Moglie expat e defiscalizzata e marito expat lavoratore in Italia
Ultima attività 07 Ottobre 2024 di tuomarrion
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Buongiorno,
a luglio del prossimo anno mia moglie andrà in pensione; io potrò andarci solo a settembre 2028 ma, nel frattempo, potrò lavorare da remoto, come già faccio attualmente, quindi ci trasferiremmo entrambi in Tunisia, lei da pensionata mentre io continuerei a lavorare per l'azienda italiana per cui già lavoro.
Mia moglie possiede l'appartamento dove viviamo insieme a nostra figlia maggiorenne.
La nostra intenzione è di andare ad Hammamet a settembre/ottobre per fare tutte le pratiche affinché lei ottenga la pensione defiscalizzata a partire da gennaio 2026.
Per evitare il rischio di contenziosi con l'AdE per la questione del "centro degli affetti famigliari", il nostro piano sarebbe:
- facciamo un contratto di comodato gratuito dell'appartamento in Italia a nostra figlia intestandole le utenze
- sottoscriviamo entrambi il contratto di affitto della casa in Tunisia, necessario per iniziare la pratica di richiesta residenza
- ciascuno di noi apre un conto corrente in banca tunisina
- entrambi ci iscriviamo all'aire
- entrambi chiediamo la residenza
- solo mia moglie chiede la defiscalizzazione della pensione
- io continuo a percepire i compensi sul conto corrente italiano (trasformato in conto residenti esteri) e a pagare le tasse in Italia
- nel momento in cui andrò in pensione chiederò semplicemente la defiscalizzazione.
Dal momento che continuerei a pagare le tasse in Italia non credo che l'AdE possa contestarmi nulla ma il dubbio che ci è venuto è che i tunisini possano invece non rilasciarmi la residenza (solo domiciliare) e contestarmi il pagamento delle tasse anche verso di loro.
Pensate sia un piano perseguibile?
Grazie a tutti
Fabrizio
Buongiorno,
a luglio del prossimo anno mia moglie andrà in pensione; io potrò andarci solo a settembre 2028 ma, nel frattempo, potrò lavorare da remoto, come già faccio attualmente, quindi ci trasferiremmo entrambi in Tunisia, lei da pensionata mentre io continuerei a lavorare per l'azienda italiana per cui già lavoro.
Mia moglie possiede l'appartamento dove viviamo insieme a nostra figlia maggiorenne.
La nostra intenzione è di andare ad Hammamet a settembre/ottobre per fare tutte le pratiche affinché lei ottenga la pensione defiscalizzata a partire da gennaio 2026.
Per evitare il rischio di contenziosi con l'AdE per la questione del "centro degli affetti famigliari", il nostro piano sarebbe:
facciamo un contratto di comodato gratuito dell'appartamento in Italia a nostra figlia intestandole le utenze
sottoscriviamo entrambi il contratto di affitto della casa in Tunisia, necessario per iniziare la pratica di richiesta residenza
ciascuno di noi apre un conto corrente in banca tunisina
entrambi ci iscriviamo all'aire
entrambi chiediamo la residenza
solo mia moglie chiede la defiscalizzazione della pensione
io continuo a percepire i compensi sul conto corrente italiano (trasformato in conto residenti esteri) e a pagare le tasse in Italia
nel momento in cui andrò in pensione chiederò semplicemente la defiscalizzazione.
Dal momento che continuerei a pagare le tasse in Italia non credo che l'AdE possa contestarmi nulla ma il dubbio che ci è venuto è che i tunisini possano invece non rilasciarmi la residenza (solo domiciliare) e contestarmi il pagamento delle tasse anche verso di loro.
Pensate sia un piano perseguibile?
Grazie a tutti
Fabrizio
-@FabAle
Ciao,
Credo che non sia tutto totalmente fattibile, forse "Live in Tunisia" potrà esserTi più preciso.
@FabAle
C'e' solo un piccolo particolare Che non avete considerato. Che finche' tua moglie non percepira' la pensione e' aria fritta...nel Senso Che presenti a Inps visto Che x ottenere la defiscalizzazione Inps la concede dopo sei mesi di Residenza del Pensionato
Buongiorno,
a luglio del prossimo anno mia moglie andrà in pensione; io potrò andarci solo a settembre 2028 ma, nel frattempo, potrò lavorare da remoto, come già faccio attualmente, quindi ci trasferiremmo entrambi in Tunisia, lei da pensionata mentre io continuerei a lavorare per l'azienda italiana per cui già lavoro.
Mia moglie possiede l'appartamento dove viviamo insieme a nostra figlia maggiorenne.
La nostra intenzione è di andare ad Hammamet a settembre/ottobre per fare tutte le pratiche affinché lei ottenga la pensione defiscalizzata a partire da gennaio 2026.
