Apro questa discussione perchè la ritengo molto importante.
Mi sono reso conto che molti residenti italiani che vivono in Tunisia ma conservano ancora immobili in italia, pagano le bollette ma non il canone tv in quanto, pensando di vivere all'estero, credono di esserne esenti.
Confusione è data anche dal fatto della residenza. Infatti, il canone tv è applicato alla bolletta luce dove il contribuente ha residenza ma il canone non è dovuto in base alla residenza bensì al possesso di apparecchi atti a ricevere segnali radio/tv.
Questo significa che, spostando la residenza all'estero ma continuando a possedere immobili, utenze ed ovviamente tali apparecchi in italia, dovrete di vostra iniziativa pagare il canone tv, anche se la società dell'energia elettrica non lo applica in automatico.
Ricordo che, per l'agenzia delle entrate, tutti coloro che negli anni passati non hanno presentato richiesta alla rai per disdetta canone, sono considerati in possesso di apparecchi radio/tv. Significa che, anche se vi trasferite all'estero, ne siete considerati possessori.
Qualora invece, avevate fatto disdetta ma intendete rientrarne in possesso e di conseguenza tornare a pagare il canone, dovete comunicarlo tramite lettera raccomandata o apposito modulo alla agenzia delle entrate.
Infatti, semplicemente tornando a pagare spontaneamente il canone senza tale comunicazione, potrebbero pensare che in realtà ne eravate in possesso anche negli anni passati e quindi attenzione.
Ovviamente non pagarlo si può, basta fare le cose in regola.
Se vi trasferite all'estero oppure non volete pagare il canone tv, oltre alla piu drastica soluzione di vendere l'immobile si può semplicemente vendere tutti gli apparecchi radio tv in italia e compilare un apposito modulo da presentare alla agenzia delle entrate. In questo modulo, il contribuente deve dichiarare, sotto la propria responsabilità civile e penale, di non detenere più tali apparecchi. Allo stesso tempo invitando le autorità ad effettuare un sopralluogo presso la propria/e abitazione/i al fine di accertamento. Le autorità possono decidere di fare il sopralluogo anche più volte a distanza di tempo e secondo il loro giudizio.
Non è chiaro il fatto che, portando tali apparecchi con se all'estero, valga la stessa regola ma suppongo di si, visto che non si trovano piu sul suolo nazionale. Tuttavia c'è da considerare eventuali dazi doganali che verrebero applicati dai paesi di destinazione. Quindi, dato il costo di tali apparecchi, forse potrebbe non convenire.
Consiglio a tutti gli interessati che pensano di essere in difetto di consultare immediatamente un consulente italiano in materia fiscale o la stessa agenzia delle entrate. Quindi provvedere immediatamente al ravvedimento operoso qualora fosse ancora possibile.