Nuova politica d'immigrazione in Australia: cosa aspettarsi?

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Pubblicato 2022-06-16 alle 10:00 da Asaël Häzaq
"L'Australia ha bisogno di rilanciare la sua immagine". È con queste parole che Anthony Albanese (soprannominato "Albo"), il nuovo Presidente del Consiglio, intende voltare pagina dopo 9 anni di governo gestito dal Partito dei Conservatori. Il 21 maggio scorso, i Laburisti hanno vinto le elezioni legislative e si sono messi al lavoro.

Albanese intende prendere una strada diversa rispetto al suo predecessore Morrisson, l'ex Primo Ministro conservatore. Se per ora la vittoria non è ancora totale (resta da ottenere la maggioranza in Parlamento), i Laburisti hanno già iniziato a darsi da fare. Tra i loro progetti c'è la riforma della politica di immigrazione.

La politica zero-Covid ha fatto scappare i lavoratori stranieri

L'Australia arriva da quasi due anni di chiusura delle frontiere, che hanno avuto un impatto negativo sul suo mercato del lavoro. Secondo l'Australian Bureau of Statistics, tra il 2020 e il 2021, il Paese ha perso 88.800 lavoratori stranieri, la cifra più alta dalla seconda guerra mondiale. Con la riapertura dei confini, le aziende australiane sperano di attrarre un numero consistente di professionisti dall'estero. Attualmente, le posizioni da riempire sono 500.000. La maggior parte dei professionisti che hanno lasciato l'Australia durante la pandemia, non sono tornati. Per incentivare i lavoratori attuali a rimanere, molte imprese locali hanno alzato gli stipendi, in una percentuale che va dal 15 al 30%, e stanno anche fornendo pieno supporto nelle procedure di visto per favorire l'arrivo di altri professionisti.

Il Covid ha evidenziato l'elevata dipendenza dell'Australia dai lavoratori migranti. Le aziende hanno esortato il governo a prendere provvedimenti adeguati. Quando i Conservatori erano ancora al potere, avevano stanziato dei fondi per aiutare economicamente studenti e giovani professionisti stranieri a trasferirsi, ma non è stato abbastanza. 
Gli imprenditori si aspettano molto dal nuovo governo. I Laburisti hanno già iniziato a lavorare per riformare la politica migratoria, che mira a dare più protezione agli immigrati che si trovano già nel Paese e, allo stesso tempo, farne arrivare di nuovi.

Quali sono i cambiamenti e come influiscono sugli espatriati?

La proposta di riforma ruota attorno a tre punti principali:

Semplificare l'accesso allo status di residente per le persone già in possesso di visto: si rivolge agli stranieri che lavorano in settori carenti di manodopera e a coloro che hanno competenze specifiche ricercate dalle aziende. Il governo ritiene che questo sia un segnale forte nei confronti dei talenti internazionali, per invogliarli a restare.

Riformare il programma migratorio regionale: il governo sta cercando di favorire lo sviluppo delle zone rurali che devono fare i conti con la mancanza di manodopera. Non esiste ancora un piano ufficiale ma si parla di incentivi finanziari per tutti i lavoratori stranieri che si trasferiscono in queste aree. Ad esempio, chi va a lavorare in aziende agricole potrebbe essere avvantaggiato nelle procedure di immigrazione. Si sta anche valutando di offrire aiuti economici per aiutare questi lavoratori a installarsi in Australia.

Tutelare i lavoratori stranieri: la riforma vuole sanare il problema dello sfruttamento della forza lavoro straniera, garantendo gli stessi diritti degli australiani per quel che riguarda la retribuzione, lo stipendio minimo, le condizioni di lavoro, la sicurezza sociale, ecc... Il governo laburista vuole sostenere immigrati ed espatriati che si sono sentiti esclusi durante i lockdown, quando i Conservatori hanno introdotto misure per aiutare solo i cittadini australiani.

Quando entreranno in vigore queste riforme?

Per il momento, il nuovo governo si è limitato a fare delle proposte perchè il budget non è stato ancora approvato. Sia gli espatriati in Australia, che gli stranieri che stanno valutando un trasferimento, devono tenere d'occhio le nuove riforme. Nonostante le severe restrizioni durante la pandemia di Covid, l'Australia resta una delle migliori destinazioni per gli espatriati, soprattutto per i professionisti stranieri.