
Un recente articolo pubblicato dalla stampa olandese informa che nel 2020 si sono trasferiti 171.000 stranieri nei Paesi Bassi, 44.000 in meno rispetto all'anno precedente. La pandemia ha, senza dubbio, messo un freno all'espatrio ma non ha bloccato i piani delle persone che vogliono andare a vivere all'estero.
La maggior parte di chi si è stabilito nei Paesi Bassi l'anno scorso proveniva dall'Unione Europea o dallo Spazio Economico Europeo. Parliamo di circa 108.000 individui. Altri 61.000 sono arrivati da Paesi terzi. I motivi del trasferimento sono principalmente legati allo studio e al lavoro.
La tendenza è pressochè simile nel resto dell'UE. Secondo la Commissione Europea, circa il 13% delle persone che si sono spostate all'interno dell'Unione Europea, durante la pandemia, sono lavoratori essenziali. Di fronte alla carenza di manodopera, molte nazioni hanno aperto le porte agli stranieri per integrarli nel mercato del lavoro locale. Il flusso migratorio all'interno dell'UE, in questo momento storico, è determinato inoltre da altri fattori come la contrazione economica e le crisi socio-politiche.
Valutando le esigenze dei vari settori chiave, alcune nazioni, tra cui la Grecia, hanno scelto di allentare i requisiti di ingresso e di quarantena nel secondo semestre del 2020. La tendenza sembra essere pressochè la stessa quest'anno nonostante il virus prosegua inarrestabile la sua corsa. Oggi, con la riapertura delle frontiere e l'allentamento delle restrizioni sugli ingressi, i Paesi dell'UE che soffrono di carenza di manodopera continuano ad accogliere professionisti stranieri, con diversi livelli di competenza, al fine di favorire la ripresa economica.
Cittadini stranieri all'interno dell'UE
Secondo la Commissione Europea, nel 2020, quasi 23 milioni di residenti avevano origini straniere. Questa cifra corrisponde al 5,1% dei 447 milioni di abitanti totali. Da notare che l'8,2% di loro, circa 37 milioni, è nato al di fuori dell'UE. La Commissione Europea segnala anche che 8.7 milioni sono lavoratori extracomunitari, e rappresentano il 4,6% della popolazione attiva. Gli ultimi dati di Eurostat evidenziano un leggero aumento degli stranieri rispetto al 2019, anno in cui l'UE ospitava circa 20.2 milioni di cittadini provenienti da Paesi terzi. Nel 2019, 14.1 milioni di residenti dell'UE proveniva da un altro Stato membro.
La Germania si riconferma la nazione che accoglie il maggior numero di stranieri grazie a una politica migratoria snella. Seguono
Italia, Francia e Spagna. Il Lussemburgo registra invece la più alta percentuale di cittadini stranieri rispetto alla popolazione totale: quasi la metà nel 2020. Il 7,4% dei residenti in Francia è di origine straniera mentre, in Polonia e in Romania, la percentuale è di circa lo 0,7%.
L'Europa resta tra le principali destinazioni di espatrio
Come evidenziato da diversi sondaggi pubblicati in questi ultimi mesi, nel 2021 l'Europa resta tra le destinazioni preferite dei professionisti stranieri in cerca di impiego. Uno studio condotto da Black Tower FM informa che tra le destinazioni più appetite ci sono Svizzera, Danimarca, Islanda, Norvegia, Finlandia e Paesi Bassi. Il motivo è da ricondursi agli stipendi competitivi, alla qualità del sistema sanitario e alla sicurezza nazionale. Oltre a questo spicca il modo in cui le Autorità hanno saputo gestire la pandemia del Covid-19.
I paesi europei stanno riaprendo i confini e i vari governi hanno finalizzato le procedure per l'entrata in vigore del green pass. Le persone tornano a fare progetti per trasferirsi all'estero. I prossimi mesi saranno decisivi perchè gli spostamenti potrebbero essere influenzati dalle decisioni dell'Agenzia europea per i medicinali che si pronuncerà in merito alla validità dei vaccini anti covid-19 somministrati all'estero. Ciò impatterà non solo l'immigrazione in Europa, ma anche i rimpatrii.