Residenza in Tunisia regole e modalità
Tu hai ragione ma soltanto in parte. Io non ho parlato di essere residente e domiciliato in Tunisia e poi vivere alle Canarie o dove si voglia. La maggior parte del tempo, a mio avviso e a quello dei professionisti interpellati, significa che se io stò 4 mesi in Tunisia e un mese ai caraibi, due mesi in Giappone un mese ......... senza superare o equiparare il tempo che trascorro nel luogo dove ho la residenza fiscale, ho passato la maggior parte del tempo nel paese di residenza dove continuo ad avere il mio fulcro centrale di vita. E' ovvio che poi ognuno fa come crede e nessuno vuole interferire in questo, ma credo sia anche sbagliato dare indicazioni che a mio parere continuano ad essere "errate" sui fatidici 183/184 giorni da passare obbligatoriamente in Tunisia. Tra l'altro se per i giorni che non si possono passare sul territorio italiano sono citati esplicitamente i 183/184 giorni, perchè non è egualmente esplicito l'inverso? Io mi porrei come mi sono posto qualche domanda no? Comunque il mio commento non voleva e non vuole essere nessuna lezione di legislazione ma semplicemente una condivisione con i nostri connazionali su un argomento che sta molto a cuore a tutti. Ho voluto aprire questa "discussione", SENZA AVERE NESSUN INTERESSE ECONOMICO E SENZA AVERE ALCUN INTERESSE PERSONALE, considerato che io vivo stabilmente qui dove tra pochi giorni mi sposo, esclusivamente perchè parlando con tanti amici italiani ho notato che l'unico loro interesse era quello di contare i giorni come in un carcere, senza invece prendere in considerazione i punti veramente fondamentali per non essere attaccati dall'Agenzia delle Entrate. Ho indicato in merito dei siti da visitare, tra l'altro quello dell'INPS e quindi non di privati soltanto, proprio per dar modo a chiunque di poter trarre le proprie considerazioni. Di contro, visti i tanti esperti, nessuno ancora è stato in grado di dirmi dove ha letto che bisogna stare qui 183/184 giorni in maniera esplicita!!!!!!!
Purtroppo non credo caro Enrico, leggi di seguito:
....la norma rubricata nell’articolo 2, comma 2-bis del Tuir introduce una presunzione legale di residenza in Italia della persona fisica, con inversione dell’onere della prova. In tal modo, l’amministrazione finanziaria è legittimata all'emissione dell'atto impositivo senza necessità di attivare un contraddittorio preventivo, mentre incombe sul contribuente dimostrare di avere reciso ogni rapporto significativo con il territorio dello Stato, trovando applicazione il principio dell'unicità del domicilio ai sensi dell’articolo 43 del Codice Civile (Cassazione Civile, Sentenza n. 961/2015; Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, sez. Brescia, Sentenza n. 3869/2015; Commissione Tributaria Regionale del Piemonte, Sentenza n. 589 del 5 giugno 2015). Ricordiamo anche che la presunzione di residenza in Italia, prevista a carico dei cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato, può essere legittimamente superata dalla positiva valutazione di elementi di fatto forniti dal contribuente, quali il contratto di affitto relativo ad un appartamento nel Paese estero, la regolare corresponsione di affitti e spese accessorie, la congruità delle spese relative alle varie utenze in uso in detto appartamento, la stipulazione di utenze telefoniche, televisive, e di contratti bancari (Cassazione Civile, Sentenza n. 20285/2013).
No stai tranquilla, forse per la prima volta in due anni sono d'accordo con Live in Tunisia
Leggi questa sentenza:
È interessante osservare come, pur basandosi sui medesimi principi, la Corte di Cassazione abbia risolto a favore del contribuente un’altra Sentenza (n. 20285 del 4 settembre 2013). Anche in questo caso i fatti sono molto lineari e sono relativi ad un tennista professionista che negli anni aveva spostato nel Principato di Monaco la propria residenza. Entrambi i giudici di merito avevano accolto le doglianze del contribuente basandosi su prove documentali dalle quali risultava logico, sufficiente ed idoneo che l’individuo, pur tenuto conto dell’attività professionale che lo portava molto spesso a viaggiare all’estero per tornei professionistici (con numerosi scali aerei in partenza ed in arrivo in Italia), avesse nel Principato di Monaco il centro delle proprie relazioni personali. Dunque, alla luce dei principi enucleati nella Sentenza commentata in precedenza, i Giudici ermellini ritengono, in questo caso, soddisfatte le condizioni per ritenere effettivo il trasferimento della residenza del contribuente (e di sua moglie), avendo valutato positivamente l’insieme dei dati fattuali presentati, quali il contratto di affitto relativo ad una appartamento sottoscritto a nome del contribuente e di sua moglie, la regolare corresponsione degli affitti e delle spese accessorie, la congruità delle spese relative alla varie utenze in uso in detto appartamento, la stipulazione di utenze telefoniche, televisive, contratti bancari, etc, insomma evidenziando la volontà di rimanervi e ritornarvi appena possibile. Dunque, gli elementi evidenziati dal contribuente sono stati ritenuti idonei a superare la presunzione legale di residenza in uno Stato a fiscalità privilegiata.
Anto&Simo ha scritto :Enrico E. ha scritto :[i]L'Onere della prova spetta all'Ag. dell'Entrate..../i]
Attenzione, la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 19 giugno 2018 n. 16124 ha sovvertito questo concetto portando il contribuente a doverne dimostrare l'innocenza o la buona fede.
Si questo è esatto!
Anto&Simo ha scritto :laviniavirginia ha scritto :Anto, mi sono limitata a rispondere a una concisa e chiara domanda. Poi ognuno si chiarisca su tutti i punti che vuole. Non c'e' pero' da menar il can per l'aia.
certo Lavinia e ci sono tante norme create ad hoc per la questione, in più da qualche anno l'INPS di norma defiscalizza successivamente al primo anno in modo che la persona è costretta a richiedere il rimborso all'Agenzia delle Entrate che effettua quindi tutti i controlli del caso insieme all'ente fiscale tunisino. Poi lo ripeto, ognuno sceglie come muoversi ed operare, solo che lo scopo del forum è di chiedere consigli e reperire informazioni ma sembra che molti utenti da questo orecchio non ci vogliono sentire.
