Il carico mentale dell’espatrio in Portogallo

Buongiorno a tutte e a tutti,

Spero stiate bene.

Cerco il vostro aiuto per affrontare un tema importante, quanto delicato, che riguarda il carico mentale legato all'espatrio in Portogallo, o qualsiasi altro paese estero.

Il carico mentale viene spesso associato alle donne casalinghe, o lavoratrici, che in seguito al trasferimento in Portogallo si trovano a gestire una nuova quotidianità domestica e professionale. Ma ciò non esclude che questo stato d'animo non possa estendersi anche gli uomini.

Vi siete mai sentiti sopraffatti dal carico mentale? Cosa l'ha causato e come avete imparato a gestirlo?

Che situazione specifica fa alzare il vostro livello di stress e che sintomi vi provoca a livello fisico e mentale?

Vivere in Portogallo che incidenza ha sul vostro equilibrio psico-fisico?

Grazie per il vostro contributo,

Francesca
Team Expat.com

Mah, forse sarebbe indicato di riportare anche  il carico mentale relativo al non espatrio

Si, forse morcal ha centrato il problema. sarebbe il caso di parametrare prima con dopo. Certo che c'è un carico mentale dopo, ma spesso è più complesso ma meno stressante di prima. Sono d fretta, a proposito di carico mentale, con la rete ch funziona strappi. Mi riservo di approfondire più tardi. Comunque niente in confronto a prima.  :)

morcal ha scritto :

Mah, forse sarebbe indicato di riportare anche  il carico mentale relativo al non espatrio


Sarà tema di una prossima discussione, per ora concentriamoci sull'argomento di oggi  :D

La discussione langue. Qualche spunto personale: il carico mentale nasce quando ci si trova ad affrontare situazioni nuove e pertanto ignote. Il fatto di espatriare gia' di per se' ci mette di fronte ad una serie di novita' molto rilevanti: la lingua, l'ambiente circostante, le persone, gli usi e costumi, la mancanza di amici e familiari, la socialita' ( casa, burocrazia, adempimenti). Ognuna di queste novita' ci pone di fronte a scelte e decisioni : che faccio, dove vado, a chi mi rivolgo, cosa hanno fatto gli altri, cosa NON devo fare. Venire a capo di queste situazioni genera uno sforzo mentale continuo , talvolta molto intenso ; richiede concentrazione ed applicazione per risolvere le piccole/grandi difficolta' che tutti ( chi piu' chi meno ) abbiamo avuto in Portogallo.  Il Forum e' pieno di vicende comuni ( il NIF,  il Sistema Sanitario Nazionale, il certificato con le stelline, la patente, l'importazione della  macchina, il contratto di locazione etc). Partendo dal presupposto che non sempre un ostacolo puo' essere aggirato, occorre mettersi di buzzo buono, capire qual e' la procedura richiesta e seguirla per superarlo. Informarsi, studiare leggi e regolamenti ( tempo ne abbiamo a sufficienza ) e decifrare gli esempi sul Forum aiutano a ridurre il carico mentale ed acquisire confidenza  nell'affrontare i vari problemi. Se  col sistema sono capaci di viverci i normali Portoghesi ( intesi come comuni cittadini) dobbiamo essere capaci di viverci anche noi. Personalmente per risolvere una bega con le Finanze/Dogane   mi sono puppato un po' di leggi e regolamenti onde formulare un " ricorso gerarchico" fino a vincerlo in due battute.  Ho così appreso che il Presidente Marcelo de Sousa e' un Professore Universitario  di Diritto Amministrativo, simile situazione col nostro Presidente Mattarella.  Non ho utilizzato i servizi di Agenzie e Consulenti ( che prestano un aiuto qualificato e possono ridurre di molto il carico mentale  ) non per sfiducia ma per scelta : se io non sono capace di risolvere i miei problemi in Portogallo forse e' meglio starmene a casa.
Detto questo, occorre osservare che il COVID e la difficolta' nel viaggiare probabilmente ci mettera' tutti in condizione di riconsiderare l'espatrio e magari raccogliere le masserizie per un rientro  (anche solo  temporaneo) alla base.