Moglie non residente

Siccome mio marito può usufruire della detassazione mentre io no, stavamo pensando di fare la richiesta per residente non abituale solo per mio marito mentre io manterrei la residenza a Roma.
Ovviamente io e mio marito resteremo insieme sia i 6 mesi e più in cui saremo in Portogallo sia il periodo in cui vorremo tornare in Italia.
Volevo chiedere se questo è possibile o se crea problemi.(in Portogallo o in Italia)
Devo fare qualche richiesta al comune in cui prenderà la residenza mio marito ?
Devo uscire dal Portogallo dopo 90 giorni da turista ? Come mi devo comportare con la sanità ? (non ho particolare patologie )
Grazie a chi vorrà rispondermi
Patrizia

Ciao,  se ne è parlato poco ma qui trovi qualche riferimento alla POSIZIONE tra coniugi.

https://www.expat.com/forum/viewtopic.php?id=548935
-----------------
caterinamaria
Ciao Alexmarti,
anche io volevo fare come tua moglie, ma un avvocato fiscalita italiano mi ha scongliato questa scelta almeno che non venisse formalizzata una separazione
Un saluto.
-----------------
alexmarti
Anche io sono andato da un commercialista il quale mi ha detto che non ci sono problemi se mia moglie non vuole trasferirsi in quanto è libera di fare quello che vuole anche se non c'è separazione.
Capisco i dubbi dell'avvocato in quanto siamo in Italia e bisogna sempre guardare le cose dal punto di vista peggiore. (ovvero: diniego da parte dell'agenzia delle entrate dell'esenzione fiscale)
-----------------


E' tutto relativo al centro degli interessi (affettivo, economico e sociale .... la triade !)
Ci sono sentenze di Cassazione che sanciscono primario questo vincolo al fine di identificare l'effettiva residenza ai fini delle imposizioni  fiscali.
In pratica non dichiari di essere in PT se il resto della famiglia rimane in ITA


QUI

dirittobancario.it/giurisprudenza/fiscalita-internazionale/la-corte-di-cassazione-si-esprime-sulla-residenza-fiscale-delle-persone-fisiche

....................Sintetizzando i principi appena espressi in rassegna, osserviamo come la più recente giurisprudenza, quale criterio di individuazione della residenza fiscale di un individuo, abbia inteso dare impulso al luogo nel quale sono prioritariamente localizzati gli interessi economici ed effettivi della persona, partendo dalla sfera delle relazioni personali, inteso come insieme degli interessi morali, sociali e familiari del contribuente (tra gli altri, Cassazione Civile, Sentenza n. 12311/2016 e Cassazione Civile, Sentenza n. 9723/2015), fino a giungere alla sede principale dei suoi affari e degli interessi economico-patrimoniali........................

Anche se (credo)  sia  più applicabile ai paesi in cosiddetta LISTA GRIGIA cioè SVIZZERA Princ.Monaco ecc.  per i quali l'onere della prova è a carico del contribuente.

Per i Paesi UE l'onere della prova è a carico di Ag.Entrate .

Ciò non toglie che in caso di controllo  è meglio essere INOX
... cioè inattaccabili dagli agenti .... A... tmosferici  ;)

Ciao Proffa51
                       si ma appunto.... se mia moglie (non residente in Portogallo a differenza di me) sta con me 180 giorni in Portogallo e io con lei 180 giorni in Italia e tutto ciò è dimostrabile tramite il tele-pass della sua auto targata Italia (che io non posso guidare in Portogallo), la sua carta di credito, il suo cellulare o quant'altro che lascia traccia, sia quando è in Italia, sia quando è in Portogallo...il problema affettivo mancato, non dovrebbe sussistere....non credo che addirittura si voglia incentivare le separazioni.
Saluti
Fabio

Ciao Fabio1399

...non credo che addirittura si voglia incentivare le separazioni.

... a   "loro" questo non interessa minimamente.