NON E' ASSOLUTAMENTE VERO! Io mi sono iscritto all'AIRE a Gennaio di questo anno e dopo 3 mesi ho ricevuto la mia pensione defiscalizzata (quindi per precisione quella del quarto mese con gli arretrati)
laviniavirginia ha scritto :Ora, facendo gli scongiuri, supponiamo che causa improvvisa diagnosi che richiede ricovero immediato (e, perché no, intervento chirurgico
) SE si preferisse, comprensibilmente, ricorrere a una clínica dove il primario della tal facolta' e' il proprio figlio (o figlia
) MA mettendo cosi assolutamente a repentaglio i 183/184 gg tunisini, sia per essere gia' stati x un totale di 5 mesi in Italia e altre 6 settimane a Londra, vorrei proprio vedere se l'Ag.d.Entrate cipisse ! Allora ecco che mi appellerei al punto 1 ("
di Live") e digrignerei i denti, affilerei le unghie....per cause di forza maggiore !
No Lavinia stai tranquilla anche questo è stato previsto e anche in questo caso basta che dimostri il soggiorno in Italia per motivi di salute. E' implicito nell'altra risposta che ho inviato con la sentenza della Corte di Cassazione. 
Mauro113, Ti rispondo in merito alla Tua "eccellente" ricerca su tutte le sentenze della C.Costituzionale riguardante ... " l'Onere della prova.... " Tutto ciò è giusto, intendi bene, se riferito come scrivi .....per expat , aventi la residenza in ".....paesi, Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato..... " Dicasi PARADISI FISCALI , presenti in una speciale BLAK-LIST stilata dall' UE, ( dove lo scorso anno rischiava di essere inserita la Tunisia..... Cosa poi non accaduta x evidenti rapporti positivi tra UE e Tunisia). Quindi, a rigor di logica.... ( ma è una mia opinione personale ), NON essendo la Tunisia presente in questa Blak-List, tutte le sentenze "Citate" NON riguardano tutta questa discussione....A tal proposito, essendo un "Emerito" Ignorante in materia, chiederei..... Se è nella sua disposizione "divulgativa" professionale, proprio a LIVE in Tunisia, Se ciò che ho scritto, rispondendoti, sia sbagliato, superficiale e/o del tutto errato. Grazie.
Mauro113 ha scritto :Tu hai ragione ma soltanto in parte. Io non ho parlato di essere residente e domiciliato in Tunisia e poi vivere alle Canarie o dove si voglia. La maggior parte del tempo, a mio avviso e a quello dei professionisti interpellati, significa che se io stò 4 mesi in Tunisia e un mese ai caraibi, due mesi in Giappone un mese ......... senza superare o equiparare il tempo che trascorro nel luogo dove ho la residenza fiscale, ho passato la maggior parte del tempo nel paese di residenza dove continuo ad avere il mio fulcro centrale di vita. E' ovvio che poi ognuno fa come crede e nessuno vuole interferire in questo, ma credo sia anche sbagliato dare indicazioni che a mio parere continuano ad essere "errate" sui fatidici 183/184 giorni da passare obbligatoriamente in Tunisia. Tra l'altro se per i giorni che non si possono passare sul territorio italiano sono citati esplicitamente i 183/184 giorni, perchè non è egualmente esplicito l'inverso? Io mi porrei come mi sono posto qualche domanda no? Comunque il mio commento non voleva e non vuole essere nessuna lezione di legislazione ma semplicemente una condivisione con i nostri connazionali su un argomento che sta molto a cuore a tutti. Ho voluto aprire questa "discussione", SENZA AVERE NESSUN INTERESSE ECONOMICO E SENZA AVERE ALCUN INTERESSE PERSONALE, considerato che io vivo stabilmente qui dove tra pochi giorni mi sposo, esclusivamente perchè parlando con tanti amici italiani ho notato che l'unico loro interesse era quello di contare i giorni come in un carcere, senza invece prendere in considerazione i punti veramente fondamentali per non essere attaccati dall'Agenzia delle Entrate. Ho indicato in merito dei siti da visitare, tra l'altro quello dell'INPS e quindi non di privati soltanto, proprio per dar modo a chiunque di poter trarre le proprie considerazioni. Di contro, visti i tanti esperti, nessuno ancora è stato in grado di dirmi dove ha letto che bisogna stare qui 183/184 giorni in maniera esplicita!!!!!!!
guarda che la maggior parte degli expat sono persone che sono qui per racimolare due soldini in più per i figli o perché devono pagare un assegno di mantenimento alla ex e in Italia sarebbe dura da vivere, per fare la vita che dici tra tanti paesi del mondo ci vogliono soldi e anche la salute considerando che l'età per molti si avvicina ai 70 anni… comunque ripeto, l'onere della prova spetta a qualcuno, ma una volta che ti arriva un ricorso dalle entrate con conseguente blocco in attesa di chiarimenti, mettiti a prendere un avvocato, pagarlo e cercare di avere ragione, qui si parla di persone che in Tunisia vengono unicamente a pagare le tasse e il resto dell'anno lo trascorrono altrove, basterebbe una semplice delazione al Consolato e scatterebbero gli accertamenti. Se fosse una cosa così legale e nella norma ci siamo mai chiesti perché non c'è mai nessuno che dice di farlo regolarmente?
Mauro113 ha scritto :Anto&Simo ha scritto :laviniavirginia ha scritto :Anto, mi sono limitata a rispondere a una concisa e chiara domanda. Poi ognuno si chiarisca su tutti i punti che vuole. Non c'e' pero' da menar il can per l'aia.
certo Lavinia e ci sono tante norme create ad hoc per la questione, in più da qualche anno l'INPS di norma defiscalizza successivamente al primo anno in modo che la persona è costretta a richiedere il rimborso all'Agenzia delle Entrate che effettua quindi tutti i controlli del caso insieme all'ente fiscale tunisino. Poi lo ripeto, ognuno sceglie come muoversi ed operare, solo che lo scopo del forum è di chiedere consigli e reperire informazioni ma sembra che molti utenti da questo orecchio non ci vogliono sentire.
NON E' ASSOLUTAMENTE VERO! Io mi sono iscritto all'AIRE a Gennaio di questo anno e dopo 3 mesi ho ricevuto la mia pensione defiscalizzata (quindi per precisione quella del quarto mese con gli arretrati)
sei stato fortunato, nella norma dopo sei mesi dall'scrizione AIRE la pratica va in lavorazione, un amico con Venezia sta tribolando, tu a quale INPS fai capo? che tipo di pensione è la tua? chi si è occupato della pratica? quali documenti hai dovuto presentare? Forse Roma Eur è veloce nello sbrigare le pratiche perché prima era lei a gestirle per tutti gli statali, io con Cagliari ho avuto 13 mesi di lavorazione, un altro con Milano 16 mesi e sentendo amici e colleghi tutti li stanno portando al nuovo anno, scusa ma il caso border line è il tuo.
