la mia motivazione per la quale sono qui è stata proprio questa, benchè il mio stipendio fosse un po' più alto di quello di tonyan2 ero veramente stanco delle bollette, gas, luce, telefono, acqua, bollo, rifiuti... un salasso continuo. Qui quando mi arrivano le bollette sono contento perchè so che non si sono dimenticati di me e le pago con un sorriso. Lo stesso non si può dire per i tunisini però perchè per loro le bollette rappresentano un salasso come quello che subivo io in Patria. Magari per un tunisino la felicità può essere quella di non pagare le bollette, un giorno la donna di servizio era preoccupata, riuscii a capire che aveva la bolletta da pagare e non sapeva come fare, erano poco più di 50 dinari, gliel'ho pagata subito e lei non la finiva più di ringraziarmi, è passato tanto tempo da quel giorno e non è mai più venuta a chiedermi di pagarle la bolletta. Oggi ad esempio stava ancora lavorando, avevo fatto i ravioli al ragù, l'ho chiamata e l'ho invitata a mangiare con me, naturalmente senza dover ostentare qualcosa. E' un fenomeno culturale il nostro, per noi la domestica è alla pari, qui no ma quando capiscono come ragioni si adeguano e va bene così. :)

tonyan2 ha scritto :

Da quanti anni manchi dall'italia? Se sono almeno 20 anni, allora posso anche giustificati, altrimenti le tue affermazioni sono sconcertanti.  Sono un pensionato con 1300 euro mensili (meno 270 euro della cessione del quinto che ho dovuto fare).... E nel 2021 , fino adesso, solo di bollette del gas (senza contare tutto il resto) , siamo arrivati a 1000 euro con 450 do tasse
Ma di che parliamo? Ma dove vivi tu? In Italia no di certo, a meno che non sei un amico intimo di berlusconi (nota la minuscola)


Vivo a Milano, non sono amico di Berlusconi, lavoro, pago le tasse, le bollette, le multe e tutto il resto, non sono infelice, anzi, sto bene, faccio una vita tranquilla, quando posso vado in bici, vado in montagna e qualche sera a cena, non ho debiti e riesco a risparmiare qualcosa ogni mese, ma tutto questo me lo sono creato io,  non ho ereditato niente, come vedi si può essere felici, se tu non lo sei non vuol dire che non lo possano essere gli altri, poi è ovvio che ci sono tanti problemi in Italia ma come ti dicevo ognuno è anche artefice del proprio destino, direi che di sconcertante c'è il tuo pessimismo, se andrai a vivere in Tunisia ti consiglio di essere più propositivo con la vita, non è solo spendendo meno che si trova la serenitá

Anto Tunisia ,
sebbene l'italiano è una lingua difficile, tant'è che la maggioranza dei diplomati non capiscono ciò che leggono, consiglio di esprimere le proprie idee ed esperienze in maniera più semplice , atteso che devono essere recepite da una platea varia.
1. Dare confidenza è necessario per chi arriva al fine di avere informazioni .
2. Le persone che vivono all'ombra di altri? Non ho capito.
3. I francesi, anche loro vengono per pensione detassata?
4. Il tunisino che parla italiano non è positivo? Cosa vuoi dire?

Il motivo del trasferimento specialmente dei militari  è quello che hanno perso il contatto con il proprio paesino e quindi , in pensione,
sono apolidi (questo è il prezzo , molto caro, da pagare per una buona pensione) il tutto unito ad altre vicissitudini famigliari.
Salut

Giovannibattista ha scritto :

Anto Tunisia ,
sebbene l'italiano è una lingua difficile, tant'è che la maggioranza dei diplomati non capiscono ciò che leggono, consiglio di esprimere le proprie idee ed esperienze in maniera più semplice , atteso che devono essere recepite da una platea varia.
1. Dare confidenza è necessario per chi arriva al fine di avere informazioni .
2. Le persone che vivono all'ombra di altri? Non ho capito.
3. I francesi, anche loro vengono per pensione detassata?
4. Il tunisino che parla italiano non è positivo? Cosa vuoi dire?

Il motivo del trasferimento specialmente dei militari  è quello che hanno perso il contatto con il proprio paesino e quindi , in pensione,
sono apolidi (questo è il prezzo , molto caro, da pagare per una buona pensione) il tutto unito ad altre vicissitudini famigliari.
Salut


Ciao Giovannibattista ti spiego:
1) non è mai positivo dare confidenza agli sconosciuti ma conviene sempre restare distaccato, non facendosi vedere montato o fanatico ma il giusto distacco almeno finchè non si è capito chi si ha davanti;
2) esempio, ho la villa con piscina, questi amici fantomatici mi frequentano  unicamente perchè usufruiscono della mia piscina, oppure vivo nel benessere facendo un tipo di vita un po' sopra la media quindi con inviti alle serate di gala in ambasciata, inviti ad avvenimenti mondani, concerti e serate... vengo frequentato perchè queste persone vivendo alla mia ombra si sentono anche loro gratificate... in Tunisia poi veramente ci sono paradossi dove vieni frequentato da fantomatici amici solo perchè tu hai la macchina e loro no... questo è vivere all'ombra di altri e, credimi, ne ho conosciuti davvero tanti;
3) i miei amici francesi sono tutti proprietari di barche, facciamo parte dello stesso yachting club, principalmente sono imprenditori che hanno terminato il loro periodo lavorativo e si godono la pensione (detassata) in Tunisia;
4) molti tunisini parlano italiano, purtroppo molti di noi quando sentono parlare la stessa lingua sciolgono tutte le inibizioni e abbassano la guardia, troviamo italiani "scappati" dall'Italia per reati, italiani "scappati da casa" perchè sono dei mentecatti e miserabili, tunisini che hanno fatto il loro periodo in Italia non proprio legalmente, tunisini che parlano italiano ma hanno come scopo quello di sistemarsi in qualche modo (in questo esempio trovi sia uomini che donne), tunisini che parlano italiano e sono persone ottime. In questo panorama come fai a capire chi hai davanti? Attenendoti al punto 1
:D