Corona virus: il quotidiano degli espatriati in Cina

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Pubblicato 2020-02-11 alle 06:00 da Anne-Lise Mty
L'epidemia del coronavirus ha colto alla sprovvista il mondo intero. Si è sviluppata in Cina e si è purtroppo espansa anche nei paesi limitrofi. La vita quotidiana dei cittadini locali nonché degli espatriati in Cina è notevolmente cambiata dopo la diffusione del virus, ne abbiamo intervistato qualcuno per farci raccontare la loro esperienza.

“Vivo in un condominio, devo sottopormi a dei controlli in entrata e in uscita dall'edificio. Esco lo stretto necessario ma ogni volta che lo faccio mi viene misurata la temperatura. La stessa procedura viene attuata all'ingresso di ogni centro commerciale, negozio o supermercato”. Amy è una pensionata americana che vive da un anno a Zhongshan, nella provincia del Guangdong, 
Il Guangdong si trova nel sud-est della Cina, a circa 11 ore da Wuhan e focolaio dell'epidemia, ed è la provincia più colpita dopo Hubei, dove si trova Wuhan.

I controlli della temperatura corporea, le mascherine protettive ed i regolari interventi di disinfezione dei luoghi, sono diventati la norma in ogni zona del territorio cinese.
In tempi normali la maggior parte degli uffici e degli esercizi pubblici sarebbero tornati operativi il 10 Febbraio, giorno che segna l'inizio del Nuovo Anno cinese e la ripresa delle attività produttive dopo un periodo di vacanza. 

Amy spiega che sia nei supermercati che nei mercati rimasti aperti è in atto un rigido protocollo: gli impiegati indossano indumenti protettivi e disinfettano costantemente scaffali e superfici. 

Room, un espatriato malese a Shanghai, spiega che in città la situazione non è "così grave". In questa città, anche se le persone cercano di uscire solo per necessità, "prendono sistematicamente le dovute precauzioni e seguono rigorose norme igieniche".

Gli espatriati stanno lasciando la Cina? Sì, in molti. Diversi Governi, tra cui quello italiano, hanno esortato i loro cittadini a tornare a casa e li stanno rimpatriando. Due gruppi di cittadini canadesi hanno lasciato qualche giorno fa la Cina per fare rientro in patria. Tra questi anche 3.000 americani.
Al loro arrivo si sottoporranno tutti ad un periodo di quarantena.

Tra le misure restrittive attuate da alcuni paesi per contenere il coronavirus citiamo l'Arabia Saudita, che impedisce l'ingresso nel proprio territorio a cittadini provenienti dalla Cina. 
Ad oggi il numero dei morti da coronavirus in Cina è di 1.016 persone. I casi di contagio confermati, a livello globale, sono 42.638 (dati aggiornati al giorno di messa in linea dell'articol - fonte Aljazeera).
I decessi non si sono registrati solo in Cina, sono morte anche due persone rispettivamente a Hong Kong e nelle Filippine. 

Articolo tradotto da What is it like for expats in China?