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Crescere figli all'estero nell'era dell'intelligenza artificiale

famille utilisant un ordinateur portable
leszekglasner / Envato Elements
Scritto daHelena Delbecqil 18 Novembre 2025

In un mondo in cui l'intelligenza artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più importante, anche nell'ambito dell'istruzione, i genitori espatriati si trovano ad affrontare una nuova sfida: come supportare i figli in un sistema scolastico internazionale che evolve rapidamente. Dai percorsi di apprendimento personalizzati ai contenuti generati dall'IA, l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il nostro modo di imparare. Come possono i genitori aiutare i loro figli a sfruttare al meglio questa rivoluzione educativa?

Quali sono le preoccupazioni dei genitori riguardo all'IA?

Che siano espatriati o meno, molti genitori riflettono - con una punta di preoccupazione - su come l'IA stia plasmando l'apprendimento e la formazione dei loro figli.

« Da un lato, vedo un enorme potenziale. Dall'altro, temo che i bambini diventino troppo dipendenti dall'IA per sviluppare il loro pensiero critico, risolvere problemi e dare sfogo alla loro creatività. Rischiano di perdere l'opportunità di imparare ad essere autonomi se una macchina fornisce loro sempre risposte rapide? (dichiarazione online genitore di tre bambini piccoli).

Molti testimonianze esprimono un misto di entusiasmo e riserva riguardo all'uso dell'IA (soprattutto generativa) nell'istruzione.

Le ricerche scientifiche sul tema sono ancora agli inizi, ma lanciano già alcuni segnali d'allarme.

Uno studio del MIT (Massachussetts Institute of Technology) ha esaminato le conseguenze neuronali e comportamentali della redazione di saggi assistita dall'intelligenza artificiale. Sono stati formati due gruppi (uno dei quali utilizzava solo le risorse del « cervello naturale » per i compiti richiesti dall'esperimento).

L'elettroencefalogramma ha rivelato differenze significative nell'attività cerebrale dei due gruppi: i partecipanti che utilizzavano solo le proprie risorve mostravano un'attività neuronale e reti di connessione più potenti.

Conclusione dello studio: « Se gli *LLM offrono una comodità immediata, i risultati evidenziano potenziali ripercussioni a livello cognitivo. Su un periodo di quattro mesi, gli utenti di LLM hanno sistematicamente sottoperformato a livello neuronale, linguistico e comportamentale ».

*LLM: Large Language Model, un tipo avanzato di intelligenza artificiale addestrato su enormi quantità di dati testuali per comprendere, generare e manipolare il linguaggio umano.

Genitori espatriati ed istruzione nell'era dell'IA

Il ruolo dell'IA nell'apprendimento riguarda in particolare i genitori di bambini espatriati, la cui istruzione si inserisce in un contesto in evoluzione, tra culture e sistemi educativi diversi. Studiare all'estero implica infatti programmi internazionali, pedagogie ibride, lingue straniere e possibili cambiamenti da un sistema all'altro. Situazioni in cui l'IA può essere utilizzata in modo più o meno appropriato.

Le scuole private e internazionali, spesso più aperte alle tecnologie e con maggiori risorse, integrano gli strumenti di intelligenza artificiale nelle loro pratiche pedagogiche. Questo è quanto riporta, ad esempio, un articolo del New York Times riguardo a una scuola privata di Austin, in Texas. In questo istituto, l'IA gestisce le lezioni. « Gli studenti dedicano due ore al giorno alle materie classiche (lettura, matematica, ecc.), che studiano con software guidati dall'IA. Il resto del tempo, possono contare sul suo aiuto e su quello di un 'accompagnatore' adulto (che non è un insegnante), per acquisire competenze pratiche come lo spirito imprenditoriale, la capacità di parlare in pubblico e la gestione delle finanze ».

Il supporto dell'IA nell'istruzione internazionale

Il caso menzionato sopra può sembrare estremo. Tuttavia, è vero che quando un bambino espatriato arriva in un nuovo ambiente scolastico (cambio di lingua, nuovo programma, metodi pedagogici diversi), l'intelligenza artificiale, se ben utilizzata, può svolgere un ruolo importante nel processo di adattamento scolastico del bambino.

Immaginiamo una bambina di 9 anni che arriva da un sistema educativo francofono e si ritrova in una scuola internazionale anglofona. Un traduttore digitale le permette di capire subito le istruzioni in inglese, mentre un tutor basato sull'IA le propone attività mirate sui concetti che non ha ancora affrontato in questo nuovo sistema. Allo stesso tempo, una piattaforma di apprendimento può adattare il ritmo degli esercizi, così da darle le migliori possibilità di ambientarsi nel suo nuovo contesto scolastico.

« Dopo il nostro trasferimento all'estero, nostro figlio aveva difficoltà a seguire le lezioni in inglese e si sentiva bloccato. Lo abbiamo aiutato con un'app educativa basata sull'IA che traduceva le istruzioni e proponeva moduli adattati al suo livello; in poche settimane, interagiva con i nuovi compagni di classe » (testimonianza online di un genitore espatriato).