Enrico E. ha scritto :
Mauro113, Ti rispondo in merito alla Tua "eccellente" ricerca su tutte le sentenze della C.Costituzionale riguardante ... " l'Onere della prova.... " Tutto ciò è giusto, intendi bene, se riferito come scrivi .....per expat , aventi la residenza in ".....paesi, Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato..... " Dicasi PARADISI FISCALI , presenti in una speciale BLAK-LIST stilata dall' UE, ( dove lo scorso anno rischiava di essere inserita la Tunisia..... Cosa poi non accaduta x evidenti rapporti positivi tra UE e Tunisia). Quindi, a rigor di logica.... ( ma è una mia opinione personale ), NON essendo la Tunisia presente in questa Blak-List, tutte le sentenze "Citate" NON riguardano tutta questa discussione....A tal proposito, essendo un "Emerito" Ignorante in materia, chiederei..... Se è nella sua disposizione "divulgativa" professionale, proprio a LIVE in Tunisia, Se ciò che ho scritto, rispondendoti, sia sbagliato, superficiale e/o del tutto errato. Grazie.
Rispondo volentieri, peche', a differenza d quanto da taluni sostenuto, non ho alcun problema a fornire informazioni sia qui che di persona, come molti anche iscritti al forum potrebbero confermare. D'altra parte basterebbe rileggere tutti i miei post.
Diciamo che si puo' facilmente cadere in errore se non si legge attentamente e se non si conoscono le norme alla base della/e decisione/i.
Alcune delle sentenze citate (se non tutte) si riferiscono poi a casi del tutto lontani allo scenario di cui stiamo parlando (ipotetico obbligo di soggiorno per almeno la maggior parte del periodo d'imposta in nel paese SCELTO di residenza anagrafica vs soggetto che, pur rispettando i tre requisiti per non essere considerato residente fiscale italiano -li ripeto: non iscrizione alle liste della popolazione residente di un comune italiano, non domicilio e non residenza in Italia per i famosi 183/4 giorni- soggiorna, anche prevalentemente, in paesi terzi). Oltretutto le sentenze, per dirla tutta, non diventano legge, ma forniscono solo indirizzo eventuale, tant'e' che poi arrivano dalla stessa corte su casi del tutto simili sentenze di segno opposto. Ma lasciamo stare.
L'inversione della prova (a carico del contribeunte piuttosto che dell'AdE) e' solo per i paesi in black list ITALIANA (quella europea non halcun valore, salvo quello psicologico di frenare qualche investimento nel paese o nella testolina di qualche direttore di banca che si arroga il diritto di rifiutare un bonifico, ma questa e' ancora un'altra storia.....).
In tutti gli altri paesi l'AdE deve effettuare (tramite GdF) oportune indagini e raccogliere sufficienti elementi di prova della violazione di uno dei tre requisiti sopra riportati. A quel punto puo' emettere un provvedimento, contro il quale, portanto opportuni elementi di prova contrari, il contribuente puo' ricorrere, nei vari gradi di giudizio previsti (ricorso amministrativo seguito da eventuale ricorso giudiziario. Fino ad arrivare perlappunto alla Cassazione.
Non troverete alcuna sentenza di condanna del contribuente solo per NON aver soggiornato per minimo 183/4 giorni nel paese di residenza anagrafica (posto il rispetto dei tre requisiti di cui sopra).
Il caso del tennista poi e' illuminante: costui, per motivi lavorativi, non soggiornava sei mesi e un giorno nel paese di residenza (Montecarlo, in black list) ed aveva svariati rientri in Italia (non saprei dire quanti e per quanto tempo vi restasse per i tornei, ma poco importa, perche' avrebbero potuto essere anche piu' di sei mesi, non avendo in Italia un'abitazione); le prove che ha portato (contratto di affitto regolarmente onorato, bollette dei consumi, residenza della moglie, ecc.) sono stati sufficienti a provare l'effettiva residenza fiscale estera.
Vi sono altre sentenze, sempre riguardanti Montecarlo, in cui la semplice documentazione di un contratto di affitto regolarmente onorato (bonifici dei canoni di affitto) sono stati ritenuti sufficienti ad adempiere all'onere di inversione e a provare la residenza in tale paese considerato a fiscalita' privilegiata.
Enrico E. ha scritto :
Mauro113, Ti rispondo in merito alla Tua "eccellente" ricerca su tutte le sentenze della C.Costituzionale riguardante ... " l'Onere della prova.... " Tutto ciò è giusto, intendi bene, se riferito come scrivi .....per expat , aventi la residenza in ".....paesi, Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato..... " Dicasi PARADISI FISCALI , presenti in una speciale BLAK-LIST stilata dall' UE, ( dove lo scorso anno rischiava di essere inserita la Tunisia..... Cosa poi non accaduta x evidenti rapporti positivi tra UE e Tunisia). Quindi, a rigor di logica.... ( ma è una mia opinione personale ), NON essendo la Tunisia presente in questa Blak-List, tutte le sentenze "Citate" NON riguardano tutta questa discussione....A tal proposito, essendo un "Emerito" Ignorante in materia, chiederei..... Se è nella sua disposizione "divulgativa" professionale, proprio a LIVE in Tunisia, Se ciò che ho scritto, rispondendoti, sia sbagliato, superficiale e/o del tutto errato. Grazie.
Non so Enrico se quello che scrivi è esatto o in parte sbagliato e attendo come te eventuali chiarimenti da terzi, ma sempre per una maggiore completezza di informazioni su questa piacevole ma spinosa discussione, come interpreti quanto di seguito?
"Il requisito temporale della maggior parte del periodo d’imposta condiziona
l’applicabilità dei tre criteri sostanziali in base ai quali l’art. 2, comma 2 TUIR
ricava la dimostrazione della residenza in Italia. Ne consegue la presunzione legale
assoluta (iuris de iure) scatta allorquando venga dimostrata la effettiva sussistenza
di almeno uno di essi per la maggior parte del periodo d’imposta.
