La vita sta diventando sempre più cara
Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, spodesta Ndjamena (Ciad) e si classifica al primo posto della classifica Mercer 2022. Una pole position che la popolazione locale e gli espatriati subiscono a denti stretti. Il Paese, guidato da Faustin-Archange Touadéra, sta attraversando un momento di instabilità politica. Determinato a garantire il rispetto della legge, Danièle Darlan, un avvocato, professore e giurista centrafricano che ha ricoperto il ruolo di Presidente della Corte Costituzionale della nazione dal 2017 al 2022, si oppone alle riforme del Capo dello Stato. La sua nomina è stata bruscamente revocata a fine ottobre da Faustin-Archange Touadéra, e trai i due è guerra aperta. Questa crisi si somma al post-Covid. Una semplice visita al mercato di Bangui rivela l'entità del problema. Il prezzo dell'olio è quasi raddoppiato. Anche il costo di altre materie prime e prodotti importati è in aumento. La manioca, un alimento di base, costa molto di più rispetto a prima. Sia i locali che gli espatriati si lamentano per l'aumento del costo della vita. Lo stato di precarietà della popolazione sta crescendo, nonostante la Repubblica Centrafricana sia considerata come "la prossima riserva di petrolio dell'Africa subsahariana".
Dove finiscono i proventi del petrolio?
Le città africane più costose sono quelle dove scorre l'oro nero. Abidjan, la nona città africana più costosa per gli espatriati, è in lizza per il titolo di potenza petrolifera e gasifera. L'anno scorso, l'ENI e l'azienda ivoriana Petroci Holding hanno scoperto un grande giacimento di petrolio che hanno soprannominato "la balena". Questo luglio ne è stato trovato un altro che, secondo il governo ivoriano, potrebbe trasformare la Costa d'Avorio in una centrale petrolifera già nel 2023. Gli abitanti ne trarranno beneficio? Se sì, chi? Pacome, un cittadino ivoriano, è preoccupato. "L'elevato costo della vita è un problema che interessa tutti i ceti sociali. Oggi, vivere in Costa d'Avorio, è davvero complicato. E' difficile pensare al domani, perché le autorità locali non fanno nulla per arginare il problema".
A Brazzaville, in Congo, le disuguaglianze tra i residenti stanno aumentando. Daniel, un espatriato che vive lì, dice: "Valutare se la vita è cara o meno, dipende dai criteri che usi. Per il congolese medio, che ha uno stipendio molto basso se paragonato al corrispettivo europeo, è difficile arrivare a fine mese. Per l'espatriato medio invece il costo della vita è relativamente basso, se i costi vengono rapportati all'euro [...]". L'anno scorso, la capitale congolese, decima nella classifica Mercer, ha prodotto ufficialmente 344.000 barili di petrolio, cifra che la colloca al terzo posto in Africa, dietro Nigeria e Angola. Una ricchezza finanziaria che non va a vantaggio di tutti. A Pointe-Noire, una città costiera dove si trovano le industrie petrolifere, solo il 40% degli abitanti ha accesso all'elettricità; nelle zone rurali la percentuale scende al 10%.
I prezzi degli immobili sono in aumento
Abouvenus, un espatriato francese, si è trasferito in Marocco dopo la pensione e si sente un privilegiato: "Per i marocchini il costo della vita è alto, purtroppo, ma noi pensionati, che abbiamo un reddito dignitoso e superiore alla media locale, per il momento non ci possiamo lamentare".
Secondo la classifica Mercer, Casablanca è la 21esima città africana più costosa per gli espatriati. L'impennata dell'inflazione (6,3% nel corso del 2022, con un picco di oltre l'8% a settembre) ha spinto la Banca Centrale del Marocco ad agire. L'aumento dei prezzi interessa, tra gli altri, anche i beni di prima necessità: +2,7% per l'olio, +2,1% per latte, formaggio e uova... Le città più colpite sono Casablanca, Marrakech, Meknes e Beni Mellal.
