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Riconoscimento dei titoli italiani all'estero: guida pratica per espatriati

traduzione giurata
Maximilianovich - Pixabay
Scritto daFrancescail 07 Maggio 2025

Se progetti di trasferirti all'estero per lavorare o studiare, uno degli aspetti fondamentali da considerare è il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali ottenute in Italia. Il mancato riconoscimento, infatti, può ritardare l'iscrizione ai corsi universitari o interdire l'accesso a determinate professioni. Trovi tutte le informazioni necessarie in questa guida.

Differenza tra riconoscimento accademico e riconoscimento professionale

La prima cosa da sapere è che esistono due tipi di riconoscimento: accademico e professionale.

Il riconoscimento accademico riguarda i titoli di studio come diploma, laurea, master o dottorato e serve a riconoscere la validità legale del titolo all'estero. Questo procedimento va seguito da chi intende proseguire gli studi in un Paese straniero o vuole inserirsi nel mercato del lavoro internazionale. 

Il riconoscimento professionale, invece, serve per esercitare una professione regolamentata all'estero che può essere quella di insegnante, avvocato, medico o infermiere. L'elenco delle professioni regolamentate varia in base alla nazione di riferimento.

A chi devo rivolgermi per il riconoscimento della qualifica?

Iniziamo dicendo che non esiste un processo di riconoscimento unico, valido a livello internazionale, ma le procedure cambiano a seconda del Paese, anche restando all'interno dell'Unione Europea. 

Ogni nazione stabilisce i criteri, la documentazione necessaria e gli enti competenti per valutare e convalidare i titoli stranieri. Per un italiano che deve far riconoscere il suo titolo, accademico o professionale, un buon punto di partenza potrebbe contattare il consolato in Italia della nazione di futuro espatrio, e chiedere i riferimenti dell'ente preposto.   

Tappe da seguire per il riconoscimento del titolo accademico

Se ti trasferisci dall'Italia all'interno dell'UE, il punto di riferimento sono i centri ENIC-NARIC, una rete ufficiale che si occupa del riconoscimento del titolo accademico, per studio e lavoro (eccezion fatta per le professioni regolamentate). 

Ogni nazione europea ha il suo centro ENIC-NARIC, trovi la lista completa in questa sezione dedicata ai Paesi della rete ENIC-NARIC. Per il resto del mondo, trovi i riferimenti qui.

I documenti standard necessari al riconoscimento del titolo accademico italiano all'estero sono il titolo di studio in originale e la sua traduzione giurata nella lingua del Paese di destinazione, l'elenco degli esami sostenuti e la traduzione giurata, il documento di identità. Tieni presente che ogni nazione ha le sue regole per quel che riguarda il riconoscimento dei titoli accademici, devi quindi verificare con il centro ENIC-NARIC di riferimento come procedere.

Buono a sapersi:

Il titolo di studio in originale va richiesto presso l'istituto o l'università dove hai studiato. Per la traduzione e la legalizzazione dei documenti devi rivolgerti a un traduttore giurato o a un'agenzia di traduzioni certificate.

In alcuni Paesi, tra cui Francia e Germania, il candidato può inviare personale il dossier all'ente preposto alla valutazione. Gli Stati Uniti e il Canada, invece, chiedono che sia l'università a inviare i documenti all'ente valutatore.

Come procedere per il riconoscimento dei titoli professionali

Se stai pensando di lavorare all'estero e vuoi farti riconoscere la qualifica professionale, il percorso da seguire può essere più o meno complesso, a seconda del tipo di lavoro che svolgi e delle regole della nazione in cui ti trasferisci.

Nel caso di una professione regolamentata, tra cui insegnante, avvocato o medico, ti serve un'autorizzazione ufficiale per esercitarla e devi informarti sulla legislazione locale. Questo vuol dire fare un po' di ricerca per sapere se il tuo titolo è riconosciuto automaticamente oppure se devi avviare una procedura specifica per equipararlo. In alcuni casi basta presentare una documentazione che attesti la validità e l'equivalenza del titolo ma altre volte potrebbero chiederti di sostenere esami, prove pratiche, o anche un periodo di tirocinio. Le regole possono cambiare molto da un Paese all'altro quindi, per sapere nel dettaglio la procedura da seguire, contatta gli ordini professionali o le agenzie specializzate.

Se svolgi una professione non regolamentata, la procedura è in genere più semplice: un curriculum ben scritto e il titolo di studio (con una traduzione giurata, se serve), potrebbero bastare. Non dimenticare di munirti di referenze, certificati di corsi e altri attestati nel caso in cui il datore di lavoro li chiedesse. A seconda dell'azienda e del settore professionale potresti dover produrre ulteriori documenti e riconoscimenti. In alcuni casi dovrai seguire dei corsi di formazione per allinearti alle esigenze del mercato del lavoro locale. 

Fonti:

ENIC- NARIC

CIMEA

Formalità burocratiche
formalità
A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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