Al fine dell’applicazione dell’art. 2, comma 2 TUIR è dunque necessario e sufficiente
che il soggetto su cui incombe l’onere della prova dimostri l’esistenza (o, se del
caso, la mancanza) del presupposto territoriale per l’applicazione dell’imposizione
italiana sul reddito mondiale. Sul piano pratico la prova comporta indubbiamente non
poche difficoltà, che però possono essere superate anche con l’ausilio di
argomentazioni logiche a contrario, che dimostrino cioè l’incompatibilità dell’assunto
della residenza in Italia."
Oltre a ciò, prendendo per "buono" quanto letto su vari forum, quanto scritto da anto&simo e appreso da alcuni connazionali, più persone sarebbero state poste già in condizione di presentare l'onere della prova a loro cura.
Un saluto Mauro
Quindi..... Da ciò deduco che, essendo vero che la Tunisia NON è in Blak-List, Si può stare tranquilli, pure nell'eventuale caso che poneva Lavinia Virginia, E..... (ricovero medico in CH e "sforamento" dei 183 gg.)? E questo "Benedetto/maledetto" ...... Onere della prova è a totale carico della AdEntrate ? E non a Me, residente in Tunisia?
Mauro, ...... Sui tanti "si dice" o risaputo da interposte persone....NON mi pronuncio, Né metto la "mano sul fuoco" Su questo ultimo Tuo Quesito,........... E, vista la risposta di Anton&Simo, (una campana), mi piacerebbe vedere una risposta dalla seconda campana, (Live in Tunisia), ripeto, (tanto x sorridere), che la Mia IGNORANZA ....supera la Vostra, (Mauro133 ed Anton&Simo)
Salutoni a Tutti/e
Enrico.
Enrico E. ha scritto :
Mauro, ...... Sui tanti "si dice" o risaputo da interposte persone....NON mi pronuncio, Né metto la "mano sul fuoco" Su questo ultimo Tuo Quesito,........... E, vista la risposta di Anton&Simo, (una campana), mi piacerebbe vedere una risposta dalla seconda campana, (Live in Tunisia), ripeto, (tanto x sorridere), che la Mia IGNORANZA ....supera la Vostra, (Mauro133 ed Anton&Simo)
Salutoni a Tutti/e
Enrico.
Vedi Enrico, questo argomento è oggetto di dibattito da almeno 3 anni condito in tutte le salse, ogni tanto qualcuno crea una nuova discussione con lo stesso titolo, personalmente mi sono stancato di scrivere sempre le stesse cose, al di là di quanto possano riportare le leggi degli stati coinvolti (Italia e Tunisia) la realtà è una sola, questo argomento nasceva dal fatto che alcuni pensionati statali hanno odorato l'aria del Portogallo o delle Canarie e non volevano tornare in Tunisia, all'atto pratico però avrebbero perso la defiscalizzazione e quindi l'argomento ridondante che di norma (e ho detto di norma) torna alla ribalta viene dal fatto che ognuno pensa a come poter ottenere qualcosa bypassando le norme. Possono avere anche una casa, un tugurio o anche un contratto fasullo di affitto in Tunisia e vivere in Portogallo o in Spagna pensando di essere al di fuori dalle scappatoie invece nella realtà sono obbligati proprio dalle leggi italiane a fare il cambio di registrazione all'AIRE perché vivono in un altro paese, non lo fanno e quindi sono in torto. I ragionamenti border line che riguardano il pensionato che vive 2 mesi in Tunisia, 3 mesi in America, 4 mesi in Giappone e 3 mesi in Italia sono una mera chiacchiera da bar perché per fare questa vita servono soldi e tanti soldi, altro che venire in Tunisia per la defiscalizzazione.
Il caso IPOTETICO e quindi unicamente come supposto esempio dei mesi ev. sparsi a go' go' io l'avevo apportato unicamente x non restare nel vago e rendere piu' concreto il ragionamento.
Che poi continuino da tempo le discussioni dimostra che ...forse cosi facile non è. Lasciamo perdere, ossia da parte, i furbi. Ma dire che qui si sta cosi' bene da poterci benissimo restare anche oltre i 6 mesi, non è di certo un argomento applicabile a un ragionamento inerente delle leggi.
Inoltre, vi possono appunto essere circostanze di vario genere e per cui sempre e soltanto si tratta di sapere in quali problemi il cittadino italiano puo' incorrere SE x motivi vari e di diversa natura (e quindi anche x necessita') nell'anno o anni "xy" non avesse trascorso 183/4 gg in Tunisia.
Evinco dalle risposte che l' AdE puo' creare problemi, anche quando non si sia dei furbi. E quindi mi pare importante tenerne conto, in modo che se qualcosa accade da parte dell' AdE... si sappia come pararsi il c... Quindi, sapendosi regolare ognuno, ma pur cosciente/informato (anche) dei suoi reali diritti. Il che implica assumersene I risvolti e le responsabilita'
Nessun obbligo ad iscriversi AIRE nel paese dove si soggiorna piu' a lungo.
Siamo liberi di prendere la residenza anagrafica dove piu' ci aggrada.
Si tratta di un elemento soggettivo in primis.
Esattamente come siamo libero di trascorrere 10 mesi in un paese e non porvi la residenza anagrafica.
La residenza anagraica non ha nulla a che vedere con il permesso di residenza/di soggiorno/carte de sejour eventualemte richiesta/rilasciata da uno stato. Se ne possono collezionare anche venti di permessi di soggiorno. E restare residenti in Italia. O altrove si sia SCELTO.
La residenza fiscale e' altra questione. Tuttalpiu' sara' il paese ove si soggiorna per 10 mesi che potrebbe avere qualcosa da eccepire circa l'imponibilita' del soggetto in questione.
Se sto sei mesi (meno un giorno) in Portogallo, un mese (e un giorno) in Tunisia (dove pago le imposte) e cinque i mesi alle Canarie e ho posto la residenza anagrafica in Tunisia, non sono imponibile in Italia.
AdE non emette provvedimenti a capocchia.
PS: la questione del pensionato ricco o povero esula dal merito.
Nessun obbligo di iscriversi all'aire??? 