Gli espatriati si trovano a fare i conti anche con un'impennata dei prezzi degli immobili. Dar Es Salaam, in Tanzania, destinazione turistica sulla costa, è la 28esima città più costosa dell'Africa. Sebbene Zanzibar non compaia nella classifica, la vita lì è ugualmente cara. Steff, un espatriato, condivide i suoi pensieri: "Vivo da 7 anni a Paje, un villaggio sull'isola tanzaniana di Unguja. Negli ultimi due anni hanno edificato praticamente ovunque ed è abbastanza comune che una casa "normale" arrivi a costare 250.000 dollari". Per abitazioni lungo la costa, il prezzo è nettamente superiore. Il Paese vuole mettersi al passo con Mauritius e Seychelles, per attirare sempre più investitori stranieri.
Purtroppo, la vicenda del Blue Amber Resort, lascia l'amaro in bocca a chi aveva fatto investimenti in Tanzania. A causa di una disputa sull'affitto dei terreni, il Governo ha recentemente bloccato il progetto della Pennyroyal Limited, ditta immobiliare britannica, mettendo in difficoltà tanti piccoli investitori. Molti espatriati giapponesi, brasiliani e tedeschi, tra gli altri, progettavano di trasferirsi presto nella loro villa Blue Amber. Le prime unità abitative erano attese per dicembre. Ma il Governo vuole rassicurarli. "Anche se l'affitto del terreno è stato revocato, il permesso per investire è ancora valido".
Per questi espatriati le cose sono molto più complesse di quanto sembri. Alcuni hanno investito tutti i loro risparmi, mentre altri speravano di trascorrere la pensione a Zanzibar.
La qualità della vita ha un prezzo
Molti espatriati nei paesi africani concordano sul fatto che i costi siano aumentati un po' ovunque. Motard.54, un espatriato a Mauritius, spiega: "Il costo della vita è cambiato molto da quando siamo arrivati nel 2018. In generale, le nostre uscite sono aumentate del 15% circa... mentre le nostre abitudini sono rimaste le stesse. I prodotti importati, il carburante e persino le tasse scolastiche hanno subito un rialzo significativo. Dobbiamo fare attenzione e pianificare le spese". Port-Louis, la capitale dell'isola, è al 35° posto delle città più ricche dell'Africa.
Marino e Gemaed hanno fatto due conti e ne hanno convenuto che, per vivere " in modo confortevole" a Mauritius, il loro reddito dovrebbe essere del 35% superiore rispetto a quello che hanno in Francia. Marino non vive a Mauritius ma voleva trasferirsi sull'Isola della Riunion. "Qualche mese fa stavo pensando di trasferirmi a Riunion con mia moglie e mia figlia di 7 anni. Ho una pensione di 1.500 euro e mia moglie è disoccupata. Volevo trascorrere i prossimi anni ai tropici, ma alla fine ho rinunciato". Marino aveva fatto domanda per un posto di lavoro come muratore ma non ha avuto risposta. "Che peccato!", ci ha fatto sapere.
Motard.54 resta ottimista. Per lui, nonostante l'aumento dei prezzi, vivere a Mauritius è ancora molto più conveniente che altrove. "Concretamente, la vita è ancora molto più accessibile rispetto all'Europa, dove tutto è aumentato e continua ad aumentare. Direi che il tenore di vita di un espatriato è ancora molto migliore qui. E se facciamo un confronto con i nostri amici mauriziani, lamentarsi sarebbe fuori luogo. Quindi sì, la vita a Mauritius può essere costosa, ma ci sono molti accorgimenti che puoi adottare per limitare le spese. Il costo relativamente alto è il prezzo da pagare per vivere su questa bellissima isola".
Nathalie, un'espatriata che vive in Senegal, la pensa allo stesso modo. A titolo informativo, Dakar, la capitale del Senegal, è l'ottava città più cara dell'Africa. "Anche se i prezzi dei generi alimentari sono aumentati, la vita è ancora molto più conveniente che in Francia. Per il momento non c'è nulla di cui lamentarsi" dice. Per Bellino, che vive in Tunisia da 9 anni: "Il costo della vita è aumentato molto". Tunisi è la 46esima città più cara dell'Africa ma non ha la minima intenzione di andarsene. Il costo della vita in Tunisia resta inferiore a quello di altri Paesi nel mondo.