Grazie per l’opportunità Francesca!
Come incipit vorrei precisare che tornare indietro non è da addebitare a questo paese, la Bulgaria, che comunque mi ha ospitato e non certo obbligato a questo cambiamento di vita.
Mi assumo tutte le responsabilità, poi ognuno ha un percorso personale, chi è solo, chi ha una compagna/o o interessi lavorativi.
Penso che prima di cambiare radicalmente, con annesso trasloco, e varie pratiche da onorare, le persone dovrebbero soggiornare per prova qualche mese....molti a mio parere.
Io vivevo in Italia e certamente sappiamo tutti le difficoltà che sta vivendo il mio paese.
Ma avevo uno stile di vita, un mio pensiero, abitudini e opinioni acquisite un’ottima cucina....e non si può rinnegare!....., la libertà di poter ridere per strada, la libertà di uscire da un grande magazzino senza che essere osservati in modo tenebroso dai sorveglianti.....per carità lavoro dignitoso e di grande utilità!
Il problema della sanità ha scatenato in me la decisione di tornare indietro.
Troppe difficoltà, per la lingua e per la salvaguardia della salute.
Strutture fatiscenti che ricordano un passato grigio e molto duro, al quale io non mi sono adeguata, terapie discutibili ! E qui il mio peggioramento psicofisico!
Ho dovuto fare un passo indietro di molti anni.... ma ormai troppo tardi perché ho cercato in modo perentorio di affermare e conservare la mia indipendenza, proprietà di pensiero e di parola e chiaramente sono stata emarginata da tutti.
E allora è iniziato il conflitto. Ma io mi sono resa conto che non potevo rinunciare a tutto ciò che avevo acquisito fino ai miei 65 di età .
E allora ho pensato di ritornare a casa.....pochi euro in più non risolvono i problemi....spesso li aggravano.
Buona permanenza ai pionieri che intelligentemente ce l’hanno fatta👍
Diventare un nomade digitale in Bulgaria