: Belle le leggi fatte ad personam scusa ma mi sembra il vedemecum per il truffatore (s'intende non è rivolto a nessuno dei lettori)
Vedi, nella vita di ogni persona ci sono le cose che si possono fare e quelle che non si possono fare… ecco, quello che dici "non si può fare" e l'ho evidenziato in 1000 modi poi ai tuoi clienti vuoi farglielo fare? Ok buon per loro io continuerò a svegliarmi e a riaddormentarmi felice comportandomi come la mia coscienza mi impone e come ho sempre detto: Ognuno è responsabile delle proprie azioni. Stammi bene!
Giusto per parlare… estrapolato dalla Farnesina sezione Servizi Consolari
_____
L'aggiornamento dell'A.I.R.E. dipende dal cittadino.
L'interessato deve tempestivamente comunicare all’ufficio consolare:
- il trasferimento della propria residenza o abitazione;
- le modifiche dello stato civile anche per l’eventuale trascrizione in Italia degli atti stranieri (matrimonio, nascita, divorzio, morte, ecc.);
- il rientro definitivo in Italia;
- la perdita della cittadinanza italiana.
Il mancato aggiornamento delle informazioni, in particolare di quelle riguardanti il cambio di indirizzo, rende impossibile il contatto con il cittadino e il ricevimento della cartolina o del plico elettorale in caso di votazioni.
È importante che il connazionale comunichi il proprio indirizzo in modo corretto e completo attenendosi alle norme postali del Paese di residenza.
La cancellazione dall'A.I.R.E. avviene:
per iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) di un Comune italiano a seguito di trasferimento dall'estero o rimpatrio;
per morte, compresa la morte presunta giudizialmente dichiarata;
per irreperibilità presunta, salvo prova contraria, trascorsi cento anni dalla nascita o dopo la effettuazione di due successive rilevazioni, oppure quando risulti non più valido l’indirizzo all’estero comunicato in precedenza e non sia possibile acquisire quello nuovo;
per perdita della cittadinanza italiana;
(Si, sono esattamente le stesse disposizioni come da parte della nostra Ambasciata CH ...)
Ma riguarda l'indirizzo del domicilio (o residenza) fiscale. Ossia residenza anagrafica.
Ma penso che Live abbia inteso "sfidarci" (in senso buono) e visto che stiamo sviscerando(ci) tentando di discernere e capire ...
Infatti:
Come pensionati noi probabilmente non distinguiamo fra residenza anagrafica e domicilio, nel senso che non abbiamo una ditta, impresa,o altro del genere ...per esempio in Irlanda (fiscalmente assai vantaggiosa) e invece abitando/=erigendo il domicilio a Lugano... (e per cui vi pagheremmo solo le comunali, non l' IRPEF). Se quindi ho inteso bene quello che dice Live, non avreste da iscrivervi all'AIRE c/o Ambasciata Italiana in Svizzera, ma solo in quella d'Irlanda.
Ed è per questo motivo che potete prendere la residenza anagrafica dove più vi aggrada, visto che non è legata a luogo di attività finanziaria .
"Se sbaglio... "corrigetemi" 😊" .... 
E per il P.S. di Live, oltretutto chiaro un dettaglio: il ricco interessa a tutti e a seconda del paese dove scelga di risiedere anagraficamente parlando, può avervi vantaggi e/ma osteggiato dal suo proprio paese...
Summa summarum... : A seconda dei piani/progetti, delle esigenze o delle necessità specifiche, ricorrere al professionista è .... o sarebbe consigliabile, soprattutto per chi non è avvezzo a consultare, confrontare e approfondire in proprio, sapendo allora a quali fonti attingere.
N.B.: Per es, proprio in Portogallo SE non vi si è residenti fiscali non si possono trascorrere 10 mesi; infatti vengono effettuati controlli... Semplice: conta per es., fra altro, la fattura del consumo di elettricità. Accade realmente.
Live in tunisia ha scritto :Nessun obbligo ad iscriversi AIRE nel paese dove si soggiorna piu' a lungo.
Spiace citarsi, ma occorrerebbe anche saper leggere.
Quanto sopra e' corretto.
Nessuna sfida.
Non ho detto non fosse corretto! Infatti, ho fatto l'esempio di qualcosa in Irlanda e pur in tal caso non abitandovi.... Ergo, altrove non sarebbe necessario iscriversi pur restandovi a lungo (ecc.ecc.)
E la "sfida" era da intendersi in senso positivo, fra i contrincanti o per chi o coloro che sono di altro parere, o per chi di noi sta appunto cercando di capire ! (Rimando dunque la palla: occorrerebbe saper leggere
)
Sig.ri buongiorno, scusate se mi intrometto nella discussione. Da un po seguo le varie chiacchierate, ho letto delle cose giuste, altre un po meno. Ora per quanto riguarda la defiscalizzazione delle imposte da parte dell'Italia e la non doppia imposizione, bisogna rifarsi agli accordi bilaterali che l'Italia a firmato con i vari singoli Paesi. Per quanto riguarda l'accordo Italia/Tunisia, questo prevede che gli italiani che intendono ottenere l'esonero in Italia del pagamento del'irpef sulla pensione, quindi averla al lordo e pagare le imposte in Tunisia, il pensionato DEVE trascorrere almeno 6 mesi e un giorno in Tunisia, il resto dell'anno lo può trascorrere dove meglio gli pare. Ma se per caso il pensionato residente in Tunisia che abbia trascorso in Tunisia meno di 6 mesi e un giorno, ovunque egli abbia trascorso il resto del tempo e cioè 6 mesi e un giorno, egli è TENUTO a pagare le tasse in Italia. Faccio un esempio: un soggetto residente in Tunisia, regolarmente iscritto al registro dei residenti all'estero, che magari per anni non si mosso dalla Tunisia, un anno trascorre 182 giorni in Tunisia ed il resto dell'anno in giro per il mondo, anche se non ha mai messo piede in Italia, questi, per quell'anno PAGA le tasse in ITALIA. NON ci sono altre scappatoie. Questo prevede l'accordo Italia/Tunisia, piaccia o meno.
Live in tunisia ha scritto :Live in tunisia ha scritto :Nessun obbligo ad iscriversi AIRE nel paese dove si soggiorna piu' a lungo.
Spiace citarsi, ma occorrerebbe anche saper leggere.
Quanto sopra e' corretto.
Nessuna sfida.
Come al solito leggi quello che ti fa più comodo e tralasci il resto… è obbligatorio per gli italiani residenti all'estero iscriversi all'aire ed è obbligatorio comunicare gli spostamenti specie se si va in altri paesi… ma poi… scusami ma a me non me ne importa un fico secco, fa come credi e consiglia come credi, personalmente scusami ma su questo argomento ti farò sempre il contraddittorio.