Ciao Sbertan!!
Ma te sei proprio l'avvocato del diavolo....Bene! Visto che qua si trova di tutto!!
Grazie
Fabio

...  o  quel "diavolo" di avvocato ...  :D

Fabio , io e mio marito per adesso abbiamo deciso di lasciar perdere proprio per tutte le difficoltà che si prospettano.A conti fatti a noi non conviene.In Portogallo ci andremo da turisti.

Peccato!! Ripensateci!!

Questa e anche la nostra idea.
Mio marito in quanto pensionato  residenza in PT, io residente in Italia con dovuta assistenza sanitaria e casa di assistenza privata , ed stare insieme sia in IT sia in PT con i tempi dovuti di 180+1 gg.
Cosa c'è di non legale in questa situazione?

nulla mi sembra
é esattamente la mia:
io RNH in Portogallo,
mia moglie residente in Francia
assistenza sanitaria in entrambi i paesi
con assicurazione per farsi rimborsare il ticket

Buona sera a tutti,
stavo proprio per chiedere lumi su questo benedetto trasferimento "solitario" anche se per breve, forse solo il primo anno, quindi mi inserisco in questo tema..

Sfogliando questa "enciclopedia" in questo Forum che voi Dario, Sbertan, e tanti altri riuscite a dare risposte a tutto.
Qualcuno di voi a cui mi sono rivolto anche privatamente già mi ha dato qualche buon consiglio e li ringrazio ancora.

Ora, dopo mesi di valutazioni, contatti con agenzie, riflessioni,ricerca di appartamenti a prezzi ragionevoli,ho deciso di non venire più in Portogallo,ma vado a Cipro,dove la tassazione non è zero,ma almeno non è come l'Italia.
Mi trovo nella  situazione di voler andare da solo, di comune accordo con la moglie, anch'essa pensionata,ma per ragioni familiari, resterà in Italia.
Mi devo preoccupare che questo cavolo di fisco italiano mi perseguiterà,e rischio che la mia pensione non venga spedita detassata?
Anche da Cipro continuerò a seguirvi perchè con voi c'è solo da imparare!
Buon anno a tutti
Emilio

Interessante questo cambiamento, puoi spiegarci le motivazioni per cipro? Ciao

Alexmarti,
prevalentemente per ragioni di clima ideale alle mie ossa.
Ciao.

Riguardo al clima per le ossa, posso evidenziare le canarie, un mio conoscente aveva la moglie con artrite ai ginocchi, trasferitosi dalla figlia a Tenerife mi diceva che dopo 2 anni sua moglie non sentiva più nulla. Ho sperimentato di persona e posso dire che è un clima ideale, secco con temperatura dai 23 ai 26 costante tutto l'anno.

alexmarti ha scritto :

....trasferitosi dalla figlia a Tenerife mi diceva che dopo 2 anni sua moglie non sentiva più nulla......


Beh, le motivazioni potrebbero essere molteplici  e non sempre facili da raccontare... :cool:

Saluti

PS: si scherzaaaaaa...... :thanks:

Buongiorno a tutti,
riapro questa discussione per chiedere un parere a chi vorrà darmelo.

Quando verrò in PT la mia situazione familiare potrebbe essere questa:

1) moglie (in comunione dei beni) con residenza ITA ma con dimora PT
2) casa ITA in comproprietà (con mutuo ancora da estinguere)
3) casa PT in affitto (non so se serve che il contratto sia cointestato)
4) figlio maggiorenne finanziariamente autosufficiente che resterà a vivere in casa ITA
5) c/c ITA intestato a moglie x utenze e spese casa ITA
6) c/c PT intestato a me (o cointestato se richiesto da banca) su cui accreditare pensione, pagare utenze PT, fare bonifici verso ITA per coprire relative spese
7) auto intestata a me in PT

detto che l'intenzione è quella di restare in PT ben oltre i 184gg richiesti, la domanda è: con una situazione simile ci si può sentire relativamente al sicuro per quanto riguarda la valutazione sul "centro di interessi"?

