Opportunità di lavoro per gli espatriati durante il Covid-19

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Pubblicato 2021-08-17 alle 10:02 da Asaël Häzaq
Durante l'ultimo anno e mezzo, la crisi del Covid-19 e le nuove ondate hanno bloccato quasi totalmente l'economia mondiale. Ma il 2021 ci mostra come alcuni Paesi siano riusciti a stare a galla e a dare persino impulso alla loro economia. Crescono le opportunità per i professionisti qualificati che vogliono fare carriera all'estero. Quali sono i settori più promettenti?

Repubblica Ceca, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Canada, Québec, Qatar, Taiwan, Norvegia, Israele, Svizzera, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti... sono molti i Paesi che cercano, più o meno apertamente, manodopera straniera. Il Giappone e la Corea del Sud, tradizionalmente conservatori, non rivelano molto sulla loro politica di assunzione a differenza di Canada, Quebec e Stati Uniti.

I punti che accomunano questi diversi paesi sono un basso tasso di disoccupazione e ricerca di personale negli stessi settori (sanità, tecnologie avanzate, e-commerce, finanza, ecc.). La Repubblica Ceca ha il tasso di disoccupazione più basso dell'Unione Europea (2.8% a luglio 2021). Nello stesso periodo, Cina, Germania e Stati Uniti hanno registrato un tasso di disoccupazione del 5, 5.7 e 5.9%. L'Australia scende addirittura sotto la soglia del 5% (4.9%), il tasso più basso degli ultimi 10 anni. Tassi inferiori al 5% anche per Taiwan (3.8%), Regno Unito (4.8%), Malesia (3.8%), Svizzera (2.8% a giugno), Giappone (3 % a maggio) e Corea del Sud (4.6% a Aprile). Secondo l'Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), queste nazioni sono in grado di assumere del nuovo personale. Sebbene trarre delle conclusioni sullo stato economico di un Paese basandosi sul tasso di disoccupazione sia riduttivo, questo dato dimostra un certo dinamismo. Anche quando questo tasso è più alto (9% in Israele; 7.3% negli Emirati Arabi Uniti; 6.3% in Québec; 7.8% in Canada) non va esclusa la necessità di manodopera straniera.

Settori che assumono personale 

Sanità

È senza dubbio uno dei settori più sotto pressione: la crisi del Covid-19 ha scosso sistemi sanitari già in sofferenza. Molteplici sono le posizioni disponibili nel settore medico e paramedico, a tutti i livelli: infermieri, medici, paramedici, tecnici specializzati, addetti ai servizi alla persona... Germania, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Taiwan, Giappone e Repubblica Ceca cercano personale nel settore medico.

In Quebec sono molto richieste figure professionali come infermieri, infermieri clinici, assistenti di ambulanza, chiropratici, dentisti e nutrizionisti. Il Canada è alla ricerca di infermieri, psichiatri e assistenti alla persona. Il personale con profilo tecnico è molto richiesto in tutti gli uffici a contatto con il pubblico e in aziende private, negozi, istituti scolastici, ecc...

La pandemia ha fatto alzare la richiesta anche in Germania. Secondo il Der Deutschen Wirtschaft Institute, il Paese subirà una perdita di oltre 300.000 infermieri nei prossimi 15 anni, a meno che si prendano misure urgenti. Attualmente i pronto soccorso degli ospedali sono sotto pressione e i reparti più esposti sono la terapia intensiva e la geriatria. Tra i profili più richiesti figurano ​assistenti di laboratorio e virologi.

Lo stesso vale per Stati Uniti, Repubblica Ceca e Giappone, dove si registra una forte domanda di infermieri, inservienti e badanti. Da notare che gli Stati Uniti distinguono la figura dell'infermiere in Licensed Practical Nurse e Registered Nurse. Gli ultimi hanno maggiori responsabilità e percepiscono uno stipendio più elevato. 

Stipendio ed efficienza del sistema sanitario sono due punti di forza dell'offerta degli Emirati Arabi Uniti dove il salario medio è compreso tra 3.000 euro e 10.000 euro (o più) al mese. In Giappone, la legge sull'immigrazione introdotta il 1 aprile 2019 destinata agli stranieri poco o mediamente qualificati, mira ad assumere circa 345.000 lavoratori.