Nella realtà qui sotto sotto non stiamo analizzando la regola ma stai dicendo a italiani che vogliono capirlo che possono venire in Tunisia, farsi un contatto fasullo, andarsene a vivere in Portogallo o Canarie e venire in Tunisia per 15 giorni all'anno a pagare le tasse… Poi se lo vuoi capire bene altrimenti lasciamo perdere, personalmente se avessi la certezza di persone che fanno simili giochetti sarei il primo ad andare a denunciarli.
Ciao,
Vorrei dire la mia da totale incompetente, ma come spunto di riflessione.
Posto che:
A) io abbia la residenza fiscale e domicilio/residenza anagrafica in Tunisia e, per di più, ci sia pure stato per 185 giorni(allarghiamoci) nel 2017;
B) A Gennaio 2018, parta con la mia barca per il giro del modo per 2 anni, mai passando per l'italia, con vari scali in stati esteri.
Come sono messo rispetto alle norme sugli accordi Italia-Tunisia?
Sono legato mani e piedi alla Tunisia per 184 giorni all'anno?
Dove pago le tasse?
Che avrebbe da dire lo Stato Italiano relativamente alla mia residenza fiscale?
Cosa comunico all'AIRE? Forse le varie soste nei porti dove non potrà mai raggiungermi?
Al limite gli mando la mia PEC.
Letti i vari interventi, a buonsenso e logica, qualche cosa non mi torna!
Non penso possa esistere alcuna legge (se non in Corea del Nord o simili) che vincoli una persona nei suoi movimenti.
Mentre mi sembra logico che una persona, per essere considerata non residente fiscalmente, debba stare fuori dallo stato, in cui in precedenza era fiscalmente soggetto, per più della metà dell'anno.
Quindi non in Tunisia (nella fattispecie) ma fuori dall'italia per più di 184 giorni.
Poi bisogna vedere la legislazione della Tunisia se obbliga, per la residenza fiscale, a soggiornare sul suo territorio per più della metà di un anno.
So anche che logica e buonsenso ultimamente valgono poco, in particolare per lo Stato Italiano.
Saluti a tutti
Antonio

Mi sono nel frattempo informata e quello che dice Anto me lo ha pure confirmato l'Ambasciata CH.
Sissignori, ovunque si vada e si stia, c'e' da annunciarsi (tranne se in ferie...
). Non credo che proprio x l'Italia sia o si faccia dunque eccezione .... 
Ciao,
Ho ulteriori informazioni desunte da : L'Impôt sur le Revenu des Personnes Physiques (IRPP) & l'Impôt sur les Sociétés (IS)
All'art.1 (scusate ma per rapidità di traduzione ho usato Translate)
"§ 1. Persone che hanno una residenza abituale in Tunisia
Secondo l'articolo 2 del Codice IRPP e il SI, l'imposta sul reddito è dovuta il 1 ° gennaio di ogni anno, da qualsiasi persona fisica che abbia in Tunisia una residenza abituale, nel i suoi profitti o ricavi realizzati durante l'anno precedente.
La nazionalità della persona non è decisiva se la persona ha una residenza abituale in Tunisia. In effetti, il termine "persona fisica" copre sia i tunisini che gli stranieri.
In senso fiscale, la residenza abituale è definita secondo tre criteri:
(1) Una persona ordinariamente residente in Tunisia che dispone di un'abitazione principale a titolo oneroso o gratuito, vale a dire occupa un'abitazione come proprietario, inquilino, usufruttuario o in qualità di occupare una casa messa a sua disposizione gratuitamente. La nozione di dimora principale suppone la permanenza dell'installazione della persona in Tunisia. Questo concetto è indipendente dal luogo e dalla durata del soggiorno della persona, è soddisfatto sia nel caso in cui la persona stia effettivamente in Tunisia, il caso più frequente, come in quello in cui ha una casa principale in Tunisia senza fermarsi lì (testo DGI n. 90/36, nota comune n. 31).
In una dichiarazione di posizione (341) del 12 marzo 1999, la DGELF ha dichiarato che "il concetto di dimora principale si riferisce a qualsiasi luogo scelto dalla persona fisica per la sua residenza abituale (dove il suo coniuge, i suoi figli, ...) e quindi esclude le residenze utilizzate, anche per lunghi periodi, per motivi di lavoro o di lavoro.
Pertanto, un residente tunisino che soggiorna temporaneamente all'estero, anche se accompagnato dalla sua famiglia mentre ha una residenza principale in Tunisia, continua ad essere soggetto agli obblighi fiscali dei residenti in Tunisia.
D'altra parte, non sono più residenti abituali in Tunisia, persone fisiche di nazionalità tunisina che inizialmente avevano la loro dimora principale ma che la trasferivano definitivamente all'estero anche se mantenevano una seconda casa in Tunisia.
La seconda casa non è abbastanza da sola per rendere una persona tassabile sulla totalità delle sue entrate in Tunisia;
(2) Qualsiasi persona che, senza avere un'abitazione principale in Tunisia, risiede lì per un periodo non inferiore a 183 giorni durante l'anno solare, se il soggiorno è continuo o discontinuo e indipendentemente da le condizioni di questo soggiorno (in hotel o in una casa, soggiorno in diverse città del paese, ecc ...);
La valutazione della durata del soggiorno è l'anno civile per anno civile. Pertanto, un contribuente che soggiorna in Tunisia per uno o più periodi il cui totale non raggiunge i 183 giorni in un anno civile non è considerato avere una residenza abituale in Tunisia per quell'anno anche se la sua permanenza è prolungata durante l'anno successivo e il totale del soggiorno continuo per i due anni supera i 183 giorni.
Per il secondo anno, sarà considerato come se avesse una residenza abituale in Tunisia se il suo soggiorno durante quell'anno è uguale o superiore a 183 giorni.
(3) Allo stesso modo, i residenti tunisini sono funzionari pubblici e agenti dello Stato che esercitano le loro funzioni o svolgono le loro funzioni in un paese straniero, a condizione che non siano soggetti in tale paese a una tassa personale che riguardi l'intero paese. del loro reddito.
