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Iniziare un'attività imprenditoriale in Ungheria

Setting up a business in Hungary
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Aggiornato daFrancescail 21 Marzo 2019

Grazie alla sua posizione centrale nel continente europeo, i buoni rapporti di scambio commerciale con i paesi limitrofi ed un'economia in crescita, L'Ungheria è una valida destinazione per avviare un'attività in proprio.

Le formalità burocratiche per iniziare a fare impresa sono snelle ed i potenziali investitori possono beneficare di un tasso d'imposta del 9%, il più basso in Europa.

Consigli per imprenditori di paesi terzi

Mentre per quel che concerne gli imprenditori in provenienza dall'UE e dall'AELS le procedure per l'avvio di un'attività non necessitano di troppe formalità, i cittadini di paesi terzi devono in primis fare domanda per un permesso di soggiorno.

Esistono varie tipologie di permesso di soggiorno (leggi l'articolo Permessi di lavoro per l'Ungheria) ma quello più adatto in questo caso è il permesso per attività imprenditoriale.
Non è necessario essere fisicamente nel paese per aprire un'attività: se non vuoi trasferirti nell'immediato puoi avvalerti dei servizi di uno studio legale e di un contabile ungheresi per assisterti nel disbrigo delle formalità.

La procedura da seguire

In linea di massima non ci vogliono più di tre giorni per avviare un'attività. Come regola generale questa è la procedura da seguire:

  • Ingaggia un avvocato ungherese che prepari tutta la documentazione, che tu poi dovrai firmare
  • Registra l'indirizzo fisico della compagnia. Qualsiasi tipo di corrispondenza da parte delle Autorità Ungheresi verrà spedita per posta all'indirizzo da te indicato e si dà per scontato che tu riceva e legga
  • Apri un conto corrente presso una banca ungherese entro otto giorni dalla data di costituzione della compagnia, è un obbligo di legge. Devi recarti in banca di persona (non puoi delegare terzi).
  • Procedi con la registrazione presso il Registro delle Imprese che ti assegnerà un codice fiscale.
  • Assumi un contabile.

Anche se la tua compagnia non è ancora operativa, o se i profitti sono esigui, la legge ungherese ti impone di avvalerti dei servizi di un contabile non appena avvii un'attività imprenditoriale nel paese.
Il contabile è responsabile dell'invio di documenti all'ufficio delle tasse, alle autorità sanitarie, tra gli altri uffici. La mancata ottemperanza comporta il pagamento di multe severe.

I costi per l'apertura di un'attività variano tra 50.000 HUF (172 EUR) e 600.000 ( 2,069 EUR), a seconda della tipologia. Trovi qui maggiori informazioni. Se la tua azienda si occupa di finanziamenti, assicurazioni o altre attività che operano sul mercato dei capitali, potresti aver bisogno di un permesso speciale rilasciato dall'Autorità di vigilanza finanziaria ungheresi (PSZÃF).

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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