IT, nuove tecnologie, robotica, informatica

Dall'inizio della pandemia, anche questi settori sono in tensione. Le “professioni del futuro” sono in pieno sviluppo. Il World Economic Forum (WEF) stima che entro il 2025, grazie alla creazione di nuove professioni, il numero di posti di lavoro disponibili supererà il numero di quelli che sono stati persi. Secondo il WEF, questa nuova “rivoluzione industriale” creerà non meno di 97 milioni di posti di lavoro nei prossimi 5 anni; nel contempo ne spariranno 85 milioni, a causa della robotizzazione di compiti finora svolti da persone fisiche. Lungi dal considerarla una conclusione negativa, il WEF guarda a questa situazione economica come un trampolino di lancio verso una nuova organizzazione del lavoro: la robotizzazione di compiti ardui consentirà agli essere umani di concentrarsi sulla ricerca e sull'innovazione.

Questa visione ottimistica è condivisa da Israele, che sta aumentando i suoi investimenti nel settore dell'innovazione e sta assumendo esperti in intelligenza artificiale, in sicurezza informatica, analisti e sviluppatori di software.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Germania che cerca ingegneri e tecnici esperti nel settore della robotica e dell'aerospazio. E per elaborare la grande quantità di dati generati da queste nuove attività, la Germania avrà bisogno di analisti e scienziati dei dati.

Il Quebec registra una carenza di analisti e consulenti informatici, gestori di sistemi informatici, agenti di supporto informatico, ingegneri chimici, civili e aerospaziali. Questi profili sono quindi richiesti.

Pionieri nel campo dell'innovazione, gli Stati Uniti mirano a svilupparsi ulteriormente. In agosto 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato un investimento di quasi 1 miliardo di dollari destinato alla ricerca, in aggiunta ad altri 500 milioni di dollari già stanziati per ricerche sull'intelligenza artificiale e sulla robotizzazione. Grazie al gruppo Pfizer e al vaccino contro il Covid-19 (in collaborazione con BioNTech), gli Stati Uniti si posizionano attualmente come leader nell'innovazione e nella ricerca. Anche se la Silicon Valley rimane un importante pilastro dell'innovazione a livello globale, è importante considerare che la crisi sanitaria ha generato nuove tendenze e comportamenti come il lavoro a distanza, favorendo la nascita di roccaforti per le nuove tecnologie.

Anche il Canada, l'Unione Europea, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar e la Cina si stanno innovando. La Cina intende affermarsi sul mercato e vuole attrarre capitali stranieri. Lo scorso marzo, Fanuc, colosso giapponese della robotica, ha dichiarato di avere investito 200 milioni di euro nella sua fabbrica di Shanghai. Il Paese conta più di 3.700 aziende specializzate in robotica e sta assumendo personale specializzato. In una recente intervista, Emil Hauch Jensen, amministratore delegato della società di consulenza robotica Gain & Co in Cina, conferma la tendenza e sottolinea inoltre che nel 2015, “la Cina ha presentato il suo grande piano industriale 'made in China 2025', con l'obiettivo di diventare un leader strategico in 7 settori chiave, tra cui la robotica. [...] Il governo cinese ha destinato molte sovvenzioni in favore del settore dell'automazione […] Gli investitori hanno introdotto capitale e le università hanno iniziato a sviluppare dei programmi di formazione specifici”. Si aprono quindi nuove opportunità per gli espatriati che operano in questi settori all'avanguardia.

Leader a livello mondiale nel settore della robotica, il Giappone ha testato alcune delle sue innovazioni tecnologiche durante le Olimpiadi di Tokyo. Fanuc, Toyota, Mitsubishi, Natchi, Kawasaki, Yaskawa, Fujita... i colossi giapponesi stanno rivoluzionando l'industria della robotica. Il Paese organizza regolarmente fiere internazionali di settore: il prossimo settembre, il World Robot Summit (inizialmente previsto per il 2020) metterà ancora una volta sotto i riflettori le tecnologie giapponesi. Nel 2019 il Giappone ha investito quasi 500 milioni di euro nel campo dell'innovazione e intende aumentare gli investimenti per consolidare la propria supremazia. Gli stranieri specializzati in nuove tecnologie, ricerca, robotica, intelligenza artificiale troveranno, all'interno delle aziende giapponesi, un mercato dinamico e in costante rinnovamento. Anche la vicina Corea del Sud intende farsi un nome nel settore della robotica. Secondo il World Robotics, nel 2018 la Corea del Sud è diventata il terzo paese a mettere i robot a servizio dell'industria, dopo Giappone e Cina.