Chiunque soddisfi uno di questi tre criteri che definiscono la residenza abituale in senso fiscale è soggetto all'imposta sul reddito tunisino, soggetto, per le persone che esercitano la propria attività in diversi paesi, alle disposizioni dei trattati fiscali. concluso tra la Tunisia e un certo numero di altri paesi per evitare entrambe la doppia imposizione ed evitare l'evasione fiscale, nonché accordi speciali tra lo Stato tunisino e le persone fisiche e che, per essere validi, devono essere approvato dalla legge (articolo 34 della Costituzione)."
Quindi se ho capito bene:
1) Se hai casa in affitto, proprietà o comodato (annuo) in Tunisia per legge non hai obblighi di tempo di soggiorno.
2) hai l'obbligo di essere presente in Tunisia per 183 giorni durante l'anno se non hai abitazione dicui sopra, ma soggiorni in Hotel per un pò, in una casa per un pò, in rulotte o barca o dove ti pare.
Ho capito bene?
Sono anche le regole previste per ottenere l'ATTESTATION DE RÉSIDENCE FISCALE EN TUNISIE
vedi: conseil-juridique.net/maitre-mannai-houcem-avocats-conseils/article/attestation-sidence-fiscale-tunisie-575-3088.htm
Saluti
Antonio
Antonio al di là delle leggi fiscali tunisine alle quali devi comunque adeguarti in quanto sei un contribuente tunisino per il resto fanno fede le leggi italiane perché siamo cittadini italiani, se decidi di fare il giro del mondo in barca a vela ci sono altri canali da dover percorrere anche perché nei vari paesi dove farai scalo dovrai richiedere (per tanti di loro) il permesso di attracco e addirittura di navigazione all'interno delle loro acque territoriali. qui si parla del fatto che tu, cittadino italiano, scegli di vivere all'estero, è una tua scelta e per la quale il tuo Paese ti chiede di adempiere a delle norme. in più si aggiunge che stai richiedendo, in base alle norme sulla doppia imposizione di pagare le tasse in un luogo differente dal tuo Paese. Tieni presente che se dovessi decidere di vivere in un paese dove non vige questa normativa dovrai pagare le tasse ad entrambi i paesi. Non parliamo né di Corea e nemmeno di Cina ma di norme internazionali che regolano i movimenti dei cittadini di un Paese Sovrano. Sono reperibili sul sito del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Se il Consolato ti cerca per un qualsiasi motivo al recapito che gli hai fornito e non ti trova, dopo due volte ti cancella in automatico dalle liste AIRE e prendi il suffisso di "senza fissa dimora".
Chiaramente nessuno obbliga nessuno, tanto meno lo stato Italiano. facciamo il punto della situazione.
Un cittadino pensionato italiano ha l'obbligo di pagare le tasse in Italia. Questo prevede la legge. Poi lo stato italiano ha formato con alcuni paesi (non tutti) degli accordi i quali prevedono che se un cittadino italiano soggiorna in quel Paese (il Paese con il quale ha firmato l'accordo) le tasse le paghe in quel Paese e NON in Italia. Se il cittadino Italiano, ancorché iscritto nel registro dei residenti all'estero, per esempio Tunisia, NON risiede effettivamente in Tunisia, ma va in barca in giro per il mondo, in quell'anno le tasse le paga in ITALIA. Che sia chiaro. SE SI VOGLIONO PAGARE LE TASSE IN TUNISIA, BISOGNA SOGGIORNARCI PER ALMENO 6 MESI E UN GIORNO, ANCHE NON CONTINUATIVI. Diversamente di ciò il cittadino italiano le tasse li paga in Italia anche se non c'è stato neanche un giorno. Se c'è qualche dubbio cercherò di essere più chiaro.
Ciao. naturalmente si trarra di discussione teorica.
Bene ora andrò a studiarmi le disposizioni Italiane.
Nel caso divenissi senza fissa dimora, fiscalmente dove sarei "residente"?
se risulta, con attestazione di residenza fiscale dello stato tunisino, che pago le tasse lì e che fiscalmente risiedo lì.
Dove finisce il nucleo trattato sulla doppia imposizione?
Ritengo sempre che non sia chiaro per nulla.
vado a studiare.
A presto
Antonio
Un senza fissa dimora diventa residente nell'attimo che la elegge nuovamente, questo è avvenuto a molti connazionali che dopo aver venduto la casa italiana si erano trasferiti in Tunisia ma non avevano fatto l'iscrizione AIRE per non perdere la mutua (i familiari del titolare s'intende), quando sono arrivate le elezioni si sono accorti che erano stati cancellati dalle liste del loro comune ed hanno dovuto rieleggere la residenza, sei sempre italiano quindi la eleggi dove vuoi in Italia s'intende dopo che i vigili hanno fatto i loro controlli, con l'AIRE avviene la stessa cosa ma senza controllo dei vigili ma con la presentazione del permesso di soggiorno.
Ciao, tutto giusto. Mi sono informato all ufficio Anagrafe. Ma ciò vale per la residenza anagrafica ed elettorale. Se non iscritto all'AIRE o se iscritto non rispondo alle comunicazioni.
Ma ciò non riguarda la residenza fiscale, che è altra cosa.
Ho attualmente richiesto lumi al Commercialista, all'ufficio legale dell'Amministrazione ed ad un'amica ordinario di Diritto Internazionale.
Alla fine riuscirò a cavarne piedi!
E documentarmi a dovere, non è che non creda a quanto scrivete, e che io ci devo sbattere il naso contro, per il carattere.....di ca..a che ho.
A presto
mi fa piacere corrispondere in questo modo simpatico e stimolante.
Antonio
P.S. poi tempesterò di telefonate ed email il locale Direttore della locale AdE.
Anto&Simo ha scritto :.... stai dicendo a italiani che vogliono capirlo che possono venire in Tunisia, farsi un contatto fasullo, andarsene a vivere in Portogallo o Canarie e venire in Tunisia per 15 giorni all'anno a pagare le tasse…
Questo lo stai dicendo tu.
Giumarra ha scritto :Per quanto riguarda l'accordo Italia/Tunisia, questo prevede che gli italiani che intendono ottenere l'esonero in Italia del pagamento del'irpef sulla pensione, quindi averla al lordo e pagare le imposte in Tunisia, il pensionato DEVE trascorrere almeno 6 mesi e un giorno in Tunisia,...
ERRATO: documentalo.
Giumarra ha scritto :Ma se per caso il pensionato residente in Tunisia che abbia trascorso in Tunisia meno di 6 mesi e un giorno, ovunque egli abbia trascorso il resto del tempo e cioè 6 mesi e un giorno, egli è TENUTO a pagare le tasse in Italia.