se no, che tipo di accorgimenti (intendo legali ovviamente, non da furbetti) potrei attuare?
(non so, tipo intestare utenze ITA al figlio o cose del genere)

Fiorenzo

separazione consesuale
la moglie residente IT figlio residente IT
c/c it intestato alla moglie cui passerai congruo sussidio x vivere e pagare mutuo ( non puoi avere c/c intestato a te come residente IT) devi avere un c/c da non residente in IT
casa in pt solo a tuo nome
c/c in PT intestato a te ( farai versamenti su c7C IT della moglie

Fio54 ha scritto :

Buongiorno a tutti,
riapro questa discussione per chiedere un parere a chi vorrà darmelo.

Quando verrò in PT la mia situazione familiare potrebbe essere questa:

1) moglie (in comunione dei beni) con residenza ITA ma con dimora PT
2) casa ITA in comproprietà (con mutuo ancora da estinguere)
3) casa PT in affitto (non so se serve che il contratto sia cointestato)
4) figlio maggiorenne finanziariamente autosufficiente che resterà a vivere in casa ITA
5) c/c ITA intestato a moglie x utenze e spese casa ITA
6) c/c PT intestato a me (o cointestato se richiesto da banca) su cui accreditare pensione, pagare utenze PT, fare bonifici verso ITA per coprire relative spese
7) auto intestata a me in PT

detto che l'intenzione è quella di restare in PT ben oltre i 184gg richiesti, la domanda è: con una situazione simile ci si può sentire relativamente al sicuro per quanto riguarda la valutazione sul "centro di interessi"?

se no, che tipo di accorgimenti (intendo legali ovviamente, non da furbetti) potrei attuare?
(non so, tipo intestare utenze ITA al figlio o cose del genere)

Fiorenzo


Di sicuro non esiste niente ...però la tua situazione mi sembra ragionevole, sostenibile, reale.

Niente o nessuno può impedirti di mantenere il tuo immobile nel tuo paese natio anzi, qualcosa dovesse andare male nella tua esperienza all'estero, è ragionevole ed auspicabile tenersi la possibilità di poter ritornare indietro. Quindi ragionevole possedere immobili + banche ed eventuali servizi in italia per poter far fronte alle spese/adempimenti che un immobile in italia richiede.

Figli indipendenti ed autonomi: ok.

Automobile correttamente immatricolata: ok

Conti esteri ok: servono anche a dimostrare la tua permanenza all'estero.

Molteplici possono essere le ragioni di tua moglie nel voler rimanere residente in italia...difficile che ti venga contestato il centro degli affetti esclusivamente sul mantenimento della residenza in italia di tua moglie.

La domanda principe che dovresti farti è: produco redditi in italia? Si/No ?

Mia sorella è expat lavorativa e gli expat lavorativi hanno una situazione così “accartocciata” che in confronto le nostre sono situazioni chiare come l'acqua di fonte. Se non hai trascorsi “burrascosi” credo che la tua situazione sia ragionevole e ben sostenibile. Tieniti magari ben traccia della tua permanenza all'estero per i famigerati 184gg

My 2 cents

Ok, grazie chumy e umberto

Fio54 ha scritto :

Buongiorno a tutti,
riapro questa discussione per chiedere un parere a chi vorrà darmelo.

Quando verrò in PT la mia situazione familiare potrebbe essere questa:

1) moglie (in comunione dei beni) con residenza ITA ma con dimora PT
2) casa ITA in comproprietà (con mutuo ancora da estinguere)
3) casa PT in affitto (non so se serve che il contratto sia cointestato)
4) figlio maggiorenne finanziariamente autosufficiente che resterà a vivere in casa ITA
5) c/c ITA intestato a moglie x utenze e spese casa ITA
6) c/c PT intestato a me (o cointestato se richiesto da banca) su cui accreditare pensione, pagare utenze PT, fare bonifici verso ITA per coprire relative spese
7) auto intestata a me in PT

detto che l'intenzione è quella di restare in PT ben oltre i 184gg richiesti, la domanda è: con una situazione simile ci si può sentire relativamente al sicuro per quanto riguarda la valutazione sul "centro di interessi"?

