Il mercato del lavoro nel Regno Unito

Mercato del lavoro UK
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Pubblicato 2022-06-06 16:53

Che siate in cerca di lavoro nel Regno Unito, o semplicemente curiosi in merito alle opportunità professionali disponibili nel paese, la cosa migliore da fare è esplorare a fondo il mercato del lavoro e chiedere consiglio ad altri espatriati per tenervi aggiornati, in particolare sui campi più promettenti per chi arriva dall'estero.

Il mercato del lavoro britannico prima e durante il COVID-19

Per molti anni, il Regno Unito ha goduto di un'economia in costante crescita con un tasso di disoccupazione di circa il 4%. Dopo la crisi economica del 2007, che ha colpito in modo significativo il paese, si è assistito a un rapido miglioramento di diversi settori come quello finanziario, turistico, del commercio al dettaglio, della vendita e delle professioni creative. Tuttavia, il COVID-19 ha dato un altro duro colpo all'economia, il secondo in meno di 15 anni. Tra marzo e giugno 2020, quando i casi di COVID-19 nel Regno Unito hanno iniziato ad aumentare drammaticamente, secondo l'Office for National Statistics, sarebbero più di 650.00 le persone ad aver perso il lavoro.

Un rapporto più recente, pubblicato dalla Biblioteca della Camera dei Comuni, ci da una notizia positiva, dichiarando che il mercato del lavoro britannico vive una continua ripresa, e alcuni indicatori sono persino tornati ai livelli pre-pandemia. In effetti, i livelli di occupazione sono aumentati e quelli di disoccupazione diminuiti. In generale, il COVID-19 ha colpito più gravemente i giovani che si sono appena affacciati al mondo del lavoro, le persone che vivono a Londra, i professionisti delle minoranze etniche, i lavoratori disabili, le donne e gli impiegati con bassa retribuzione, tra i quali si sono registrati cali più significativi dell'occupazione e maggiore inattività economica.

Durante la pandemia, i salari sono rimasti invariati, ma le assunzioni sono state quasi del tutto sospese. Questo ha fatto sì che solo un piccolo numero di dipendenti lasciasse la posizione attuale per tentare un cambio di carriera o una crescita professionale. Questa mentalità avversa al rischio, indica una mancanza di flessibilità nel mercato del lavoro nel Regno Unito, che invece nei tempi pre-pandemici era abituato a un elevato turnover dei dipendenti.

Durante il COVID-19, i lavoratori autonomi e quelli part-time sono stati colpiti più duramente rispetto a chi aveva un contratto a tempo pieno.

Il numero di persone che ha richiesto un sussidio per disoccupazione nel Regno Unito è aumentato di 1.1 milioni rispetto a marzo 2020.

Dall'inizio del programma governativo per la conservazione del lavoro durante il coronavirus (CJRS), oltre 11,6 milioni di lavoratori sono stati messi in cassa integrazione. Secondo questo programma, unico nella storia britannica, il governo paga ai lavoratori fino all'80% del loro stipendio.

Occupazione regionale nel Regno Unito

A causa della sua situazione geografica, la distribuzione del lavoro nel Regno Unito non è omogenea. Infatti, è più facile trovare lavoro nel sud-est dell'Inghilterra e nelle grandi città, rispetto ad altre regioni. Non sorprenderà sapere che la più ampia scelta di lavori e quelli più redditizi siano a Londra ma, in generale, è importante fare una ricerca accurata delle aree con le migliori opportunità lavorative rispetto al proprio settore, tenendo sempre presente l'equilibrio tra lavoro e vita privata, e chiaramente il proprio budget.

Importante:

Una buona padronanza dell'inglese è uno dei requisiti fondamentali quando si cerca un lavoro nel Regno Unito. I lavori non qualificati, invece, sono accessibili anche con una conoscenza di base della lingua.

Trovare lavoro nel Regno Unito

Il luogo migliore per iniziare la ricerca di un lavoro è Internet. Date un'occhiata alla pagina dedicata al lavoro su Expat.com per posizioni aperte in Inghilterra e nel resto del Regno Unito. Potete consultare anche diverse piattaforme per la ricerca di impiego come Indeed, Monster, TopLanguage, Total jobs, etc. È essenziale adattare il CV agli standard del Regno Unito e assicurarsi che i vostri account sui social media, in particolare LinkedIn, siano aggiornati, poiché la presenza online può aumentare le possibilità di allargare la rete sociale e, perché no, ottenere un nuovo lavoro. Inoltre, potete iscrivervi all'Agenzia nazionale per l'occupazione del Regno Unito (UK National Employment Agency) che fornisce supporto e consulenza sulla carriera e altri servizi come la modifica del CV.

Buono a sapersi:

Le vostre abilità linguistiche non dovrebbero essere limitate al solo inglese. Essere in grado di parlare altre lingue potrebbe divenire una risorsa importante in alcuni settori.

Lavoratori europei ed extra europei nel Regno Unito

Per lavorare nel Regno Unito avrete bisogno di un visto lavorativo e, per ottenerlo, dovrete avere un contratto di lavoro o un'offerta di impiego da parte di un datore di lavoro britannico affidabile che sarà tenuto a sponsorizzare il vostro visto. Se già risiedete nel paese, le procedure relative al visto lavorativo sono differenti.