Per evitare il rischio di contenziosi con l'AdE per la questione del "centro degli affetti famigliari", il nostro piano sarebbe:
facciamo un contratto di comodato gratuito dell'appartamento in Italia a nostra figlia intestandole le utenze
sottoscriviamo entrambi il contratto di affitto della casa in Tunisia, necessario per iniziare la pratica di richiesta residenza
ciascuno di noi apre un conto corrente in banca tunisina
entrambi ci iscriviamo all'aire
entrambi chiediamo la residenza
solo mia moglie chiede la defiscalizzazione della pensione
io continuo a percepire i compensi sul conto corrente italiano (trasformato in conto residenti esteri) e a pagare le tasse in Italia
nel momento in cui andrò in pensione chiederò semplicemente la defiscalizzazione.
Dal momento che continuerei a pagare le tasse in Italia non credo che l'AdE possa contestarmi nulla ma il dubbio che ci è venuto è che i tunisini possano invece non rilasciarmi la residenza (solo domiciliare) e contestarmi il pagamento delle tasse anche verso di loro.
Pensate sia un piano perseguibile?
Grazie a tutti
Fabrizio
-@FabAle
Ti cito sennò me perdo
- punto AIRE, se ti iscrivi anche tu ricorda che quando andrai in pensione lo farai da residente estero quindi la tua sede INPS sarà Palermo.
- Personalmente opterei a restare residente italiano tanto ogni tanto comunque dovrai rientrare anche per prendere una boccata di italico ossigeno;
- Il conto corrente puoi cointestarlo con la moglie;
- Non serve quindi che cambi il conto corrente essendo residente italiano;
- Nel momento che andrai in pensione farai iscrizione AIRE e defiscalizzazione.
Buongiorno,a luglio del prossimo anno mia moglie andrà in pensione; io potrò andarci solo a settembre 2028 ma, nel frattempo, potrò lavorare da remoto, come già faccio attualmente, quindi ci trasferiremmo entrambi in Tunisia, lei da pensionata mentre io continuerei a lavorare per l'azienda italiana per cui già lavoro.Mia moglie possiede l'appartamento dove viviamo insieme a nostra figlia maggiorenne.La nostra intenzione è di andare ad Hammamet a settembre/ottobre per fare tutte le pratiche affinché lei ottenga la pensione defiscalizzata a partire da gennaio 2026.Per evitare il rischio di contenziosi con l'AdE per la questione del "centro degli affetti famigliari", il nostro piano sarebbe:facciamo un contratto di comodato gratuito dell'appartamento in Italia a nostra figlia intestandole le utenzesottoscriviamo entrambi il contratto di affitto della casa in Tunisia, necessario per iniziare la pratica di richiesta residenzaciascuno di noi apre un conto corrente in banca tunisinaentrambi ci iscriviamo all'aireentrambi chiediamo la residenzasolo mia moglie chiede la defiscalizzazione della pensioneio continuo a percepire i compensi sul conto corrente italiano (trasformato in conto residenti esteri) e a pagare le tasse in Italianel momento in cui andrò in pensione chiederò semplicemente la defiscalizzazione.Dal momento che continuerei a pagare le tasse in Italia non credo che l'AdE possa contestarmi nulla ma il dubbio che ci è venuto è che i tunisini possano invece non rilasciarmi la residenza (solo domiciliare) e contestarmi il pagamento delle tasse anche verso di loro.Pensate sia un piano perseguibile?Grazie a tuttiFabrizio -@FabAle
Ti cito sennò me perdo
punto AIRE, se ti iscrivi anche tu ricorda che quando andrai in pensione lo farai da residente estero quindi la tua sede INPS sarà Palermo.
Personalmente opterei a restare residente italiano tanto ogni tanto comunque dovrai rientrare anche per prendere una boccata di italico ossigeno;
Il conto corrente puoi cointestarlo con la moglie;
Non serve quindi che cambi il conto corrente essendo residente italiano;
Nel momento che andrai in pensione farai iscrizione AIRE e defiscalizzazione.
-@AntoTunisia
Grazie Antonello
È un grosso problema avere come sede Palermo? Altrimenti potrei cancellare la mia iscrizione all’AIRE poco prima di andare in pensione e poi rifarla.
C’é anche da dire che noi vivremo insieme sempre, quindi, oltre allo scopo di risolvere la questione del centro degli interessi familiari con l’AdE, io avrei il problema che in Tunisia io sarei un turista con il conseguente disallineamento dei periodi di permanenza.
