Seguire il partner in Romania

Buongiorno a tutti,

L'amore non sposta solo le montagne, la forza di questo sentimento spinge anche le persone a trasferirsi all'estero, e in Romania ad esempio.

La decisione di espatriare per andare a vivere in un paese con usi e costumi diversi dai propri è un atto di fiducia che richiede spirito di adattamento. Se avete seguito il vostro compagno di vita in Romania, raccontateci la vostra esperienza.

Prima della partenza, quali sono i passi da seguire per prepararsi ad affrontare il cambio con serenità?

Che difficoltà avete incontrato e quali aspetti sono stati complessi da sormontare (trovare lavoro, socializzare, mantenere equilibrio psicofisico)? Come li avete superati?

Qual è il bilancio della vostra esperienza fino ad ora? La rifareste?

La relazione con il vostro partner è cambiata dopo il trasferimento in Romania? Qualche consiglio da condividere in questo frangente?

Se avete bambini, come avete gestito il trasferimento con famiglia al seguito?

Grazie a tutti per il contributo!

Francesca

Buongiorno,
                         cerco di rispondere alle domande_
                               
D: Che difficoltà avete incontrato e quali aspetti sono stati complessi da sormontare (trovare lavoro,
      socializzare, mantenere equilibrio psicofisico)? Come li avete superati?
     
R:    Le difficoltà da superare sono diverse e di diverso tipo, pertanto consiglio tale passo, la maggior parte delle volte senza biglietto di ritorno, solo se si è veramente decisi e pronti a modificare molti aspetti della vita.
     In riferimento al trovare lavoro non ho esperienza diretta, in quanto come imprenditore il lavoro lo "creo", comunque qui la disoccupazione è veramente minima, per cui con un pò di adattabilità si trova.
    Ovviamente non si può pretendere di svolgere lo stesso lavoro che si faceva in Italia, io stesso ho cambiato settore, o meglio in Italia investivo in 3 settori, e qui mi sono specializzato in uno in particolare.
    Per la retribuzione, a parità di livello, è ovviamente ridimensionata, però quasi sempre i datori di lavoro assumono con il contratto a norma di legge e poi prevedono, in base all'impegno profuso ed ai risultati raggiunti, dei bonus, a volte importanti.
    Se a questo aggiungiamo il costo della vita ridimensionato rispetto l'Italia, il bialncio economico risulta sicuramente attivo.
     Per la socializzazione, a parte le conoscenze del ramo derivante dalla  della compagna/compagno, proporrei di ricercarle nell'ambiente professionale, o nel caso si svolga un'attività sportiva, all'interno della squadra o comunque nell'ambito sportivo (io ho fatto così).
    Non ci sono delle associazioni particolarmente attive, in quanto lo stile di vita del rumeno è più tranquillo di quello dell'italiano medio, per cui finito il lavoro va a casa, e se ha terreno lo lavora, se ha animali li accudisce, se invece è in appartamento ama stare con il partner a casa, vedere la tv, o usare il computer, o semplicemente chiaccherare con il vicino.
    Ho notato che, rispetto all'italiano medio, è molto più che autodidatta su tutto, per cui utilizza molto tempo per la formazione.
    Per l'equilibrio psicofisico, direi che è meglio averlo prima di partire, in quanto è indubbiamente messo a dura prova. Non perchè la Romania sia un paese con delle problematiche specifiche, ma perchè gli orari di lavoro sono diversi, i ritmi di vita sono diversi, l'alimentazione è diversa, o meglio ha meno varietà di cibi di quella italiana,  e l'approccio con il prossimo è un pò diverso.
    Posso affermare che mentre l'Italiano inizialmente tende ad essere cortese e aperto, e poi, eventualmente si chiude, il romeno all'iniizio è duro e staccato, e poi si apre e risulta molto più ospitale e aperto dell'italiano, sopratutto di quello del nord (non è razzismo, io sono del nord, ma apprezzo l'ospitalità unica del meridione).

D: Qual è il bilancio della vostra esperienza fino ad ora? La rifareste?

R:  In generale, e in considerazione dello sviluppo in negativo dell'economia italiana nell'ultimo lustro, e del pil sempre sopra del 6% della Romania, lo rifarei sicuramente.
     Per l'aspetto sociale, gli amici veri, anche se distanti, sono rimasti tali, grazie alle comunicazioni con il telefono, internet, etc, e poi, quando 2-3 volte l'anno torno in Italia, non manco, ovviamente, a fare una visita di cortesia.
     I conoscenti, ovviamente, si perdono un pò, però io sono della filosofia "poco ma buono".
     Per il resto, vivendo ad Arad, mi manca la montagna e in generale, l'arte e la cultura italiana....però se tutto procede come da protocollo, avrò la possibilità di trascorrere qualche giorno di più nelle città e montagne italiane.   
     Come dice il proverbio, "la Bibbia la devi considerare tutta, non leggere solo quello che ti comoda".

D: La relazione con il vostro partner è cambiata dopo il trasferimento in Romania? Qualche consiglio da condividere in questo frangente?

R:Fondamentalmente no;  certo che essendo a casa sua, è molto più autonomo, ma comunque il
   rapporto è gestibile. Non ci sono dei fattori che a priori inclinino il rapporto.

D: Se avete bambini, come avete gestito il trasferimento con famiglia al seguito?

R: Per i bambini (diciamo entro 7/8 anni) non ci sono grossi problemi di socializzazione in quanto hanno, in genere, molti meno pregiudizi degli adulti. Ovviamente vanno preparati psicologicamente mesi prima del trasloco, fatte le dovute pratiche burocratiche, e, soprattutto, rispettare gli anni scolastici, quindi finire l'anno scolastico in Italia e riprenderlo a settembre qui.
   Per la lingua, essendo le scuole di lingua rumena, è bene che il partner di lingua rumena, gli insegni almeno i "fondamentali" orali.
   Per il loro inserimento nella classe, ovviamente all'inzio sono un pò esclusi, ma dopo qualche settimana sono perfettamente integrati.

Grazie mille Vito  ;)