Thailandia: gli espatriati presto autorizzati a comprare un terreno

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Pubblicato 2022-11-04 alle 10:00 da Asaël Häzaq
La Thailandia è da molti anni una delle destinazioni preferite dagli espatriati. Il Paese ha recentemente annunciato l'uscita di una nuova legge immobiliare che favorirà soprattutto gli stranieri facoltosi. Grazie a questa legge, potranno diventare proprietari di un terreno, cosa che fino a ora non era concessa. Ma a quali condizioni?

Cosa dice la nuova legge sull'acquisizione di terreni in Thailandia?

Questa nuova legge è piuttosto rivoluzionaria per la Thailandia. Finora, per gli stranieri era molto complicato acquistare proprietà, a causa di una legislazione molto rigida. Il 25 ottobre scorso, il governo thailandese ha annunciato che gli stranieri potranno presto acquistare terreni e case. La condizione da rispettare è quella di favorire l'economia locale con un investimento minimo annuo di 40 milioni di baht (poco più di un milione di euro o di dollari), per almeno tre anni. Dopo 5 anni è prevista una revisione.

Secondo questa nuova legge, gli stranieri possono investire in immobili, infrastrutture, fondi comuni di investimento, titoli di stato o nel capitale sociale di una società giuridica. La nuova legge specificherà inoltre quali sono le organizzazioni interessate da questi investimenti, perchè al momento non ci sono informazioni in merito. Prima di impegnarsi nell'acquisto di un terreno, gli espatriati dovranno fornire una prova del loro investimento. Le dimensioni dell'appezzamento, o della proprietà, che devono trovarsi in "zone residenziali", non possono superare i 1.600m² (un rai). La maggior parte di queste zone è ubicata in città turistiche come Bangkok o Pattaya. Gli espatriati non possono acquistare proprietà in una zona militare. Inoltre, la proprietà deve servire come residenza privata e non deve essere utilizzata per altri scopi. Gli stranieri che desiderano diventare proprietari terrieri in Thailandia devono anche rispettare le leggi e le regole del Paese.

Per acquistare una proprietà in Thailandia, i potenziali acquirenti stranieri devono inviare una domanda alla Direzione Generale del Dipartimento per il Territorio, che la inoltra al Ministero degli Interni. Se la domanda viene approvata, il richiedente ha 60 giorni di tempo per informare il dipartimento fondiario locale. Analogamente, nel caso in cui rinunciasse a investire in una proprietà in Thailandia, dovrà informare le autorità locali nel giro di 60 giorni.

Perché è una legge controversa?

Non tutti in Thailandia sono contenti di questa nuova legge. Il governo spera in una ripresa economica (+3,5%) grazie ai nomadi digitali, ai ricchi pensionati stranieri e agli imprenditori che, secondo le aspettative, dovrebbero contribuire all'economia nazionale con circa 800 milioni di baht aggiuntivi. Dopo la pandemia del Covid, la Thailandia non ha lasciato nulla di intentato per attirare gli espatriati facoltosi. Le nuove misure includono l'introduzione del visto per residenti a lungo termine (LTR), il visto decennale per stranieri benestanti e altri benefici. Ma la domanda è: "Arriveranno mai nuovi investitori?".

Gli espatriati sono perplessi: in tanti pensano che sia piuttosto improbabile che una superficie di terreno così piccola come quella indicata nella proposta di legge (non più di 1.600m²), possa attirare stranieri facoltosi. Inoltre, le condizioni di acquisto sono troppo restrittive, e difficilmente incoraggeranno gli investimenti. Per evitare speculazioni immobiliari, il governo impone che la rivendita della proprietà acquistata venga fatta solo a cittadini thailandesi. Gli scettici temono inoltre l'aumento delle disuguaglianze tra i super-ricchi e il resto della popolazione, a causa dell'impennata dei prezzi dei terreni. Secondo gli espatriati, migliorare l'accesso alla proprietà per i thailandesi sarebbe una soluzione migliore. Ritengono che questa nuova legge avvantaggi solo i più ricchi, e che non si tratti di una misura positiva per il Paese.

Detto questo, è difficile valutare l'impatto di questa legge sull'economia thailandese nel lungo raggio. Le cifre presentate dal governo vanno messe in prospettiva. Alcuni parlano di un errore di strategia. Nipon Puapongsakorn, illustre ricercatore del Thailand Development Research Institute (TDRI), ritiene che il Paese non sia a corto di fondi, ma che manchi piuttosto la stabilità necessaria ad attirare gli investitori. Secondo lui, "la Thailandia deve riconquistare la fiducia degli investitori invece di concedere loro vantaggi a breve termine".