Il conto corrente non residente non mi preoccupa molto. Ho capito che con Revolut si risolve qualunque necessitá
F
@FabAle ti faccio una piccola aggiunta al punto 2 del mio precedente post; tieni presente che la modifica delle norme sui trasferimenti obbligano il cittadino italiano che vive all'estero a fare l'iscrizione AIRE (cosa che prima non era vincolante) non ricordo dopo quanti mesi ma il sito dell'Ambasciata chiarisce tutto.
Giusto per parlare, anche la vita in un Paese come la Tunisia protratto per più di 6 mesi l'anno ti vincola con l'obbligo di residenza ma, soprattutto di pagare le tasse, nel caso continui a pagarle in Italia non ti esula dal doverlo fare anche qui (per questo è stata fatta la legge contro le doppie imposizioni), un italiano (conoscenza diretta) che si vantava di non pagare le tasse in Tunisia ma di essere residente fiscale italiano e che qui ci "viveva" soltanto quando dovette chiudere il container la dogana gli chiese la liberatoria fiscale e per averla dovette pagare le tasse per l'intero periodo che aveva vissuto in Tunisia (nonostante le avesse già pagate in Italia). La legge va osservata e se si decide di vivere qui bisogna pagare le tasse qui e non in Italia (ripeto, giusto per parlare).
@AntoTunisia
scusa Antonello, non ho capito bene. Se questa persona non lavorava in Tunisia e quindi non riceveva bonifici sul conto tunisino su quale base gli hanno chiesto le tasse? Poi, cos’è il container?
F
@FabAle lui era un pensionato, è venuto a vivere in Tunisia e lo ha fatto per diversi anni, ha fatto le pratiche di permesso di soggiorno ma non ha mai fatto il modello EP I/2 per la registrazione come contribuente tunisino.
Quando ha deciso di partire ha contattato una ditta di trasporti e si è fatto portare con un camion un container sotto casa, lo ha riempito di mobili, all'atto della chiusura però la dogana gli ha chiesto la liberatoria delle tasse, lui non avendole mai pagate in Tunisia si è trovato in difficoltà ha detto che le aveva pagate in Italia ma alla Tunisia poco importa perchè se risiedi per più di 6 mesi devi pagarle qui (o anche qui).
A quel punto lui dovette ripagarle in Tunisia (comprensive di mora) per poter chiudere il container e partire.
Purtroppo per recuperare i soldi fece parecchie cose illecite ai danni di commercianti tunisini... ma questa è un'altra storia.
@AntoTunisia
Grazie, penso di aver capito.
Mi sembra, comunque, una situazione, oltre che borderline, molto diversa da quella a cui penso io.
Ho letto la convenzione e mi sembra chiara; produco reddito in Italia e lì pago le tasse, quindi non posso pagarle in due stati sottoscrittori della convenzione.
Inoltre, non chiedendo la defistalizzazione e non ricevendo soldi in Tunisia non vedo su che base possano chiudere t.
Comunque, per sicurezza, verificheremo con un tributarista
Grazie mille
@FabAle se risiedi in Tunisia per più di 6 mesi l'anno non consecutivi devi pagarle qui e aderire alla convenzione, se non aderisci alla convenzione devi pagarle in entrambi gli stati, in più se prevedi di risiedere in Tunisia per più di 12 mesi consecutivi sei obbligato a iscriverti all'AIRE e devi farlo entro 90 giorni dal trasferimento.
La convenzione contro le doppie imposizioni serve a questo ma per funzionare bisogna aderire e lo si fa soltanto registrandosi al fisco tunisino come contribuente e una volta che in Italia è stata accettata la convenzione passi a pagare le tasse in Tunisia e non più in Italia. Dipende tutto da dove intendi risiedere per la maggior parte dell'anno. Essendo comunque la tua una situazione legata ad un'attività professionale presumo che le informazioni dovrai prenderle presso i canali istituzionali italiani e/o tunisini non sul forum
Capisco che è difficile da capire ma la Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali non vuol dire che siccome i due paesi hanno sottoscritto quella convenzione tramutata in legge in automatico un cittadino può fare come gli pare, il cittadino per non pagare le doppie imposizioni deve aderire alla convenzione e di conseguenza a tutte le norme del Paese dove risiede. Se risiedi in Italia fanno fede le norme italiane e pagherai le tasse in Italia, se risiedi in Tunisia dovrai assoggettarti alle norme tunisine che prevedono con una permanenza di 6 mesi non continuativi la residenza (da non confondere con il permesso di soggiorno che è tutta n'altra cosa). La residenza ti porta a dover pagare i le tasse qui secondo le norme tunisine, parlane comunque con un tributarista che è meglio.
