Relazioni a distanza ed espatrio in Portogallo

Buongiorno a tutti,

Trasferirsi in Portogallo senza il partner o il coniuge è una situazione complessa da gestire. Vivere una relazione a distanza rappresenta una sfida per ambo le parti.

Che difficoltà avete incontrato espatriando da soli in Portogallo?

Che consigli ci date per gestire al meglio una relazione a distanza?

Come mantenere i contatti con la dolce metà considerando impegni o fusi orari diversi?

Con che frequenza viaggiate per passare del tempo con il partner?

Come creare una rete di contatti in Portogallo in assenza del coniuge?

Quali sono gli ostacoli da considerare se anche i vostri figli vivono lontani?

Grazie per condividere la vostra esperienza,

Francesca

Ciao Francesca,
trasferirsi in Portogallo senza la moglie, se non si è separati, non mi sembra una bella idea, sia per le proprie relazioni e sia verso il fisco italiano che giustamente non capirebbe, anche se ognuno può fare quello che vuole.
Infatti un amico vicino di casa a Tavira, trasferendosi solo lui, lasciando la moglie casalinga residente in Italia, ha già subito svariate visite a casa da parte dei vigili urbani del comune dove abita.
Per quanto ci riguarda io e mia moglie, anche se lei non è pensionata ma casalinga, non abbiamo esitato a trasferire la residenza entrambi e lasciare nella nostra casa in Italia i nostri figli intestando a loro utenze e quan'altro.

ah dimenticavo, tanti lo fanno per non pagare l'Imu ... ma io preferisco pagarla, come ho già fatto.
una soluzione per non pagarla, suggeritami dall'ufficio tributi del mio comune di ex-residenza italiana  :D , è di dare l'usufrutto della casa ai figli e tenerci la nuda proprietà.

GIUSTISSIMO ...

vorrei dettagliare

sebyda ha scritto :

Ciao Francesca,
trasferirsi in Portogallo senza la moglie, se non si è separati, non mi sembra una bella idea, sia per le proprie relazioni e sia verso il fisco italiano che giustamente non capirebbe, anche se ognuno può fare quello che vuole.
Infatti un amico vicino di casa a Tavira, trasferendosi solo lui, lasciando la moglie casalinga residente in Italia, ha già subito svariate visite a casa da parte dei vigili urbani del comune dove abita.


Si contravviene ai dettami del Centro Interessi di  AgEntrate (e non c'è "pezza"..)  e gli exComuni di Residenza hanno una convenzione  che dura 3 anni dopo l'expatrio , mediante la quale percepiscono una parte delle tasse eventualmente recuperate da AgEntrate, per cui sono incentivati al controllo.

sebyda ha scritto :

ah dimenticavo, tanti lo fanno per non pagare l'Imu ... ma io preferisco pagarla, come ho già fatto.
una soluzione per non pagarla, suggeritami dall'ufficio tributi del mio comune di ex-residenza italiana  :D , è di dare l'usufrutto della casa ai figli e tenerci la nuda proprietà.


La cessione dell'usufrutto è un atto notarile che impone una registrazione del diritto ceduto.
E' un costo non piccolo in quanto è la cessione di un diritto reale di godimento ed è  "quasi" una cessione immobiliare ed è parametrato al valore della casa.

Non conviene (i  questo caso) e solitamente   si fa  all'atto dell'acquisto immobiliare.

Una eventuale DONAZIONE sarebbe  limitativa in quanto graverebbe sulla "storia" dell'immobile che se si volesse poi vendere  ad  un  acquirente che faccia il mutuo troverebbe  dinieghi da parte della banca in quanto è possibile una revocatoria in caso di   causa  da parte di eredi esclusi ... a  distanza  anche di anni.

OK .. lo so   :huh:    .... ma  è bene saperlo.

