I visti di lavoro che impongono un limite sull'età

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Pubblicato 2022-11-17 alle 12:00 da Ameerah Arjanee
Ci sono dei visti di lavoro indirizzati espressamente ai professionisti tra i 20 e i 30 anni, tra questi troviamo quelli per lavoro qualificato in Australia e nei Paesi del Golfo, e i visti di vacanza lavoro. Anche il sistema canadese di immigrazione a punti avvantaggia i richiedenti più giovani.

I visti per vacanza-lavoro sono destinati a viaggiatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni

I visti per vacanza-lavoro (WHS/working holidays visa) sono programmi di scambio a breve termine che permettono ai giovani di prendersi un anno sabbatico per viaggiare e lavorare all'estero. Per finanziare il loro soggiorno e acquisire esperienza lavorativa, possono svolgere mansioni di breve durata (cameriere, guida turistica, commesso...).

Regno Unito, Francia, Irlanda, Italia, Austria, Germania, Danimarca, Nuova Zelanda, Australia, Israele, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Argentina offrono un programma WHV di 12 mesi. Questi programmi non sono aperti a tutti i giovani, ma solo a quelli provenienti da determinati Paesi. Per fare un esempio, solo chi è nato in Argentina, Australia, Canada, Cile, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud può fare domanda per un WHV in Danimarca. Ciò significa che un cittadino americano o indiano è estromesso dal programma.

L'età massima per richiedere il visto di vacanza-lavoro varia tra i 30 e i 35 anni. In Corea del Sud, Hong Kong, Giappone, Israele e Austria il limite è stato fissato a 30 anni. Per altre destinazioni, varia a seconda della nazionalità del richiedente, ovvero in base agli accordi bilaterali in essere tra il Paese di origine e quello ospitante. Gli italiani, i francesi e i canadesi possono chiedere un visto di vacanza-lavoro (WHV) per l'Australia fino a 35 anni, i portoghesi invece non oltre i 31 anni. 

Circa il WHV per la Nuova Zelanda, uruguaiani, canadesi, slovacchi, cechi e finlandesi possono inoltrare la domanda fino ai 35 anni, per tutti gli altri il limite scende a 30 anni. La durata del soggiorno può essere eccezionalmente lunga per alcuni: 23 mesi per canadesi e britannici invece dei 12 mesi standard.

I visti per lavoro permanente in Australia hanno un limite di età di 45 anni

La popolazione australiana sta invecchiando. Attualmente, circa il 16% di tutti i residenti ha più di 65 anni. È logico che il governo voglia dare priorità all'immigrazione di persone giovani e attive piuttosto che a quelle in età pensionabile che rischiano di mettere sotto pressione i servizi pubblici (sanità ecc...). I lavoratori più giovani hanno anche maggiori probabilità di avere figli in Australia, il che aumenta il tasso di natalità.

Per questo motivo gli espatriati di età superiore ai 45 anni non possono richiedere i visti per lavoro qualificato e permanente: l'Employer Nomination Scheme (Sottoclasse 186), lo Skilled Nominated Visa (Sottoclasse 190) e lo Skilled Independent Visa (Sottoclasse 189). La Sottoclasse 186 e la Sottoclasse 190 sono destinate agli espatriati che hanno già ricevuto un'offerta di lavoro, mentre la Sottoclasse 189 è rivolta a chi non ha ancora un'offerta di lavoro ma possiede competenze ed esperienze non disponibili a livello locale. Anche il Regional Sponsored Migration Scheme (Sottoclasse 187), attraverso il quale un espatriato può essere selezionato da un datore di lavoro per essere impiegato in una specifica provincia australiana, ha lo stesso limite di età.

Da notare che il visto della Sottoclasse 190 è vincolato a un test a punti dove l'età rientra nei criteri di selezione. Ai 25-35enni viene assegnato il punteggio massimo: 30 punti. Quelli tra i 18 e i 25, e tra i 35 e i 40 anni, ricevono 25 punti. I richiedenti di età compresa tra i 40 e i 45 anni ne ottengono solo: la metà rispetto della fascia d'età 25-35.

Le possibilità di entrare in Australia dopo i 45 anni sono molto limitate. Gli over 45 possono richiedere visti inerenti all'innovazione aziendale e agli investimenti, che non hanno limiti di età, dato che il criterio principale di ammissione è la disponibilità finanziaria. Questi visti Sottoclasse 188 prevedono diversi percorsi: Business Innovation, Investor e Significant Investor. Il richiedente deve avere almeno 2,5 milioni dollari australiani da investire o essere in grado di avviare o rilevare un'attività.

Il Global Talent Visa (Sottoclasse 858) non ha limiti di età. È destinato a persone con rare competenze tecniche (in settori come la difesa, l'energia, il fintech o l'agri-tech) o che hanno ottenuto risultati di rilievo in un determinato settore (atleti olimpici, star del cinema, ecc.). I richiedenti devono dimostrare che il loro talento contribuirà in modo significativo all'economia australiana. Va detto che il processo di selezione per gli over 55 è severo.

