COVID-19: Un medico mauriziano nel Regno Unito parla dell'epidemia

Vita quotidiana
  • Nilesh Sewpaul
Pubblicato 2020-04-16 alle 15:14 da Veedushi
Nilesh Sewpal, un medico mauriziano che esercita a Birmingham, nel Regno Unito, condivide le sue opinioni sulla gestione dell'emergenza da parte delle autorità inglesi, nonchè il suo stato d'animo.

Da dove vieni? Cosa ti ha portato nel Regno Unito e da quanto tempo vivi li?

Sono Nilesh Sewpaul e vengo dalle Mauritius. Mi sono trasferito nel Regno Unito nel 2003 per studiare medicina e da allora non me ne sono più andato. Dopo essermi laureato alla Birmingham Medical School nel 2008, mi sono trasferito nel sud-est della città. Oggi lavoro come medico di medicina generale a tempo pieno a Birmingham.

Com'è la situazione nel Regno Unito dopo l'annuncio dell'epidemia di COVID-19?

Il Regno Unito è stato duramente colpito dal COVID-19. Ad oggi (15 Aprile) abbiamo 93.877 casi confermati e il bilancio delle vittime è salito a 12.107 (Fonte OMS). La maggior parte dei casi si concentra a Londra, ma il virus si è diffuso rapidamente anche nel resto del Paese. Il governo sta ora cercando di contenere la diffusione del virus. La polizia effettua severi controlli nelle strade multando le persone che viaggiano per motivi non essenziali. Le persone sono invitate a lavorare da casa ove possibile.

Che servizio offre il sistema sanitario nazionale (NHS) ai pazienti affetti da coronavirus? 

Il National Health Service (NHS) stava già lottando prima dell'epidemia di COVID-19 contro una carenza di medici e infermieri. Questa epidemia ha esercitato una pressione senza precedenti sul sistema sanitario nazionale. A causa della carenza di kit per fare i tamponi, molti pazienti con sintomi di COVID-19 non vengono testati. Di contro è stato loro chiesto di auto-isolarsi per 7 giorni, i loro familiari per un periodo di 14 giorni. In caso di peggioramento, o insorgenza, dei sintomi, devono contattare la linea dedicata dell'NHS digitando l'111. 

Gli anziani e i soggetti a rischio sono invitati ad autoisolarsi per un periodo di almeno 12 settimane.

Penso che il pubblico inizialmente abbia ignorato le direttive diramate dal Ministero della Salute, ma poiché il numero di casi è aumentato rapidamente in poco tempo, le persone hanno cominciato ad isolarsi come raccomandato, limitando le uscite allo stretto necessario. Tra le gente si è sviluppato un senso di solidarietà, si aiutano a vicenda il più possibile.

Cosa pensi di questa crisi sanitaria in veste di professionista in campo medico?

C'è stata una risposta favorevole da parte del pubblico in generale verso gli operatori sanitari. 

È chiaro che il Regno Unito non era preparato per questa epidemia di COVID-19. Diverse strutture sanitarie del paese, compresa quella in cui lavoro, non hanno ancora ricevuto i dispositivi di protezione individuale. Inoltre, non abbiamo ancora ricevuto i kit per poter effettuare i tamponi. Ciò ha spinto il personale che presentava sintomi da coronavirus a rimanere a casa ed isolarsi, mentre, se testati, avrebbero potuto prestare servizio. SItuazione questa che pesa ancora di più su un organico già scarso.

I servizi sanitari stanno cercando di massimizzare le risorse attualmente limitate.

L'ospedale in cui lavoro è stato convertito in una "clinica COVID-19" dove vengono trattati i casi sospetti. Attualmente stiamo cercando medici volontari che ci aiutino a gestire il carico. A livello nazionale, è stato istituito un ospedale temporaneo presso l'Excel Centre di Londra. Le autorità stanno inoltre pianificando di convertire il National Exhibition Centre di Birmingham in un ospedale temporaneo.

Nonostante tutti gli sforzi del governo e del pubblico in generale, temo che il Regno Unito semplicemente non abbia le risorse per rispondere adeguatamente all'epidemia di COVID-19. Da parte mia, faccio il possibile per aiutare continuando a lavorare e prendendo le precauzioni necessarie per evitare il contagio.

Quali sono le tue considerazioni personali sulla situazione?

Sono felice che mia moglie ed io abbiamo potuto sposarci nel dicembre 2019 a Mauritius, prima che l'epidemia di COVID-19 fosse dichiarata una pandemia. Mi considero molto fortunato perchè attualmente viviamo insieme a Birmingham. La prospettiva dell'isolamento non sembra quindi così spaventosa, perchè vissuta in coppia. 

Vi pesa essere lontano dal paese natale?

Ci manca Mauritius e pensiamo entrambi alle nostre famiglie. Non vediamo l'ora di tornare. In realtà stavamo programmando una visita a sorpresa in Aprile, ma questo chiaramente non accadrà a causa del COVID-19 e delle regole di quarantena in vigore a Mauritius.

Personalmente ritengo che le misure messe in atto dal Ministero della Salute all'aeroporto internazionale SSR di Mauritius siano appropriate. A differenza del Regno Unito e di altri paesi dell'UE, le persone in arrivo sono sottoposte ad una quarantena presso centri preposti per una durata di 14 giorni. 

Hai qualche consiglio da darci in veste di medico?

Il mio consiglio è quello di seguire i consigli emessi dalle autorità sanitarie del vostro paese e di rimanere il più dentro possibile dentro casa. Stiamo attraversando un periodo senz aprecedenti e ne usciremo solo con la collaborazione di tutti.

Artcolo tradotto da COVID-19 : L'épidémie au Royaume-Uni vu par un médecin mauricien