Modifiche fiscali per gli espatriati nel 2024: cosa c'è da sapere

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Pubblicato 2024-02-12 alle 11:00 da Asaël Häzaq
Spesso temute, le riforme fiscali definiscono il tono della politica economica e sociale di un Paese: più aiuti per i singoli? Più tasse per alcune categorie? L'inflazione, nel frattempo, continua a colpire tutte le fasce della popolazione (in misura diversa) e sta avendo un impatto anche sulle tasche degli espatriati. Quali modifiche fiscali devono aspettarsi nel 2024? Diamo un'occhiata più da vicino ai cambiamenti previsti nelle nazioni più amate dagli espatriati.

Canada

Il primo cambiamento riguarda i contributi dei lavoratori canadesi e stranieri al Canada Pension Plan (CPP) che, a partire dal 1° gennaio 2024, devono versare di più. La misura fa seguito alla decisione del governo federale di aggiungere un secondo tetto di reddito al piano. Il CPP è una pensione di anzianità. Le persone che ne hanno diritto devono avere meno di 60 anni e "aver versato almeno un contributo valido al CPP", per esempio attraverso un'attività lavorativa in Canada. Per i lavoratori che guadagnano 68.500 dollari canadesi all'anno, o meno, non ci sono cambiamenti nell'aliquota contributiva. Ma chi guadagna di più è ora soggetto a un secondo livello di contributi, con un tetto massimo di 73.200 dollari canadesi. Pagherà un ulteriore 4% di contributi. Secondo i datori di lavoro, si tratta di un onere amministrativo e finanziario in più.

Da notare che gli espatriati non possono ancora acquistare una casa in Canada. In un comunicato stampa del 4 febbraio 2024, il Vice Ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, ha annunciato la proroga di 2 anni sull'acquisto di immobili in Canada per gli stranieri. Originariamente la scadenza era prevista per il 1° gennaio 2025, ma la misura rimarrà in vigore fino al 1° gennaio 2027.

Stati Uniti

Anno di elezioni, non ci sono grandi sconvolgimenti o aumenti delle tasse in vista. A partire da novembre 2023, l'Internal Revenue Service (IRS) ha annunciato una revisione delle aliquote fiscali federali per fronteggiare l'inflazione. Gli espatriati continueranno a essere tassati negli Stati Uniti su tutti i loro redditi globali. Esistono comunque diversi modi per ridurre tale imposta (deducendo parte del reddito prodotto all'estero, ad esempio). È importante, tuttavia, assicurarsi che queste modalità possano essere applicate.

Per il 2024 sono previsti alcuni cambiamenti:

Il reddito estero verrà tassato a partire da 126.500 dollari, rispetto ai 120.000 dollari del 2023.

Le coppie sposate che presentano una dichiarazione congiunta beneficeranno di un aumento di 1.500 dollari della detrazione standard (rispetto al 2023), ottenendo una detrazione di 29.200 dollari. La riduzione è minore per le dichiarazioni individuali: 750 dollari (ovvero una deduzione standard di 14.600 dollari). Gli individui con reddito annuo superiore a 609.350 dollari continuano a pagare un'aliquota fiscale più alta: 37%.

Buone notizie per i genitori che usufruiscono del Child Tax Credit (CTC). La Camera dei Rappresentanti ha approvato l'estensione del programma, in modo da raggiungere un maggior numero di contribuenti, soprattutto quelli con i redditi più bassi. Nel dettaglio, la revisione prevede che, per il calcolo del CTC, si conteggi il reddito dell'anno in corso o di quello precedente. Prima veniva conteggiato solo l'anno in corso (2.500 dollari di reddito minimo annuo), il che escludeva le famiglie con un reddito basso o nullo. Se il disegno di legge verrà approvato dal Senato, il CTC passerà a 1.900 dollari di rimborso per bambino per quest'anno, e a 2.000 dollari per il 2025.