Anche Taiwan si unisce alla corsa verso l'innovazione. Nel 2019, il valore della produzione IoT (Internet of Things) a Taiwan ha raggiunto i 38,74 miliardi di euro, cifra che rappresenta il 4.3% della quota di mercato globale. Grazie ad una domanda in costante crescita, questi valori sono destinati a salire. Di conseguenza aumenterà la richiesta di forza lavoro internazionale.

Altri settori di interesse

Finanza

Pur scossi a più riprese dalla crisi mondiale, la finanza e il settore bancario hanno resistito, grazie alle sovvenzioni dei singoli governi. Con rinnovata fiducia nel futuro, nonostante la variante Delta, il mondo della finanza sta assumendo personale in Repubblica Ceca, in Svizzera, in Qatar, a Taiwan, negli Emirati Arabi Uniti, in Quebec...

Agricoltura sostenibile, agroalimentare, ecologia, energie rinnovabili

A fronte di una tendenza che spinge verso una maggiore consapevolezza ecologica, la Germania cerca tecnici e specialisti dell'industria alimentare: i prodotti ultra lavorati hanno meno successo; si cercano modi alternativi di consumare e produrre (produzioni agricole che richiedono meno acqua, alimenti meno trasformati, riduzione degli imballaggi, ecc.). Anche Canada, Quebec e Stati Uniti stanno investendo in questo senso. Il coronavirus e i recenti disastri naturali legati al riscaldamento globale hanno sensibilizzato le persone. Pur costituendo ancora una nicchia, questi settori sono in costante sviluppo e necessitano di manodopera qualificata, sensibile alle tematiche ambientali.

Marketing, comunicazione, e-commerce, web, multimedia

Secondo il rapporto dell'UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo), "a livello globale l'e-commerce fattura 26,7 trilioni di dollari e il Covid-19 sta aumentando le vendite online al dettaglio ". Tra i paesi che hanno realizzato il maggior fatturato figurano al primo posto gli Stati Uniti (oltre 9 trilioni di dollari), seguiti da Giappone (3.4 trilioni ), Cina (2.6 trilioni di dollari) e Corea del Sud (1.3 trilioni di dollari). Il Covid-19 ha incrementato le vendite e accelerato l'espansione dell'e-commerce. I profili richiesti a supporto di questa industria sono vari: performance marketing manager, responsabile acquisti, product manager, cloud architect, web designer, sviluppatori web, community manager, traffic manager, consulenti SEO, grafici, web editor, brand content manager, consulente di web marketing.

Nel settore dei videogiochi, Giappone, Stati Uniti, Cina e Corea del Sud sono regolarmente alla ricerca di sviluppatori, animatori e concept artist.  Su spinta delle piattaforme di streaming, che vogliono offrire contenuti personalizzati, anche il settore dell'animazione è in crescita. I paesi dell'UE, particolarmente attivi in questo campo,sono regolarmente alla ricerca di animatori, story-border e concept artists.

Altre opportunità disponibili

Con la riapertura delle frontiere, il settore dell'ospitalità si rimette in marcia: la ristorazione e il settore alberghiero tornano ad assumere. Regno Unito, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina e Quebec stanno facendo grandi sforzi per dare nuovo slancio al turismo. 

Istruzione (Canada, Giappone, Cina, Quebec), settore immobiliare (Quebec, Canada), edilizia/trasporti (Giappone, Svizzera, Quebec, Taiwan), professioni amministrative e posizioni legali (Quebec, Svizzera), mondo del lusso (Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Qatar), cercano con cadenza regolare personale qualificato. 

I professionisti desiderosi di fare carriera all'estero possono cominciare a fare progetti. Il dinamismo economico generato dal continuo evolversi del settore dell'innovazione tecnologica accresce l'offerta in vari settori tra cui sanità, industria, e-commerce... I candidati che cercano impiego su scala internazionale devono tenere in bene in considerazione il fatto che parlare inglese non è più considerato un plus, ma è un prerequisito. La padronanza del giapponese, del coreano o dell'ebraico, unitamente alla conoscenza dei codici culturali propri di questi Paesi, sono competenze che le aziende considerano al pari dell'esperienza professionale.