I visti per genitori permettono agli espatriati più anziani di entrare nel Paese, se il loro figlio è cittadino australiano o residente permanente. Tra questi, il Contributory Parent Visa (Sottoclasse 143), è un visto permanente che, tra le altre cose, dà il diritto di lavorare in Australia. Questo visto esiste anche in versione temporanea, chiamata Sottoclasse 173 Contributory Parent (Temporary) Visa. Permette al titolare di lavorare per un periodo non rinnovabile di 2 anni. Al termine di questi due anni, dovrà richiedere un visto Sottoclasse 143.

Limite di età tra i 50 e i 60 anni per il permesso di lavoro nei Paesi del Golfo

Il limite di età per entrare nei Paesi del Golfo come lavoratore espatriato varia, e in generale è difficile ottenere un primo permesso di lavoro dopo i 50 o 60 anni. Nella maggior parte degli Stati arabi del Golfo Persico, l'età pensionabile per quasi tutti i lavori, in primis quelli manuali, è di 50 anni. In Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain e Oman, gli espatriati che chiedono per la prima volta un visto di lavoro devono avere meno di 60 anni. Negli Emirati Arabi Uniti non esiste un limite di età ufficiale, ma è inusuale ottenere un primo permesso di lavoro dopo i 65 anni. 

Negli EAU, gli espatriati che hanno già un permesso di lavoro possono di solito rinnovarlo fino all'età di 65 anni. Ma tra i 60 e i 65 anni devono rinnovarlo ogni anno. In casi eccezionali, il Ministero delle Risorse Umane e dell'Emiratizzazione può concedere un permesso di lavoro a un espatriato che abbia più di 65 anni. In ogni caso, la tassa per gli over 65 è molto alta: 5.000 AED, 1.400 USD circa, da pagare ogni 2 anni per poter continuare ad usufruire del visto.

Per quel che riguarda il rinnovo, a partire dall'inizio del 2022, gli espatriati over 60 in Kuwait devono pagare più tasse rispetto ai candidati più giovani. È il datore di lavoro a presentare la domanda. In Bahrain, le aziende che chiedono il prolungamento del visto per i dipendenti con più di 60 anni, devono passare attraverso la piattaforma online dell'Autorità di Regolamentazione del Mercato del Lavoro.

L'età gioca un ruolo fondamentale per chi vuole immigrare in Canada

Nel 1967 il Canada è stato il primo Paese a creare un sistema di immigrazione a punti. Il Comprehensive Ranking System (CRS) valuta i richiedenti in base all'età, alle qualifiche, all'esperienza lavorativa, alla conoscenza dell'inglese e del francese, alle precedenti esperienze di vita o di lavoro in Canada (considerate come capacità di adattamento culturale), al numero di familiari che vivono già in Canada e a eventuali offerte di lavoro nel Paese. 

Il punteggio massimo assegnato dal CRS è di 1.200 punti, e i candidati ne devono ottenere almeno 400 per essere ammessi all'Express Entry. Ai ventenni viene concesso il maggior numero di punti. Chi ha tra i 20 e i 29 anni ottiene da 100 (se sposato) a 110 (se single). Anche i candidati di 18, 19, 30 o 31 anni ottengono un punteggio abbastanza alto: tra 90 e 105. 

Il punteggio attributo in base all'età è inversamente proporzionale all'età del candidato. Ad esempio, un richiedente di 38 anni ottiene 55 punti, mentre uno di 37 ne totalizza 60. Secondo questa tabella, i richiedenti di età pari o superiore a 45 anni ottengono zero punti. Possono comunque qualificarsi per l'Express Entry se raggiungono un punteggio molto alto in base ad altri criteri, tra cui l'esperienza lavorativa e i titoli di studio. Un dottorato di ricerca darebbe loro 140-150 punti, che potrebbero essere sufficienti a compensare la mancanza di punti legati all'età. 

Il CRS non è l'unico sistema di selezione a punti vigente in Canada, esiste anche il Federal Skilled Worker Program (FSW). Il CSR serve per entrare, mentre il FSW per avere la residenza permanente. 
Per ottenere la residenza permanente, il candidato deve ottenere un punteggio minimo di 67 punti su 100. L'età contribuisce per un massimo di 12 punti quindi, chi ha tra i 18 e i 35 anni, se li aggiuudica tutti. Dai 36 anni in poi, i punti diminuiscono progressivamente. Rispetto al sistema CRS però, i candidati di 45 e 46 anni hanno diritto a due e un punto rispettivamente. A partire dai 47 anni, i punti si azzerano. Lo stesso si applica ai candidati minorenni.

Perché l'età rientra nei criteri di selezione? Come per l'Australia, anche il Canada ha una popolazione che sta invecchiando. L'Istituto canadese per l'informazione sanitaria prevede che nei prossimi 20 anni gli anziani aumenteranno del 68%. Il Paese registra inoltre un basso tasso di natalità, pari a circa 1,4 nascite a donna. Ha bisogno quindi di un afflusso di giovani immigrati che possano lavorare a lungo e che siano in grado di formare una famiglia. Per questo motivo dà priorità agli stranieri che hanno dai 20 ai 30 anni.