se no, che tipo di accorgimenti (intendo legali ovviamente, non da furbetti) potrei attuare?
(non so, tipo intestare utenze ITA al figlio o cose del genere)

Fiorenzo


alternativa
c/c come non residente e fai la delega a tua moglie
c/c in pt intestato a te cui farai dei versamenti che ti servono
auto intestata a te ok

Buongiorno,

riprendo e faccio mia una domanda di quelle che ha fatto Proffa51 aprendo questo topic e cui non sembra sia stata data risposta:

io residente in PT, moglie con residenza in ITA ma che dimora "temporaneamente" con me in PT deve richiedere qualche permesso per stare in PT più di 90 giorni da turista?

ciao Fiorenzo,

qui dice ... DEVONO....  e parla di ammende tra i 400 e 1500 neuri

https://europa.eu/youreurope/citizens/r … dex_pt.htm
(no censura è link governativo EU)

https://www.sef.pt/pt/Pages/conteudo-de … spx?nID=63
(no censura è link governativo PT)

Se é cidadão da UE/EEE/Suíça e pretende acompanhar em Portugal o seu familiar nacional da UE/EEE/Suíça por um período superior a três meses, solicite o seu

CERTIFICADO DE REGISTO PARA CIDADÃO DA UE/EEE/SUÍÇA FAMILIAR DE NACIONAL DA UE/EEE/SUÍÇA

Poi ... ritengo che sia impossibile il controllo,
ed in ogni ....  se non si iscrive AIRE e continua a presentare dich.redditi in ITA e  non presenta alcun modello S1 eccetera ... insomma li fa contenti si registri ed è  a posto al costo di 15eur .... però  questo SE NON AVRA' INTENZIONE DI CHIEDERE POI beneficios RNH  ... CHE VUOLE MANCATA RESIDENZA NEI 5 ANNI PRECEDENTI LA RICHIESTA.


Ste

SBERTAN ha scritto :

ciao Fiorenzo,

....
Poi ... ritengo che sia impossibile il controllo,
ed in ogni ....  se non si iscrive AIRE e continua a presentare dich.redditi in ITA e  non presenta alcun modello S1 eccetera ... insomma li fa contenti si registri ed è  a posto al costo di 15eur .... però  questo SE NON AVRA' INTENZIONE DI CHIEDERE POI beneficios RNH  ... CHE VUOLE MANCATA RESIDENZA NEI 5 ANNI PRECEDENTI LA RICHIESTA.


Ste


ciao Ste, ma quindi ... se si registra è in pratica come se prendesse la residenza? ...
ho letto i link postati e in uno dice che:

"Dopo tre mesi in quel paese, ti potrebbe essere richiesto di registrarti con le autorità competenti (di solito i servizi municipali o la polizia) per ottenere un certificato di residenza."

e più avanti:

"Una volta effettuata la registrazione, riceverai un certificato di registrazione che conferma che hai il diritto di vivere nel paese ospitante."

non capisco se parlano dello stesso certificato e comunque ... in pratica mi stai dicendo che dopo 3 mesi, volendo osservare le normative, o se ne va oppure si registra venendo così equiparata a una residente?
...mi pare di aver letto da qualche parte che fino a un anno di permanenza non si era obbligati a chiedere la residenza ... ma se occorre registrarsi dopo 3 mesi e questo equivale a essere residenti c'è una incongruenza ...

mi (CI) illumini?
grazie

Fio54 ha scritto :
SBERTAN ha scritto :

ciao Fiorenzo,

....
Poi ... ritengo che sia impossibile il controllo,
ed in ogni ....  se non si iscrive AIRE e continua a presentare dich.redditi in ITA e  non presenta alcun modello S1 eccetera ... insomma li fa contenti si registri ed è  a posto al costo di 15eur .... però  questo SE NON AVRA' INTENZIONE DI CHIEDERE POI beneficios RNH  ... CHE VUOLE MANCATA RESIDENZA NEI 5 ANNI PRECEDENTI LA RICHIESTA.