:/       Scusatemi per la mia perplessita', ma io non so come e se valga la pena di stare a escogitare tanto ... e cercando "soluzioni" (complicandosi la vita, o cosi  a me pare)  per il fattore IMU.    In ogni paese, se proprietari di immobili, si paga questo tipo di tassa e spesso volte anche altre in piu'.  Il vantaggio è poter disporre come convenga e piaccia di ciò  che ci appartiene e quindi ... passare la casa ai figli pregiudica la libertà di poi ev. anche decidere altrimenti in futuro.... Infatti, chi può sapere, magari si potrebbe averne  bisogno... o pure di venderla.
Per carità,  ognuno fa quello che preferisce e ogni situazione è diversa, ma a meno di essere davvero in difficoltà, pagare l'IMU non dovrebbe supporre...un disastro finanziario e tale da voler ricorrere ad "alternative"....
Sia ben chiaro che non ho messo questo appunto arrogandomi qualche presunto diritto al facile giudizio o per sindacare sulla vita e modi altrui ...  Soltanto mi piacerebbe capire meglio.
:cheers:

Riprendo qui per aver visto in seguito che mentre ancora scrivevo queste note,    sbertan   già stava provvedendo a ben definire e ricentrare la questione!

D'accordo con entrambi ... Per ora pago IMU ... Più avanti si vedrà !

anche perché noi qualche mese all'anno in Italia lo passiamo e il resto in Portogallo e anche in giro per il mondo ... Non si può pretendere di intascarsi tutta l'Irpef della pensione, qualcosa bisogna pur pagarla, anche una eventuale piccola tassazione futura in Portogallo non mi trova contrario.
Tanto è sicuro che in ogni modo al Portogallo conviene sempre perché casa mia in mia assenza non rimane quasi mai vuota, o i figli o amici e parenti ci vanno al posto mio ... E naturalmente spendono in giro 😉

Mi state portando la discussione  :offtopic::dumbom:

:D hai ragione !

Francesca ha scritto :

Mi state portando la discussione  :offtopic:


Opposizione Vostro Onore ....  :cheers:

Trasferirsi in Portogallo senza il partner o il coniuge è una situazione complessa da gestire. Vivere una relazione a distanza rappresenta una sfida per ambo le parti

Siamo invece perfettamente in Linea con la discussione.

Si pensa solo all'affettivo ...  ma  c'è anche ... anzi .. maggiormente ...  il BUROCRATICO.

Non ci si può trasferire  divenendo AIRE  lasciando la consorte NON AIRE in ITA.

E' una questione  sottaciuta .....  e  volutamente trascurata dai più e  più volte si rimarca e meglio è  ...   

Quanto detto peraltro erode  alle fondamenta l'idea "base" di questa discussione in quanto si dà per scontato un comportamento che non dovrebbe  essere.

Se si mantengono rapporti affettivi con   la ex.moglie ...... solo in regime di  divorzio conclamato sono accettabili, altrimenti con la semplice separazione consensuale si è in dolo e la si invalida.

Corretto invece il tema se si considera un breve espatrio inferiore ai 180gg  che non implichi il trasferimento di residenza in PT di uno dei due coniugi,  senza quindi  detassazioni, auto eccetera.

Ma  in queste pagine che trattano di Portogallo i temi sono inerenti all'expatrio definitivo .... ...


Ho concluso Vostro Onore.

:cool:    stavolta Francesca ha indossato il camice dell'infermiera del reparto cure preventive...    Eh si, perche' nelle "relazioni a distanza" ,  "home sweet home" io ce lo/a vedo tutto/a.   Con le persone non sono sicura di potermi trovare bene a lungo, in casa mia invece sí !   E noi si stava proprio parlando di lei (home per taluni ... house forse per altri ) e del nostro modo di .... considerarla e ... valutarla    :unsure;):shy:blink::thanks::D   in aula,  vedo nel frattempo che alle argomentazioni serie (e alle persone)  ha già ben pensato  sbertan   :up::whistle::idontagree:

Buongiorno a tutti gli interessati.
Se parliamo di relazioni a distanza significa che i due partner non possono ricongiungersi nel breve periodo :  uno dei due partner lavora all estero; oppure è già espatriato per beneficiare delle esenzioni fiscali previste;  oppure l altro coniuge non può ancora raggiungerlo nel Paese di destinazione finale (motivi di lavoro, impegni o persone care da accudire, etc.) .
Gestire una relazione a distanza non è facile, ma con un minimo di organizzazione e buona volontà  (da ambo le parti dei diretti interessati) non è nemmeno così difficile.

