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Ho perso le parole durante il mio espatrio - riflessioni di vita all'estero

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Scritto daFrancescail 22 Febbraio 2022

Riflessioni di un'espatriata che a volte non riesce ad esprimersi come vorrebbe e si sente fuori luogo. Vi parlo della mia esperienza.

Cari espatriati, vi è mai capitato di perdere le parole? O meglio, nella vostra testa avete ben chiaro quello che volete dire ma al momento di esprimervi non riuscite ad emettere suono?

In questo momento vivo in paese dove si parla sia inglese che francese. Li ho studiati entrambi da giovane. Francese alle medie, ai miei tempi insegnavano solo quello, e l'inglese alle superiori. Li ho perfezionati in seguito nei vari soggiorni all'estero.

Negli ultimi tempi, causa forse una condizione di tensione, possibile riflesso della pandemia, quando mi ritrovo in società non riesco ad esprimermi come vorrei e faccio delle gaffe terribili. O capisco il contrario di quello che la persona mi sta dicendo e rispondo fischi per fiaschi... oppure mi è ben chiaro il significato della domanda ma non riesco a formulare una risposta pertinente. Finisco per dire due cose banali, e mi avvilisco.

L'impossibilità di esprimermi con la stessa fluidità su cui potrei contare se usassi la mia lingua madre è davvero limitante. Mi chiedo se succeda solo me o anche ad altri espatriati. Ad onor del vero, per far fronte al problema, ho pensato di iscrivermi a dei corsi di lingua,per ampliare il vocabolario ed essere più sicura di me stessa. Francese per iniziare. Avevo trovato una scuola, stavo per iniziare il corso e poi è arrivato il covid e l'inizio delle lezioni è stato posticipato a data di destinarsi.

Vi è mai capito di incontrare un conoscente per strada, dal panettiere, in palestra… che ti saluta e ti chiede come stai e mentre tu stai per rispondere lui è già indaffarato in altro? Quando ti imbatti nell'inglese, ti dice: ”Hello, how are you?” e nel mentre che tu abbozzi un: “Fine thanks, and yourself?”, ti rendi conto che non gliene frega di sapere come stai ma la sua domanda è una formula di rito. Io nell'indecisione tutt'ora rispondo, anche se a volte mi sento un po' stupida. Lo stesso con i francesi. Quando ti dicono: “Ca va?”, non ho ancora capito cosa si aspettio di sentire come risposta. Posto che se ne aspettino una. 

Ultimamente mi sono anche messa in dubbio. Premetto che sono più di due anni che non riesco a tornare a casa ma dai miei ricordi, in Italia, quando si saluta chiedendo a qualcuno come sta, è buona educazione rispondere, esatto?

Altra cosa di cui un po' mi dispiace è che mi rendo conto che il mio vocabolario in italiano è notevolmente regredito. Non parlando la lingua ogni giorno, ho dimenticato tanti modi di dire o il significato di vocaboli per cosi dire “forbiti”. Che vergona, spesso mi ritrovo a dover cercare il significato di alcune parole sull'enciclopedia online della Treccani. Mi consola, in minima parte, il fatto di non aver perso la voglia e la curiosità di documentarmi nel momento in cui mi sento in difetto. 

Questa è la mia esperienza, se avete voglia di condivere la vostra, magari servirà a farmi sentire meno inadeguata :-)

Vita quotidiana
A proposito di

Faccio parte del team di Expat.com e gestisco la comunità italiana. Amo viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse. Ho una passione particolare per le lingue straniere ed ho vissuto e lavorato in Egitto, Spagna, Irlanda, Messico e Mauritius.

Commenti

  • pjpj
    pjpj2 anni fa

    Brutta sensazione, non c'e' che dire...Ad essere sinceri ancora non mi e' capitato di sentire che il mio italiano era inadatto a quello che pensavo di dire: quello che ho provato piuttosto e' che la rarefazione dei contatti interpersonali degli ultimi due anni ha generato qualche difficolta' in piu' a tradurre i pensieri in parole, a prescindere dal linguaggio usato.

    Temo che sia per certi versi normale che dopo un certo numero di anni la lingua madre, se non praticata per scritto e a voce abitualmente, si mostri a noi stessi non piu' solida come un tempo. Tuttavia se non si perde lo stimolo di cercare di colmare i vuoti che si verificano direi che si e' piu' che nella fisiologia!

    Un commento riguardo al saluto: quando ero in US avevo imparato che il saluto comprendeva anche il chiedere come va. Era una cosa sola, mentre noi pensiamo siano 2 argomenti diversi. Da qui spesso la risposta che non veniva, talora, ascoltata ma solo sentita dall'interlocutore. Inoltre se rispondevi solo "ok" era il segnale che qualcosa non andava: di solito era tutto "All fine", "very good", "doing great"...etc

    In Germania mi sembra che il saluto e la domanda "come va?" siano percepiti come distinti e vedo le persone pensarci un attimo prima di rispondere alla domanda. 

    Buon segno: in mezzo a tanti esseri pensanti ma sragionanti presenti in tutti i Paesi del mondo fa sempre piacere notare  qualcuno che sembra riflettere prima di parlare. Ovunque egli si trovi  :)

    Buona giornata

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