Ste


ciao Ste, ma quindi ... se si registra è in pratica come se prendesse la residenza? ...
ho letto i link postati e in uno dice che:

"Dopo tre mesi in quel paese, ti potrebbe essere richiesto di registrarti con le autorità competenti (di solito i servizi municipali o la polizia) per ottenere un certificato di residenza."

e più avanti:

"Una volta effettuata la registrazione, riceverai un certificato di registrazione che conferma che hai il diritto di vivere nel paese ospitante."

non capisco se parlano dello stesso certificato e comunque ... in pratica mi stai dicendo che dopo 3 mesi, volendo osservare le normative, o se ne va oppure si registra venendo così equiparata a una residente?
...mi pare di aver letto da qualche parte che fino a un anno di permanenza non si era obbligati a chiedere la residenza ... ma se occorre registrarsi dopo 3 mesi e questo equivale a essere residenti c'è una incongruenza ...

mi (CI) illumini?
grazie


e sufficiente uscire un gg dal Portogallo e i tre mesi ricomicia il conteggio .
poi una fattura della Spagna e sei a posto

Certamente, credo che sia quello che fanno in tutto il mondo per aggirare norme di questo tipo ... avevo un amico che negli USA, in attesa della carta verde, si faceva qualche giorno in Canada ogni 3 mesi  ...
quello che mi chiedevo era come fosse possibile che coesistessero due norme che apparentemente cozzano fra loro ...

Fio54 ha scritto :

quello che mi chiedevo era come fosse possibile che coesistessero due norme che apparentemente cozzano fra loro ...


ciao ...

Perchè cozzano ?

a me sembra chiaro....  il primo è europa.eu .. il secondo le norme portoghesi  ... cioè quelle che devi seguire  (lo dice anche in europa.eu ... le modalità potrebbero essere diverse da statao a stato) ...e  quelle sono ..  cioè  3 mesi.

non capisco se parlano dello stesso certificato
SI

stai dicendo che dopo 3 mesi, volendo osservare le normative, o se ne va oppure si registra venendo così equiparata a una residente
SI

mi pare di aver letto da qualche parte che fino a un anno di permanenza non si era obbligati a chiedere la residenza ...
A  ME NON RISULTA

Che problema c'è a prendere la residenza ??
Solo che SE  la si prende ... poi ...  si ha solo entro il  31/03  dell'anno successivo la possibilità di chiedere Beneficios RNH.
Se la moglie non volesse mai chiedere Beneficios oppure se fosse dipendente statale, , oppure se avesse pensione bassa  rientrante nei  ... credo ... 10500 eur in PT di non imposizione iniziale (free tax area)  potrebbe pure pagare le tasse in PT  cioè  NON PAGARLE COMUNQUE.

Qualcosa del genere

Ok, Ste, tutto chiaro ...

"mi pare di aver letto da qualche parte che fino a un anno di permanenza non si era obbligati a chiedere la residenza ...
A  ME NON RISULTA"


evidentemente devo aver preso un abbaglio ...

l'unico problema nel prendere la residenza era appunto  sulla eventualità di giocarsi i beneficios in futuro ... ma anche qui sarà tutto da verificare conti alla mano cosa converrà fare ...

comunque grazie per i chiarimenti
preciso come sempre  :top:

Fiorenzo

buongiorno,
a quanto mi risulta i cittadini della CEE sono liberi di spostarsi nei paesi della CEE sneza dichiarare cambiamento di residenza nell'ambito deei famosi sei mesi piu' un giorno

Salve,

da 
europa.eu/youreurope/citizens/residence/documents-formalities/registering-residence/index_it.htm

leggo

"Nei primi 3 mesi di soggiorno in un altro paese, in quanto cittadino dell'UE non sei tenuto a richiedere la certificazione anagrafica che attesta il tuo diritto a viverci. Alcuni paesi potrebbero tuttavia chiederti didichiarare la tua presenza al momento dell'arrivo.