@FabAle l'opzione potrebbe essere che in Tunisia tu venga preso in "carico" da tua moglie, se in Italia nessuno ha da ridire per il tuo cambio di residenza che avviene con l'iscrizione AIRE tu qui non dichiari nulla, occhio non vede cuore non duole, continui a pagare le imposte italiane e una volta pensionato vedi come gestirti con il bureau de finance tunisino per il modello EP I/2 (senz'altro ti diranno se sei iscritto all'AIRE da due anni perchè stai andando solo allora a consegnare il modello, ma questo lo valuterai al momento).
S'intende che nessuno in Italia deve fare obiezioni e in Tunisia non devi cercare nulla (acquisto auto o abitazione) finchè non avrai la pensione defiscalizzata.
Buongiorno,
a luglio del prossimo anno mia moglie andrà in pensione; io potrò andarci solo a settembre 2028 ma, nel frattempo, potrò lavorare da remoto, come già faccio attualmente, quindi ci trasferiremmo entrambi in Tunisia, lei da pensionata mentre io continuerei a lavorare per l'azienda italiana per cui già lavoro.
Mia moglie possiede l'appartamento dove viviamo insieme a nostra figlia maggiorenne.
La nostra intenzione è di andare ad Hammamet a settembre/ottobre per fare tutte le pratiche affinché lei ottenga la pensione defiscalizzata a partire da gennaio 2026.
Per evitare il rischio di contenziosi con l'AdE per la questione del "centro degli affetti famigliari", il nostro piano sarebbe:
facciamo un contratto di comodato gratuito dell'appartamento in Italia a nostra figlia intestandole le utenze
sottoscriviamo entrambi il contratto di affitto della casa in Tunisia, necessario per iniziare la pratica di richiesta residenza
ciascuno di noi apre un conto corrente in banca tunisina
entrambi ci iscriviamo all'aire
entrambi chiediamo la residenza
solo mia moglie chiede la defiscalizzazione della pensione
io continuo a percepire i compensi sul conto corrente italiano (trasformato in conto residenti esteri) e a pagare le tasse in Italia
nel momento in cui andrò in pensione chiederò semplicemente la defiscalizzazione.
Dal momento che continuerei a pagare le tasse in Italia non credo che l'AdE possa contestarmi nulla ma il dubbio che ci è venuto è che i tunisini possano invece non rilasciarmi la residenza (solo domiciliare) e contestarmi il pagamento delle tasse anche verso di loro.
Pensate sia un piano perseguibile?
Grazie a tutti
Fabrizio
-@FabAle
Ciao,
dubbi sensati, ma non è solo quello.
Quindi, prima che tu faccia mosse di cui avertene a pentire.....
- dimentica il centro degli affetti che non c'entra nulla
- non iscrivetevi all'AIRE anzitempo
- aspettate che tua moglie abbia definita la pratica di pensione
- con la pensione di tua moglie deliberata lei potrà fare tutte le pratiche necessarie alla defiscalizzazione e AIRE
- sì, trovarsi trasferita la pratica presso la sede di Palermo è fonte di maggiori difficoltà
- tu potrai chiedere un permesso di soggiorno e ti dichiarerai a carico di tua moglie
- contratto cointestato e conto cointestato vanno bene
- definita anche la tua pensione, procederai anche tu con la defiscalizzazione e iscrizione AIRE
- il comodato d'uso per l'appartamento italiano non serve, ma se vi è utile per altre ragioni va bene
La spiegazione dettagliata dei perché e dei percome, dei rischi e delle possibili conseguenze del fare diversamente sarebbe troppo lunga (e probabilmente se ne già scritto altrove). Sappi però che alla convenzione non si aderisce; non è su base volontaria, ma costituisce il quadro normativo di riferimento per evitare la doppia imposizione. Occorre che capisci bene come ti vai a porre in relazione alla residenza ai sensi convenzionali (art 4) e nel caso, in base alla tipologia di reddito che produci e dove lo produci, dove la convenzione ne prevede la tassazione. Potresti anche scoprire cose interessanti (anche se hai scritto "azienda per cui lavoro", quindi immagino sia reddito da lavoro dipendente e in tal caso la tassazione è esclusiva da parte italiana).
Buona l'idea di consultarti con un tributarista. Che sia esperto di diritto tributario internazionale.
Good luck! (ovvero in c.... alla balena )
Attenzione
la detrazione nell’altro stato delle imposte pagate nello stato, avviene solo quando le imposte sono state pagate a titolo definitivo, (copia disposizine definitiva di pagamento) onde evitare che il contribuente poi chieda il rimborso o annullo disposizone avendo goduto di una maggior detrazione nell altrostato.
questo viene verificato solo in sede di verifica e fortunatamente non tutti gli accertatori lo verificano.
ma, per esperienza, sempre meglio tutelarsi ed avere cautela
👍
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