In questo contesto, l'IA non sostituisce l'insegnante ma diventa un assistente per l'adattamento scolastico e culturale dei bambini espatriati. Offre loro un accompagnamento personalizzato per colmare le lacune linguistiche, adattarsi al nuovo sistema e sviluppare la loro autonomia nell'apprendimento, tutti aspetti che favoriscono l'integrazione.

I genitori espatriati hanno ancora un ruolo fondamentale

Nonostante il potenziale dell'IA, molti genitori restano cauti. In fondo, non abbiamo ancora una prospettiva a lungo termine su come integrarla al meglio nell'istruzione. Come ha sottolineato il direttore della International School of Paris durante una recente discussione sul tema: « Le scuole non possono più essere gli unici templi del sapere. Ma ciò che l'IA non può fare è insegnare ai bambini a socializzare, collaborare o sviluppare le loro soft skills ».

Il punto non è rifiutare l'apprendimento tradizionale, ma evitare di demonizzare la tecnologia. Quindi, come genitori, cosa potete fare?

Non rifiutare l'IA in blocco ma parlarne

Proprio come per internet o i social media, l'educazione all'IA parte dal dialogo. Spiegate ai vostri figli, con parole semplici, che l'intelligenza artificiale è uno strumento creato dagli esseri umani, che impara da schemi e dati e che può sbagliare. L'obiettivo non è conoscere tutti i dettagli tecnici, ma far capire che l'IA non è infallibile. Non pensa: organizza informazioni.

Guidare l'utilizzo quotidiano 

Piuttosto che vietare quello che ormai fa parte della nostra vita, aiutare i vostri figli nell'uso dell'IA. Incoraggiateli a usarla in modo creativo - per inventare una storia, preparare una presentazione o esercitarsi con una lingua - stabilendo però confini chiari. Ad esempio: non lasciare che lo strumento svolga l'intero compito, non copiare alla cieca i contenuti e imparare a distinguere tra informazioni utili e non.  L'obiettivo è presentare l'IA come un supporto al pensiero, non un sostituto.

Imparare a creare prompt efficaci

Questa è una delle competenze più preziose che i bambini possono sviluppare per un buon utilizzo dell'IA. Nel contesto scolastico, un prompt ben formulato può cambiare completamente il risultato. Ad esempio, invece di chiedere: «Parlami della Rivoluzione Industriale», è meglio chiedere: « Puoi spiegarmi le cause principali della Rivoluzione Industriale in tre punti chiari? ». Incoraggiateli a migliorare i propri prompt se le risposte non sono chiare o complete: è un eccellente esercizio di pensiero critico.

Coltivare il pensiero critico

La paura più grande dei genitori è la passività intellettuale: il rischio che i bambini smettano di mettere in discussione ciò che leggono. Potete contrastarla insegnando loro a chiedersi: « Da dove viene questa informazione? », « Chi l'ha scritta? », « Posso verificarla altrove? ». Farli riformulare con parole loro e confrontare le fonti è essenziale per sviluppare un pensiero autonomo.

Affrontare il tema del plagio

La questione non è banale. L'IA non detiene diritti d'autore, ma gli studenti devono capire che usare l'IA per scrivere un tema e consegnarlo come se fosse farina del loro sacco equivale a commettere un plagio.

Molte istituzioni stanno sviluppando linee guida per un uso corretto dell'IA. Copiare contenuti senza attribuzione non è la stessa cosa che usarla per fare brainstorming, costruire una scaletta o controllare la grammatica prima di scrivere un testo originale.

Promuovere un uso responsabile ed ecologico

Pochi sanno che ogni richiesta all'IA consuma energia. Dietro ogni risposta c'è una rete di server ad alto consumo di elettricità e acqua per il raffreddamento. Insegnate ai vostri a chiedersi: Mi serve davvero questa nuova immagine generata dall'IA o questa risposta? Posso trovare l'informazione anche da solo?

Imparare a utilizzare l'IA in modo responsabile significa anche essere consapevoli del suo impatto ambientale e dare il buon esempio come genitori.

Coltivare la creatività, l'empatia e le interazioni

Educare all'IA significa anche insegnare ciò che le macchine non possono fare: provare emozioni, intuire, empatizzare. Incoraggiate lettura, conversazione e creatività oltre gli schermi. Giocate insieme, esplorate la natura o semplicemente ritagliatevi del tempo in famiglia. Questi momenti rafforzano l'intelligenza emotiva e le abilità sociali - qualità fondamentali per permettere alla prossima generazione di vivere e lavorare in armonia con gli algoritmi.

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A proposito di

Titolare di una laurea del Ministero dell'Istruzione francese e di un Master II in Politica linguistica, ho avuto l'opportunità di vivere in Giappone e Cina e attualmente risiedo in Germania. Le mie attività ruotano attorno alla scrittura, all'insegnamento e alla gestione di programmi.

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