Mi chiamo Giovanni, e nel 1972 ho fatto, in auto, mio primo viaggio in Tunisia. Quindi sono più grandetto.
Sto valutando il trasferimento ed ho trovato interessantissime le informazioni contenute nel forum, con i riferimenti per ulteriori approfondimenti.
Oggi la mia domanda riguarda la legislazione tunisina relativa ai cani.
Ho visto che gli attivissimi nel forum Anto&Simo hanno delle "bambine" e dovrebbero essere bene informati, ma non saranno i soli.
Vorrei sapere se, come in Italia, ci sono regole su uso e lunghezza del guinzaglio ed uso della museruola, sul trasporto in auto ed eventuale accesso ai mezzi di trasporto pubblici.
Ritengo che sia normale la raccolta delle feci dei cani, ma mi chiedo se le urine vanno almeno diluite con acqua, come oramai sta diventando obbligatorio in molti comuni italiani
Un ultimo chiarimento riguarda la presenza di veterinari preparati (so che ad Hammamet (zona che mi interessa) c'è una clinica veterinaria,.
Vi ringrazio per le risposte che non mancheranno.
Giovanni V.
Dal codice penale:
"Encourent les peines prévues à l'article 315 du présent code :
- Ceux qui auront laissé, en circulation ou en errance, des aliénés ou des animaux malfaisants ou dangereux,
- Ceux qui auront excité un chien à attaquer des passants ou ne l'en ont pas empêché."
Quindi resta al conduttore di prendere ogni misura necessaria.
Inoltre, sebbene molti tunisini abbiano un cane attualmente, e, soprattutto nei riguardi di quelli di piccola taglia, si osserva spesso un atteggiamento molto benevolo e incuriosito, verrai sempre a vivere in un paese di religione islamica, in cui, per ragioni storiche che puoi approfondire ad esempio qui:
ilmusulmano.it/perche-i-musulmani-odiano-i-cani
molti hanno poca familiarità con i cani e/o un pregiudizio sugli stessi e/o hanno con gli stessi, e con gli animali in genere, un rapporto diverso da quello che abbiamo sviluppato in occidente nei confronti degli animali domestici (e non).
Pertanto, in assenza di leggi ad hoc (come da noi) che permettano a determinate condizioni il libero ingresso dei cani in luoghi pubblici e privati frequentati è opportuno agire con molta educazione e buon senso, chiedendo sempre e non imponendo la presenza dell'animale se ad esempio in un locale anche solo uno dei presenti risultasse infastidito.
Ho giusto assistito di recente ad un cane, piccolo, più piccolo di un gatto, portato, pur con il consenso del proprietario, in un ristorante e messo libero su una sedia (destinata agli umani) e a cui veniva data da mangiare sulla sedia stessa parte della carne ordinata dal proprietario. Il tutto nell'indifferenza più totale nei riguardi delle espressioni di stupore/fastidio/disgusto/disapprovazione di altri avventori (anche occidentali) del locale e dei camerieri, uno dei quali si è affrettato a pulire e disinfettare la sedia non appena è stata liberata.
Ecco, forse in certi casi occorrerebbe ricordare che la libertà di ciascuno di noi finisce nel momento in cui si impone ad altri una limitazione della stessa. Soprattutto andando ospiti in casa altrui.
Poi ogni tanto qualcuno esagera in senso opposto:
huffpostmaghreb.com/entry/quand-on-interdit-les-animaux-sur-les-plages-tunisiennes-et-on-menace-de-les-tuer_mg_5b51ce58e4b0de86f48c0f33