Mi era stato chiesto di rilasciare un'intervista sul mio espatrio in Germania in questo e anche in altri siti che trattano tematiche analoghe a questa. In un primo momento avevo accettato, poi ho deciso di lasciar perdere dopo aver letto delle esperienze riportate da chi mi aveva preceduto. In precedenza, quando avevo cercato di far presente che bisogna stare molto attenti e che esiste anche una "seconda faccia" che viene ben celata, sono stata tacciata come ingrata, invidiosa e altro ancora dai miei connazionali in Italia e all'Estero. Che cosa ho pensato e concluso? Che non c'è sordo peggiore di chi non vuol sentire ... che non c'è cieco peggiore di chi non vuol vedere. Mi rifiuto di far credere che sia tutto rose e fiori, inducendo la gente a "salti nel buio" e "bagni in acqua gelata" deleteri.
Premesso ciò, sintetizzo la mia esperienza e sono a disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
La difficoltà maggiore è stata quella di "abituarmi", senza tuttavia rassegnarmi passivamente, alle loro "forma mentis" e "ratio agendi". Neanche in Egitto e negli Emirati, lo "shock culturale" era stato così forte. Ho vissuto un anno a Stoccarda. Ora mi trovo a Düsseldorf. È stato soprattutto agli inizi ed è tuttora tutt'altro che rose e fiori. Ciò era ed è dovuto anche ai pregiudizi della gente locale nei confronti dell'Italia e degli italiani. E devo ammettere per esperienza che, troppo spesso, queste opinioni si sono rivelate più che fondate. Purtroppo. Tuttavia, ho presto realizzato che loro non sono migliori di noi. Tutt'altro. È l'altra faccia della medaglia che riescono a mascherare molto bene, poiché "i loro panni sporchi, se li lavano in casa" e senza "sbandierare di tutto e di più ai quattro venti", come facciamo noi italiani. È un vero peccato che politici, economisti, editori e giornalisti del Nostro e di altri Paesi non conoscano la lingua tedesca e reputino linguisti e traduttori dei professionisti inutili e costosi (leggi sullo scandalo delle traduzioni all'Expo di Milano). Pertanto, ignorano l'esistenza e la necessità di indagare la "seconda faccia" celata di questo Paese: nel migliore dei casi, si affidano a traduzioni e interpretazioni dei fatti proposte da inglesi, americani o addirittura tedeschi che non hanno alcun interesse a sollevare la cortina di "fumo buttato negli occhi" dell'Europa e del Mondo. Un esempio? Il concetto del cosiddetto "reddito di cittadinanza come in Germania", tanto elogiato e magnificato in Italia al momento: una vera e propria "bufala". Un altro esempio di bufala: la bontà degli investimenti nelle abitazioni in Germania e la tutela delle leggi di questo paese contro truffe e raggiri.