Previdenza sociale (Assicurazione nazionale) nel Regno Unito

Se il vostro salario supera il minimo stabilito, dovrete versare i contributi assicurativi nazionali (NIC). Esistono diverse "classi" (o tipi) di assicurazione nazionale, e l'importo da pagare varia a seconda della posizione lavorativa e del reddito annuo. In generale, tutti coloro che hanno più di 16 anni e guadagnano più di 184 GBP a settimana sono tenuti a pagare l'assicurazione nazionale, anche i lavoratori autonomi che raggiungono un profitto annuo di almeno 6.515 GBP. Per pagare i contributi previdenziali nazionali, è necessario disporre di un numero di previdenza sociale (NI), e tutti i cittadini non britannici che lavorano nel Regno Unito per ottenerlo devono registrarsi. Tuttavia, gli expat legalmente impiegati nel paese, possono iniziare a lavorare senza un numero di previdenza sociale, il che significa che non è necessario averne uno per iniziare a lavorare.

Buono a sapersi:

L'aliquota di base dell'imposta sul reddito per i lavoratori che guadagnano tra i 12.571 e i 50.270 GBP è del 20%.

Il contratto di lavoro nel Regno Unito

Dopo aver ottenuto un lavoro, vi verrà chiesto di firmare un contratto. Assicuratevi di leggerlo attentamente e di notare i seguenti dettagli:

  • La lingua del contratto: deve essere scritto o tradotto in maniera chiara in inglese. Questo sarà utile nel caso in cui il dipendente abbia bisogno di assistenza legale mentre si trova nel Regno Unito.

  • Periodo di prova: la durata e i termini di tale periodo.

  • Durata del contratto: questa deve essere evidente, soprattutto se è presente una data di scadenza.

  • Lo stipendio: va indicata la valuta, l'aliquota fiscale e il potere negoziale del dipendente.

  • Benefits: possono includere alloggio, biglietti aerei, assistenza sanitaria o supporto per i familiari come bambini e altre persone a carico.

  • Periodo di preavviso in caso di disdetta.

  • Liquidazione.

Buono a sapersi:

Alcuni contratti di lavoro prevedono un periodo di prova durante il quale sia il dipendente che il datore di lavoro possono valutare il rapporto, soprattutto se una delle parti non si rispecchia all'altezza delle aspettative. I termini e le condizioni del periodo di prova devono essere esplicitate in maniera chiara nel contratto. Solitamente, il periodo di prova dura da tre a sei mesi.

Stipendio e salario minimo nel Regno Unito

Il salario minimo nel Regno Unito va per gruppi di età. A seguire i dettagli:

  • 4.55 GBP all'ora per chi ha meno di 18 anni
  • 6.45 GBP all'ora per le persone dai 18 ai 20 anni
  • 8.20 GBP all'ora per le persone dai 21 ai 24 anni
  • 4.15 GBP all'ora per gli stagisti

Orario di lavoro conforme alla legge nel Regno Unito

Il massimo di ore settimanali che un lavoratore può dedicare al proprio impiego sono 48. Le persone di età pari o inferiore a 18 anni possono lavorare solo 8 ore al giorno, per un totale che non superi le 40 ore settimanali. Assicuratevi, quindi, che nel vostro contratto sia chiaramente indicato l'orario di lavoro.

Condizioni lavorative nel Regno Unito

Tutti i lavoratori nel Regno Unito hanno diritto in media a 5,6 settimane di ferie annuali (retribuite), al congedo per malattia, a 52 settimane (ovvero un anno) di congedo per maternità (di cui 39 settimane retribuite), e da una a due settimane per il congedo di paternità (con ulteriori 26 settimane se il partner riprende a lavorare prima di loro). Un dipendente ha il diritto di chiedere corsi di formazione e orari di lavoro flessibili, anche se i datori di lavoro non sempre sono disposti a concederli. I diritti dei dipendenti sono soggetti al singolo contratto e alle circostanze lavorative dell'azienda. 

Pensioni nel Regno Unito

Se lavorate nel Regno Unito, potete iniziare a mettere da parte dei soldi per la vostra pensione. Il metodo di accantonamento può essere effettuato tramite lo stato, l'azienda per cui lavorate o un regime pensionistico privato. Tuttavia, gli expat possono beneficiare della pensione statale solo dopo aver versato almeno dieci anni di contributi.

Lavoro da remoto dopo il COVID-19

Secondo un sondaggio di YouGov, il 57% dei lavoratori britannici dopo la pandemia vuole continuare a lavorare da casa almeno per alcuni giorni al mese (il 37%) o sempre (il 20%). Tuttavia, non tutti i lavori possono essere eseguiti da remoto; è più probabile che gli impiegati nei settori della finanza e dell'informatica possano svolgere le loro mansioni da casa anche dopo la pandemia, mentre chi lavora nel settore manifatturiero, nel commercio al dettaglio e nell'ambiente del turismo non può astenersi dal recarsi sul luogo di lavoro. Se ne deduce che i lavori più retribuiti sono anche più compatibili con l'opzione di svolgerli da remoto.

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