Alcune precauzioni possono aiutare :

1. Solidità economica , o comunque un budget specifico per i costi che il doppio regime richiede
2. Disponibilità a spostarsi e prevedere una pianificazione  nel tempo,  2-3 mesi almeno, dei  periodi in cui saremo da soli e quelli invece da spendere insieme; questo permette di sfruttare al meglio ferie e festività, e di selezionare viaggi-voli e hotel con anticipo  quindi opportunità di risparmi;
3. Economie di scala : per chi vive all estero periodi più o meno lunghi fuori casa deve cercare soluzioni temporanee e promiscue ; oggi è possibile lo sharing di praticamente tutto : trasporti, autovettura, casa, servizi ... ; meglio affittare che comprare, meglio una camera in affitto che l appartamento;
4. Se si lavora all estero in trasferta sfruttare le opportunità che le aziende dispongono (per legge) per il coniuge, per i  viaggi in comodato, per i rientri, i benefit sanitari, etc.
5. Tenere sempre presente di fare le cose che servono nell immediato in ottica del futuro prossimo: nn compromettere, con contratti o costi da sostenere nel tempo , la libertà di agire e disporre quando ci sarà il ricongiungimento; quindi accortezza e pazienza;
6. Rivolgersi a società di consulenza locali legate a Associazioni di Espatriati, anche non italiane , ma che abbiano un record documentato delle attività svolte; chiedere informazioni ex ante a chi ha già effettuato tutti i passaggi per le pratiche ; cercare contatti con Associazioni presenti in loco ,  forum etc. (come ad es. Expat.com) ; in Portogallo ho trovato contatti, oltre a quelli istituzionali come Consolato e Ambasciata, anche a 2 Camere di Commercio Italo-portoghesi, alla  Associazione  “Dante Alighieri” , e all Istituto di Cultura Italiano, oltre ad Associazioni di Italiani espatriati presenti nelle 3 aree maggiormente frequentate: Porto , Lisbona, Algarve .
Come vedete non si è mai soli veramente !
Un caro saluto a tutti
Paolo

Francesca ha scritto :

Buongiorno a tutti,..........................
Trasferirsi in Portogallo senza il partner o il coniuge è una situazione complessa da gestire. Vivere una relazione a distanza rappresenta una sfida per ambo le parti.
.................Francesca


Buongiorno,

è complessa da gestire  in presenza di CONIUGATI    in quanto   NON CONSENTITA   se RESIDENTI ESTERI iscritti AIRE.

Se coniugati si contravviene ai dettami del CENTRO INTERESSI di AgEntrate lasciando il coniuge con residenza in ITA ... si inficia tutto il   "percorso" ...  di tassazione/detassazione ... che  sia essa:

- IRS ordinaria
- IRS RNH Professionisti  Flat 20%
- IRS RNH Pensionati 0%

Esiste un parziale  "vizio di origine" in questa discussione.

Un salutONE

Una domanda,
il percorso di tassazione/detassazione viene inficiato solo in presenza di Coniuge o anche in presenza di Convivenza ?

Buon pomeriggio a tutti,

premetto che mia moglie e' con me in Portogallo quando io ci sono, quindi mi porto il centro degli interessi appresso  :D. Io sono pensionato INPS/ENASARCO e ho gia' preso residenza nel Giugno di quest'anno mentre pensavo di chiedere residenza anche per mia moglie nel Gennaio del prossimo ma sto valutando una opzione, se possibile, mettendo insieme tutti i possibili scenari. Mia moglie ha un po' di patologie che la costringono a prendere diverse medicine ogni giorno, ha bisogno piu' volte all'anno di esami, qualche prelievo etc. quindi stiamo valutando se mantenere la residenza italiana per lei solamente. E' ragionevole approfittare del fatto che una "straniera" puo' stare in Portogallo per un tot di tempo (credo 90gg) per calibrare la nostra permanenza in due/tre intervalli di due/tre mesi senza contravvenire a nessuna norma.
Questa analisi viene fatta solamente per praticita'/conoscenza/abitudine alla sanita' italianana e non ai fini del risparmio delle tasse sulla casa.
Che ne pensate?
Grazie in anticipo

Mezza48 ha scritto :

.........  mia moglie e' con me in Portogallo quando io ci sono, quindi mi porto il centro degli interessi appresso
........ stiamo valutando se mantenere la residenza italiana per lei solamente. ....... senza contravvenire a nessuna norma.


ciao ...
uhhh ... 

dal post 13  e precedenti
"... lasciando il coniuge con residenza in ITA .... "   è  da intendersi

IL CONIUGE CHE MANTIENE LA RESIDENZA IN ITA... cioè quello che dispone il Centro Interessi.