Dopo 3 mesi nel nuovo paese ospitante, può esserti chiesto di iscriverti come residente presso le autorità competenti (in genere il comune o il commissariato di polizia) e di ottenere il certificato di iscrizione anagrafica."

Inoltre ci sono le specifiche su cosa fare per ogni paese della comunità europea.

I sei mesi e un giorno, per quanto ho capito  sono relativi a quale paese si è  soggetti fiscalmente.

Riguardo ai problemi burocratici e legali connessi al coniuge mi interesserebbe di sapere se qualcuno li abbia affrontati con un coniuge extra-CEE.  Non ho trovato niente a riguardo per cui aprirò una nuova discussione.

Torno un momento a Fio54
e alla sua lista inerente la sua situazione, dove proprio all'inizio scrive (punto 1):
"moglie (in comunione dei beni) con residenza ITA ma con dimora PT"

Ma che significa? Ma che bisogno c'è di specificare o mettere in atto questa cosa del "ma con dimora in Pt" ?
Insomma, voler scindere, nel senso di cercare di distinguere le 2 realtà, per poi invece unirle con questo indizio... 
Boh...

A me pare semplicissimo: dopo 3 mesi farsi un giro, tenerne qualche riscontro come prova, e rientrare. Ohhhh: è legale !!

Per LAVINIA

insisto   (insisterò sempre)  ....  si  può essere attenzionati.

L'importante è essere a "posto"  PRIMA ...   DOPO  non serve ... sarà comunque una battaglia e  solo per averla fatta si avrà perso  un pò di salute.

Cordialmente

Capisco che non essere italiana davvero mi preclude la comprensione di siffatti torcicolli.
(mamma mia... matrigna altrui o...altrove).

Del resto, mi pare evidente che vi appaia o risulti esservi complicato, visto che ci tornate sempre sopra...

PS:

Ricordo ora il caso concreto (nb. in Spagna) di una coppia di spagnoli, sposati,  dapprima entrambi residenti a Madrid.  Ecco che il marito, una volta in pensione, trasferisce il suo domicilio (anche fiscale, visto che vi risiede permanentemente) in un'altra zona dove ha una casa (e la moglie lo raggiunge per ferie e week-end), ma dove l'imposta sul capitale è di molto superiore che non a Madrid... (non a caso, visto che ricchi madrileños e ministri ...hmmm... preferiscono pagare poco!..). Questo poi ha creato qualche problema perché i capitali essendo a nome della moglie -sempre ancora professionalmente attiva e pertanto residente a Madrid- si sarebbero voluti imporre al marito (il fisco, così, guadagnandoci).  Ma questo è un abuso!  Non si può obbligare le persone a proprio comodo.  QUINDI, o si inganna (e allora più ci si arrangi eppoi non ci si lamenti) oppure -se e quando in regola- si difendano i propri diritti!

Sarà dunque pure una questione di carattere e personalità; fatto sta che io mi rovinerei la salute soprattutto SUBENDO, che non combattendo/rivendicando i miei diritti.  (Ma pure è vero che -nel mio caso- in Svizzera, non si è soliti fare i furbi e quindi vi si gode pure di fiducia. E i casi di abuso sono pure presto scoperti e sanzionati).

Scusate quindi l'intermezzo, ma è che non posso fare a meno di sempre di nuovo stupirmi riguardo alle vostre realtà (burocratiche e affini).  Poi ora si è già pure oltre le previsioni orwelliane, per cui a me il sangue ormai ribolle facilmente; cosa tutt'altro che negativa, visto che tendo ad avere la pressione molto bassa  :D  )

:cheers:

ehhhe...  se  hai la pressione bassa e ti serve un "aiutino"  vieni in ITALIA ...  non ti servirà altro che qualche pratica amministrativa .

Abbraco

Stefano

No, thank you  :joking::shy