Raccontaci un po' di te, chi sei e dove sei espatriato?
Domenico Fargnoli. Nato a Como. Emigrato in Germania (Hamburg) dopo la laurea in giurisprudenza per il primo anno di pratica legale. Ritornato in Italia dove mi sono qualificato, ho lavorato come avvocato fino al 2005 (foro di Milano). Dall'autunno del 2005 vivo in Irlanda.
Qual è stata la molla che ti ha spinto a lasciare l'Italia?
Dopo ritmi di lavoro incessanti ma cionondimeno inefficienti (inevitabilmente tipici della vita d'ufficio a Milano), mi resi conto che la qualità della vita non era proporzionata agli sforzi, inconvenienze, e sacrifici quotidianamente richiesti dal vivere a Milano.
Come giudichi il livello dei servizi nella città di Cork?
Dopo aver vissuto a Dublino mi sono trasferito a Cork. I servizi pubblici e privati che esistono a Cork (e in ogni altra città, paese, villaggio d'Irlanda) funzionano e spesso anche molto bene. Essendo una Nazione sottopopolata, taluni servizi scontati in Italia non esistono proprio in Irlanda (e.g. no infrastrutture ramificate per trasporto pubblico nazionale, no asilo nido sovvenzionato, pochissimi parchi pubblici, pochissime piscine pubbliche, etc.) in quanto antieconomici laddove non supportati da una numerosa utenza.
A livello lavorativo, credi che in questo momento ci siano opportunità per gli italiani e in quali settori?
La mia esperienza in Irlanda va da un periodo di copiose opportunità (celtic tiger) a quello di magra assoluta (recession). Ho notato però che ad ogni modo, a prescindere dagli alti e bassi dell'economia nazionale, il mercato del lavoro in Irlanda offre sempre dignitose, ben retribuite, ed interessanti opportunità lavorative a chi il lavoro lo vuole. Diversi le ragioni (a mio modo di vedere): (1) sottopopolazione (meno competizione), (2) facile accesso a mercati di Paesi ricchi come USA, Canada, UK, Australia, (3) rispettato sistema di formazione (sopratutto negli altri Paesi del CommonWealth), (4) aliquote statutarie (IVA, etc.) per servizi tra le più basse in Europa; (5) snellezza e dinamicità burocratica (tipica di uno Stato piccolo, i.e. facilmente gestibile), (6) bassa corruzione e criminalità).
Il settore di immediato impiego per stranieri è tipicamente quello dei servizi (ospedali, cura, ristoranti, alberghiero, IT, gestione pratiche amministrative, assicurative, grafiche, pubblicitario, arte, finanziario). Quello meno saputo in Italia è la diffusa carenza di personale nell'intero settore dell'artiginato ed edilizio. Idraulici, elettricisti, muratori, meccanici, costruttori edili, geometri, giardinieri, etc. in Irlanda da sempre valgono oro (e quasi vengono pagati a peso d'oro) – eccetto naturalmente dal 2008 – 2012 durante la crisi economica. Durante tale periodo moltissimi artigiani irlandesi emigrarono in Australia, Canada e UK senza più ritornare (famiglia, impiego a tempo indeterminato, più sole, etc.). Questa è una delle ragioni per cui la carenza di tale personale è ancora così palese in Irlanda.
Dopo l'arrivo in Irlanda, quali sono i passi fondamentali da compiere a livello burocratico?
Non molti. A dire la verità non ricordo alcuna vicessitudine burocratica durante il mio vent'ennio in Irlanda. Questo è uno dei vantaggi di far parte dell'Europa (rinnovo passporto, patente, etc.). Circa registrazione con il fisco, carta sanitaria, ottenimento numero PPS (simile alla funzione del codice fiscale), etc., solitamente il dipartimento risorse umane del datore di lavoro irlandese indica cosa fare e comunque sono tutti requisiti chiaramente illustrati sul sito della Pubblica Amministrazione irlandese (citizensinformation.ie).
Immagino che ci siano degli aspetti della vita in questo paese (positivi e negativi) che hai scoperto solo vivendoci. Quali sono?
Alcuni aspetti positivi: burocrazia minima, code agli sportelli quasi mai, traffico poco (città) o nullo (fuori città), cultura molto simile a tutti gli altri paesi anglosassoni ma anche valori tradizionali tipici italiani (famiglia, religione, etc.). Bassa criminalità. Costo vita decisamente più basso che in Italia (i.e. nei supermercati, eccetto alcolici). Mare ovunque. Qualità alimenti: molto accessibile e non costosa (e.g. pesce, carne, latte, uova). Non fa mai freddo, ne troppo caldo (clima temperato). Stipendi alti. Meritocrazia diffusa. Nepotismo assente. Lavoro per tutti.
Alcuni aspetti negativi:
Il sistema di trasporto pubblico è limitato alle città principali. Niente metropolitana. Costo servizi di trasporto è piuttosto caro rispetto all'Italia. No asilo nido sovvenzionato. Sistema sanitario pubblico è decisamente peggiore rispetto a quello in Italia. No montagne (no neve). Giornate di sole non molte e raramente garantite (aspetto negativo per chi ama le grigliate). Pochi parchi pubblici. Poche piscine (e piccole).
Che misure ha adottato il governo irlandese per contenere la pandemia, dallo scoppio ad oggi?
La risposta a questa domanda è oggetto di frequente conversazione con i miei familiari. La pressione psicologica e le misure imposte in Italia per ottenere la vaccinazione di tutti gli Italiani è decisamente maggiore in Italia rispetto che in Irlanda (e rispetto ad tanti altri Paesi in Europa). E' un peccato che tale determinazione governativa in Italia non sia stata mai utilizzata per combattere corruzione, criminalità, infortuni sul lavoro letali, immigrazione clandestina, evasione fiscale. In Irlanda le restrizioni governative per i non vaccinati incidono esclusivamente solo sulla loro vita sociale (niente ristoranti, cinema e pub, al chiuso). Alle scuole elementari i bambini hanno la facoltà di indossare o non indossare la mascherina. Per il resto tutto procede come normale.
Come ti piace trascorrere il tempo libero?
Trascorrere tempo con la famiglia, nuotare nel mare irlandese nel corso di tutto l'anno (difficilmente l'acqua scende sotto i 10 gradi), scrivere libri sulle differenze sociali, legali e culturali tra Italia e i Paesi anglosassoni.
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