ERRATO: documentalo.
Giumarra ha scritto :Faccio un esempio: un soggetto residente in Tunisia, regolarmente iscritto al registro dei residenti all'estero, che magari per anni non si mosso dalla Tunisia, un anno trascorre 182 giorni in Tunisia ed il resto dell'anno in giro per il mondo, anche se non ha mai messo piede in Italia, questi, per quell'anno PAGA le tasse in ITALIA. NON ci sono altre scappatoie. Questo prevede l'accordo Italia/Tunisia, piaccia o meno.
ERRATO: documentalo.
subdive ha scritto :Ciao,
Vorrei dire la mia da totale incompetente, ma come spunto di riflessione.
Posto che:
A) io abbia la residenza fiscale e domicilio/residenza anagrafica in Tunisia e, per di più, ci sia pure stato per 185 giorni(allarghiamoci) nel 2017;
B) A Gennaio 2018, parta con la mia barca per il giro del modo per 2 anni, mai passando per l'italia, con vari scali in stati esteri.
Come sono messo rispetto alle norme sugli accordi Italia-Tunisia?
Sei anagaficamente residente in Tunisia.
subdive ha scritto :Sono legato mani e piedi alla Tunisia per 184 giorni all'anno?
No.
subdive ha scritto :Dove pago le tasse?
sei imponibile in Tunisia, posto che tu vi abbia un'abitazione principale, ovvero permanente e tu non ce l'abbia in Italia.
In caso contrario torni imponibile in Italia.
subdive ha scritto :Che avrebbe da dire lo Stato Italiano relativamente alla mia residenza fiscale?
Vedi sopra.
subdive ha scritto :Cosa comunico all'AIRE? Forse le varie soste nei porti dove non potrà mai raggiungermi?
Nulla.
subdive ha scritto :Al limite gli mando la mia PEC.
Una buonissima idea.
subdive ha scritto :Letti i vari interventi, a buonsenso e logica, qualche cosa non mi torna!
Non penso possa esistere alcuna legge (se non in Corea del Nord o simili) che vincoli una persona nei suoi movimenti.
Mentre mi sembra logico che una persona, per essere considerata non residente fiscalmente, debba stare fuori dallo stato, in cui in precedenza era fiscalmente soggetto, per più della metà dell'anno.
Quindi non in Tunisia (nella fattispecie) ma fuori dall'italia per più di 184 giorni.
Poi bisogna vedere la legislazione della Tunisia se obbliga, per la residenza fiscale, a soggiornare sul suo territorio per più della metà di un anno.
So anche che logica e buonsenso ultimamente valgono poco, in particolare per lo Stato Italiano.
Saluti a tutti
Antonio
Se tu partissi per il giro del mondo da residente italiano non dovresti certamente trasferire la tua residenza all'estero (dove? magari in barca? Residente in: variabile....)
Live in tunisia ha scritto :Anto&Simo ha scritto :.... stai dicendo a italiani che vogliono capirlo che possono venire in Tunisia, farsi un contatto fasullo, andarsene a vivere in Portogallo o Canarie e venire in Tunisia per 15 giorni all'anno a pagare le tasse…
Questo lo stai dicendo tu.
Certo che lo sto dicendo io perché avevi dubbi? Ci sta pure il nik sopra
ma è la realtà di tutti gli statali che defiscalizzano in Tunisia e cercano mille scappatoie. Fammi almeno un nome provato dall'AIRE tunisina e domani lo deferisco in ambasciata e poi vediamo chi ha ragione!
subdive ha scritto :Quindi se ho capito bene:
1) Se hai casa in affitto, proprietà o comodato (annuo) in Tunisia per legge non hai obblighi di tempo di soggiorno.
2) hai l'obbligo di essere presente in Tunisia per 183 giorni durante l'anno se non hai abitazione dicui sopra, ma soggiorni in Hotel per un pò, in una casa per un pò, in rulotte o barca o dove ti pare.
Ho capito bene?
Sono anche le regole previste per ottenere l'ATTESTATION DE RÉSIDENCE FISCALE EN TUNISIE
vedi: conseil-juridique.net/maitre-mannai-houcem-avocats-conseils/article/attestation-sidence-fiscale-tunisie-575-3088.htm
Saluti
Antonio
Ho postato i link al codice delle imposte tunisino varie volte in passato.
Ottima la traduzione.
I miei link rimandavano ai testi originali in francese e forse qualcuno qui ha qualche difficolta' con tale lingua.
Nel merito delle tue conclusioni:
1) Corretto. E sei soggetto all'imposizione;
2) Si', se vuoi diventare soggetto all'imposizione. Detta diversamente: se permani in Tunisia oltre sei mesi e un giorno divieni residente fiscale e sei soggetto alla tassazione.
In entrambi i casi, se rispetti i tre requisiti per non essere considerato soggetto imponibile in Italia (non iscrizione popolazione residente, no domicilio e residenza ai sensi del C.C. per la maggior parte del periodo di imposta), ai termini della convenzione sei residente fiscale tunisino.
Nel primo caso, se non soggiorni in Tunisia per la maggior parte del periodo di imposta non devi avere un'abitazione permanente anche in Italia.
Anto&Simo ha scritto :Live in tunisia ha scritto :Anto&Simo ha scritto :.... stai dicendo a italiani che vogliono capirlo che possono venire in Tunisia, farsi un contatto fasullo, andarsene a vivere in Portogallo o Canarie e venire in Tunisia per 15 giorni all'anno a pagare le tasse…
Questo lo stai dicendo tu.
Certo che lo sto dicendo io perché avevi dubbi? Ci sta pure il nik soprama è la realtà di tutti gli statali che defiscalizzano in Tunisia e cercano mille scappatoie. Fammi almeno un nome provato dall'AIRE tunisina e domani lo deferisco in ambasciata e poi vediamo chi ha ragione!
Stai scadendo nel ridicolo.
Generalizzi un po' troppo.
Estendi a "tutti" comportamenti o desideri che evidentemente sono quelli della tua ristretta cerchia di amici.
Piuttosto presuntuoso, oltretutto, ed offensivo nei confronti dei "tutti" altri.
Rendi più semplice il tuo trasferimento con la Guida all'espatrio in Tunisia

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di Live") e digrignerei i denti, affilerei le unghie....per cause di forza maggiore ! 