Germania

Nuove regole in arrivo per gli espatriati che hanno una casa di proprietà in Germania. Il governo ha riformato l'imposta sulla proprietà. Chi possiede una casa in Baviera, Amburgo o Bassa Sassonia ha tempo fino al 31 marzo 2024 per presentare una nuova dichiarazione dei redditi in caso di modifiche (attuate nel 2023) che ne abbiano aumentato o diminuito il valore di oltre 15.000 euro. Le modifiche possono riguardare l'ampliamento di una proprietà esistente, la costruzione su un terreno non edificato, la riduzione delle dimensioni di un terreno, ecc. La scadenza in altre regioni è stata il 31 gennaio 2024. Gli stranieri che possiedono un'abitazione in Germania ma vivono in un altro Paese, devono dichiarare il reddito da locazione in Germania.

Francia

La Francia ha rifatto i conti a causa dell'inflazione. Le soglie dell'imposta sul reddito per il 2024 (basate sul reddito del 2023) saranno alzate del 4,8% per tenere conto dell'aumento dei prezzi. Con la La legge finanziaria 2024, il governo ha presentato i seguenti scaglioni d'imposta:

  • Fascia 1: da 0 a 11.294€ 
  • Fascia 2: da 11.295€ a 28.797€
  • Fascia 3: da 28.798€ a 82.341€
  • Fascia 4: da 82.342€ a 177.106€
  • Fascia 5: oltre 177.107€

Gli espatriati devono pagare le tasse su tutti i redditi prodotti in Francia: stipendi, indennità di disoccupazione, redditi da lavoro autonomo, indennità giornaliere (in caso di malattia, per esempio), pensioni, pensioni di anzianità, risparmi, interessi versati da un ente con sede in Francia, redditi da locazione di un immobile situato in Francia o plusvalenze in caso di vendita. Molti contribuenti, sia espatriati che locali, potranno beneficiare di questa leggera modifica degli scaglioni, tenuto conto che gli stipendi non sono allineati con l'inflazione. I più penalizzati restano quelli con un reddito elevato. 

Sono previsti aumenti della tassa sulla proprietà e sull'elettricità. L'aumento dell'imposta sulla proprietà è un'altra conseguenza dell'inflazione. L'aumento medio sarà del 3,9%. Ma tutto dipende dai singoli Comuni (l'imposta sulla proprietà è una tassa calcolata in base al valore locativo di un immobile). Nel 2022, in piena crisi energetica, il governo ha introdotto lo "scudo tariffario", riducendo notevolmente le tasse sull'elettricità per agevolare i residenti: da 32 euro a 1 euro/MWh. Il calo prolungato dei prezzi dell'elettricità ha spinto l'esecutivo a revocare lo scudo tariffario e la tariffa precisa non è ancora stata stabilita. Il governo francese ha indicato una cifra di 15 euro/MWh, promettendo un aumento inferiore al 10%.

Espatrio e tasse: consigli aggiuntivi

In linea di massima, la tassazione degli espatriati dipende dalla loro residenza fiscale. Chi vive e lavora all'estero deve dichiarare tutti i suoi redditi alle autorità fiscali del Paese ospitante. Ma attenzione alla legislazione specifica di ogni nazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono conteggiati i redditi globali (redditi da fonti statunitensi e da fonti estere).

Occorre inoltre prestare attenzione allo status di residente fiscale e di non residente fiscale. Per il loro Paese di origine, gli espatriati non sono residenti fiscali ma potrebbero ugualmente dover pagare alcune tasse. E' il caso, tra gli altri, di un espatriato che percepisce reddito da affitto nel Paese di origine, o di quelli che sono residenti fiscali sia nella nazione d'origine che in quella ospitante.

Gli espatriati che detengono conti bancari all'estero sono tenuti a dichiararli alle autorità fiscali del Paese ospitante.

Per evitare la doppia imposizione, molti Stati hanno firmato trattati fiscali. Approfondisci la questione in base al posto dove stai per trasferirti. 

In ogni caso, è meglio contattare un consulente fiscale nel Paese ospitante per informarti sulla normativa fiscale e per farti seguire nella compilazione della dichiarazione dei redditi.