Un saluto

Grazie SBERTAN per l'approfondimento, abbiamo deciso che anche mia moglie chiedera' la residenza e l'espatrio AIRE subito. La nostra era solo una preoccupazione "infondata" sulla qualita' della assistenza sanitaria in Portogallo, ma credo sia solo una preoccupazione che scompare con la conoscenza e la frequentazione.
Grazie ancora
Franco

Cara Francesca io vissuto 4 anni in portogallo negli anni settanta
con problemi non di poco conto fine della dittatura dopo quasi 50 anni
la fine della guerra coloniale non era un vietnam
ce n'erano tre mozambico angolo e guinea bissau che in 14 anni di guerra
avevano provocato 20000 morti ricordo che in portogallo c,e' una polemica
poiche' i cimiteri in africa sono tutti abbondanati.
Per non parlare del problema dei "retournados" i profughi delle provincie ultramarine
che rientravono in portogallo senza averlo mai visto per ripiegare quasi tutti in Brasile.
Ho ancora in mente di ritornava dalla guerra in portoghese suonava
"un ano na tropa e tres anos nas matas" un anno in caserma e tre nella giungla
per cui di vivere dasolo dopo quello che ho visto e vissuto nella mia gioventu
non ho minimamente paura comunque grazie del consiglio
Dott Julio Claudio Torres

Scusate, ma mi sembra che possibilmente si equivochi o sopravvaluti la questione del "centro di interessi/centro vitale" . Infatti, visto che ci si avvale di tale analisi laddove non ci sia chiarezza sul luogo di domicilio, o allora qualora sussistessero dubbi riguardo la reale durata di permanenza sul territorio di una persona, mi sembra piu' che legittimo che in base ad ESIGENZE SPECIFICHE CHE LO GIUSTIFICHINO, ognuno -anche se coniugato- possa decidere (di comune accordo con il/la coniuge) dove risiedere e, naturalmente, rispettando le regole del conteggio giorni...

Se -come nel caso di patologie- una persona si sente troppo esposta,  prima di fare il salto  potrebbe  provare a ricorrere al sistema sanitario estero e senza gia' avere "rotto i ponti" cambiando domicilio senza sapere... (***)
Essenziale mi sembra l'accordo in famiglia, seppoi questo scoccia il sistema e ci sono le visite degli agenti, ma si stancassero pure a venire a controllare...
Insomma, mi pare che davvero ci si trovi ridotti a essere sudditi e senza neppur godere di una degna....monarchia  :sosad:

Il criterio di "Centro di interessi" e' nato in relazione al fatto che fino a circa un ventennio fa o poco meno, non poche persone vivevano "in giro per il mondo oppure in barca" (= senza un proprio indirizzo, bensi' lasciando soltanto recapiti di comodo presso amici o chi per essi) e quindi.... di fronte a uno Stato, liberi  -o sentendosi liberati- da ogni obbligo...   Per legge non e' piu' concesso. Poi, gradualmente sono aumentate "le strettoie"...    Ma di li'  a lasciarsi intimidire, ne corre.   I propri diritti vanno salvaguardati; pur compatibilmente con le leggi, ma non lasciandosi soggiogare...  Le previsioni di Orwell gia' sono state superate!

((  -(***) Attenzione al fatto che in Portogallo molti preparati, medicamenti e prodotti che altrove si trovano facilmente, qui invece non sono reperibili. -))

   :unsure   (: forse mi dovrei firmare...non come Lavinia, bensi' come La Ribelle )    ;):thanks:

carissima LAVINIA ...

.....  seppoi questo scoccia il sistema e ci sono le visite degli agenti, ma si stancassero pure a venire a controllare......

La   "gestione"  del problema sarebbe un tantinello differente ... per chi di italica cittadinanza ed ex.residenza.

Il concetto  giuridico/fiscale del Centro Interessi è storia consolidata  ultraventennale  da sentenze  (perse)    di tanti "ribelli" ed è da tenere in altissima considerazione se si vuole dormire tranquilli.

E' pure meglio non trattare continuamente l'argomento su queste pagine .

Un saluto.

:unsure    Capisco...  (e... Non a caso non sono idonea al matrimonio)