ARABO PARLATO E SCRITTO

Purtroppo mi devo mettere l'animo in pace, ed aspettare il 2022 per un'eventuale expat (cfr. mio topic esodati e defiscalizzazione. A proposito, grazie Live in Tunisia, come sempre professionale, esauriente ed esaustivo. hai confermato i miei dubbi, per cui sono passato oltre). Ovviamente, il tempo non scorrerà invano, ed approfitterò di esso per calibrare al meglio le mie future scelte. Penso che "romperò" ponendo questioni ed argomenti che di volta in volta mi si presenteranno, e vorrei cominciare giusto con questo.
C'è qualcuno che ha provato seriamente a interagire con il problema linguistico? E' oltremodo difficoltoso, impossibile, imparare l'arabo? Il grado di difficoltà per una giusta dose per convivere con il posto, senza la pretesa di voler dire il telegiornale in televisione?
Stamattina ho cominciato a guardare un videocorso su Youtube e sinceramente mi ha conquistato, per cui penso che porterò avanti la cosa. qualche suggerimento?

Attento che l'arabo Tunisino è abbastanza diverso dall'arabo classico. Forse ti conviene aspettare di essere in Tunisia per cominciare a studiare questa lingua. Considera poi che anche in Tunisia ci sono degli analfabeti ma che non di meno parlano benissimo l'arabo per cui impararne la scrittura non è indispensabile. Mabruk !!!( Auguri )

Come ti ha già detto Alberto qui si parlano due arabi differenti, il tunisino parlato tra i tunisini e l'arabo classico parlato negli studi o con persone di paesi differenti. Alla fine li impari entrambi anche perché le persone con le quali interagisci sapendo che sei europeo ci tengono a dirti le differenze tra le due parole. Parlarlo è differente e dipende da quanta voglia hai, dopo 3 anni qualcosa comunque la si impara e bene o male almeno i saluti e qualche frase riesci a buttarla giù senza aver imparato la lingua a scuola. Per lo scritto ci sono modi differenti legati soprattutto al tipo di carattere usato (bene o male è la stessa differenza che noi potremmo dire tra il corsivo e lo stampatello). Anche in questo caso tutto dipende da quanto ci si vuole impegnare. Noi preferiamo parlare italiano specie se dobbiamo mandare a quel paese qualcuno, è la nostra lingua e rende meglio l'idea di ciò che si vuole dire.

Ti consiglio questo:

ilmiolibro.kataweb.it/recensione/utente/318777/manuale-utilissimo/

Tieni presente che imparare il tunisino è un di più. Comunque molto apprezzato, in quanto dimostrazione di volontà di integrarsi.

Innanzitutto, grazie per il consiglio. Perdonami, cosa intendi quando dici "imparare il tunisino è un di più"?
Vengo da un'esperienza lavorativa in Turchia, metà anni '90, e mi aiutò tanto nell'integrazione, che ovviamente ottenni entro certi limiti, acquisire un minimo della lingua, per andare al mercato, al ristorante, chiedere di usi e costumi ecc. Credo faccia parte del mio carattere e del mio DNA napoletano, ma trovo che si tratti anche di una forma di rispetto fare quanto possibile per stabilire un ponte con la comunità che, a casa sua, dovrebbe (spero) ospitarmi.
Per esempio, voi al mercato ci andate? come vi esprimete? che difficoltà incontrate? e così via

Un punto in più a favore di chi addirittura intende colloquiare un poco nella lingua del posto.

(Già è stato molto trattato anche questo punto, se vuoi puoi consultare sotto la lista degli Argomenti...)

Ciao qwertysan  :)

Se vuoi leggere precedenti interventi sul tema li trovi facendo una ricerca per argomento da questa pagina: https://www.expat.com/it/search/africa/tunisia/
Quando sei sulla pagina, digita Parlare arabo nella barra Cerco e avvia la ricerca.

:cheers:

qwertysan ha scritto :

Per esempio, voi al mercato ci andate? come vi esprimete? che difficoltà incontrate? e così via


Al mercato anche i verdurai e i pescivendoli parlano francese e in molti casi italiano, di norma si va sempre dagli stessi che ti conoscono e cercano di darti qualcosa di più buono facendo credere che lo hanno messo via apposta per te, i prezzi comunque restano sempre quelli esposti a meno che non decidano di farti uno sconto ulteriore. Si saluta in arabo e magari ci si da anche la mano e una pacca sulla spalla se è da tanto che non ci si vede e si parla in francese o italiano a seconda dell'interlocutore. Nella bottega vicino casa il gestore ci tiene a dirci il termine in francese come si dice in arabo e come in tunisino (se ci sta differenza) e da li piano piano qualcosa esce fuori :)

qwertysan ha scritto :

Innanzitutto, grazie per il consiglio. Perdonami, cosa intendi quando dici "imparare il tunisino è un di più"?
Vengo da un'esperienza lavorativa in Turchia, metà anni '90, e mi aiutò tanto nell'integrazione, che ovviamente ottenni entro certi limiti, acquisire un minimo della lingua, per andare al mercato, al ristorante, chiedere di usi e costumi ecc. Credo faccia parte del mio carattere e del mio DNA napoletano, ma trovo che si tratti anche di una forma di rispetto fare quanto possibile per stabilire un ponte con la comunità che, a casa sua, dovrebbe (spero) ospitarmi.
Per esempio, voi al mercato ci andate? come vi esprimete? che difficoltà incontrate? e così via


Che tra francese (soprattutto) e italiano problemi non se ne hanno.

Poi, esattamente come scrivi tu, mostrare di fare qualcosa per andare incontro a chi ci ospita è qualcosa che è sempre apprezzato ovunque si vada e aiuta l'integrazione. Oltre, nel caso, al piacere personale di imparare almeno qualcosa di una lingua nuova.