La Namibia lancia il suo visto per nomadi digitali

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Pubblicato 2022-11-07 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Il 2022 è l'anno dei nomadi digitali. Dopo Brasile, Portogallo e Mauritius, l'elenco dei Paesi che hanno aperto le porte ai lavoratori a distanza si sta allungando. La Namibia sta per entrare a far parte del gruppo. Quali sono le caratteristiche del visto per nomadi digitali in Namibia?

Chi può ottenere il visto per nomadi digitali in Namibia?

Lo scorso 11 ottobre, il governo namibiano ha annunciato il lancio di un nuovo visto per nomadi digitali; molto simile a quelli rilasciati da altri Paesi, è destinato agli espatriati che lavorano a distanza e ai liberi professionisti. 

Il Namibia Investment Promotion and Development Board (NIPDB), responsabile del progetto, fa sapere che, per ottenere questo tipo di visto, i richiedenti devono percepire un reddito mensile di almeno 2.000 dollari e avere un' assicurazione sanitaria, o di viaggio, che li copra per tutta la durata del loro soggiorno in Namibia. Se la gioca con Antigua e Barbuda, che impone un'entrata di 1.500 euro mensili, con Georgia e Barbados che richiedono un reddito mensile di 2.000 dollari, con la Croazia (2.200 dollari al mese), e con il Costa Rica (2.500 dollari al mese).

Il visto namibiano per nomadi digitali costa circa 62 dollari ed è valido per 6 mesi. Gli stranieri possono beneficiarne a patto di soddisfare i requisiti sopra citati, ovvero reddito minimo e stipula di assicurazione sanitaria.

In che modo la Namibia intende incentivare la crescita grazie al visto per nomadi digitali? 

Con la creazione del visto per nomadi digitali, la Namibia diventa il quarto Stato africano ad aprire le porte ai "lavoratori mobili", dopo Mauritius, Seychelles e Capo Verde. Il Sudafrica lo introdurrà probabilmente all'inizio del prossimo anno. 

Con questo nuovo visto, il governo namibiano vuole dare impulso alla sua economia attirando nuove tipologie di visitatori a lungo termine. È l'obiettivo principale anche di Brasile, Portogallo e Spagna, tra gli altri. Tutti intendono sfruttare il boom del nomadismo digitale, in aumento dopo la pandemia del Covid. Per la Namibia è più che altro una questione di sopravvivenza. Il settore turistico è un pilastro dell'economia della Namibia, e si prevede che quest'anno rappresenterà più del 50% del PIL nazionale. "Si tratta di stimolare la crescita garantendo, nel contempo, un bacino di posti di lavoro per i namibiani", ha dichiarato Nangula Uaandja, presidente della NIPDB.

Per attirare gli stranieri, il Paese sta mettendo l'accento sui progressi compiuti fino ad oggi. Secondo gli standard HEGDI (High E-Government Development Index) è al sesto posto in Africa in termini di digitalizzazione dei servizi pubblici. Nel 2021 la Namibia ha aumentato la velocità di connessione del 42,3% e il governo sta moltiplicando gli investimenti per migliorare il tasso di diffusione di Internet e ridurre i costi di connessione. Il prezzo medio di un gigabit (1GB) in Namibia è ancora molto alto. Si aggira intorno ai 10 dollari, rispetto a 0,87 dollari delle Mauritius. In fondo alla classifica si trovano le Seychelles, con un prezzo medio di 12,66 dollari per 1GB (fonte: Cable.co.uk). 

Il governo della Namibia sa che è fondamentale accelerare la transizione digitale, non solo per attirare gli stranieri ma anche per soddisfare le esigenze dei cittadini locali. Internet a prezzi più convenienti significa anche scambi economici più efficienti e maggiore crescita. Conosciuta dai turisti per la bellezza dei suoi paesaggi, la Namibia sta cercando di conquistare nuove vette. Vuole promuoversi come destinazione di punta per i nomadi digitali.