Carenza di insegnanti a livello globale: un approfondimento sulle opportunità all'estero per i docenti

Vita quotidiana
  • enseignant et eleves
    Shutterstock.com
Pubblicato 2023-11-28 alle 00:00 da Asaël Häzaq
E' emergenza nel settore dell'educazione. Fare l'insegnante è un lavoro che attira sempre meno e questa tendenza è particolarmente riscontrabile in certe zone del mondo. Paradossalmente, questa situazione può rappresentare un'opportunità per tutti quei docenti che aspirano a fare carriera all'estero. 

Carenza globale di insegnanti

In un rapporto pubblicato in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, svoltasi lo scorso 5 ottobre, l'UNESCO lancia l'allarme: mancano 69 milioni di insegnanti per garantire l'istruzione di base da qui al 2030.

Non è la prima volta che l'UNESCO mette l'accento su questo problema. La crisi sanitaria ha riacceso l'attenzione su questa professione ricordandoci che gli insegnanti sono un tramite necessario per trasmettere le conoscenze agli alunni. Purtroppo, non ce ne sono abbastanza.

La carenza di insegnanti interessa molti Paesi: Francia, Germania, Camerun, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Belgio, Marocco, Italia, Portogallo, Quebec, Niger, Svizzera, Corea del Sud, Egitto, Giappone e Ciad, tra gli altri. Entro il 2025 mancheranno circa 25.000 docenti in Germania, mentre entro il 2030 ne mancheranno 30.000 in Portogallo. La situazione è particolarmente preoccupante nell'Africa subsahariana, dove "in media c'è un insegnante ogni 56 alunni [...]", ha dichiarato Borhene Chakroun, Direttore della Divisione Politiche e Sistemi di Apprendimento dell'UNESCO, in un'intervista all'Agence France Presse (AFP).

La situazione è preoccupante anche in altri continenti. Negli Stati Uniti si parla di situazione "catastrofica". In Francia le classi sono troppe numerose, perché non ci sono abbastanza educatori. In Germania, gli insegnanti vengono formati sul posto di lavoro. Le amministrazioni stanno intensificando le riforme e assumono personale dall'estero. In quest'ottica, la penuria di insegnanti potrebbe rappresentare un'opportunità per chi vuole fare carriera all'estero. Focus su 4 Paesi.

Québec

Lo scorso giugno, il Ministero dell'Educazione ha stimato che entro 4 anni il sistema educativo del Quebec avrà un deficit di 14.230 insegnanti, se la situazione non migliorerà. Secondo i professionisti del settore, queste previsioni sono "addirittura peggiori" del previsto. Nicolas Prévost, presidente della Fédération québécoise des directions d'établissement d'enseignement, non nasconde il suo pessimismo: "[...] matematicamente non ce la faremo". In Quebec mancano anche psicopedagogisti e insegnanti di sostegno.

Le autorità del Quebec aprono quindi le porte ai professionisti dall'estero. Non si tratta di una nuova strategia perchè già nel 2019 e nel 2020 aveva attuato campagne per reclutare insegnanti stranieri. 

Belgio

Corsa contro il tempo. Lo scorso agosto il Belgio era a caccia di 400 insegnanti. La situazione riguarda tutti i livelli d'istruzione, obbligando i dirigenti scolastici a sacrificare opzioni di studio come i corsi di lingua. Questa situazione va avanti da vent'anni e non riguarda solo le scuole in zone critiche, ma il sistema in generale. Fare l'insegnante non attira più. 

Invece di ricevere curriculum, le scuole ricevono lettere di dimissioni. Di fronte a questa situazione, alcuni istituti sono costretti ad assumere insegnanti poco preparati. Altri ricorrono a insegnanti a contratto. Nonostante il Belgio non abbia condotto una campagna di reclutamento paragonabile a quella del Quebec, le opportunità di assunzione per gli stranieri che desiderano lavorare sul territorio non mancano. Le agevolazioni potrebbero essere maggiori per i cittadini europei, in particolare per i pendolari transfrontalieri.

Camerun

La giornata mondiale degli insegnanti si è trasformata in una manifestazione in Camerun, a cui è seguito uno sciopero il 9 ottobre. Il movimento, iniziato l'anno scorso, non si ferma. Il malcontento va avanti da molto più tempo. Gli insegnanti chiedono una retribuzione migliore e una maggiore considerazione della loro professione. Alcuni puntano il dito contro il SAP, il Piano di Aggiustamento Strutturale introdotto nel 1993.

Prima del SAP, gli insegnanti erano considerati parte del servizio pubblico statale e ricevevano stipendi che riflettevano la natura della loro professione. Tuttavia, con l'introduzione del SAP, i dipendenti pubblici hanno subito una riduzione del 20% dei loro stipendi (1993), seguita da un taglio del 50% l'anno successivo, portando a un numero crescente di insegnanti a contratto.

Il governo sostiene di aver preso provvedimenti per affrontare il problema. Sotto la pressione dei sindacati, le autorità stanno integrando molti lavoratori a contratto nel'amministrazione pubblica. Ma la sfida è ancora grande. In Camerun, gli nisegnati ci sono, ma sono scoraggiati a causa di stipendi e risorse inadeguati.

Giappone

In Giappone, il carico di lavoro che si ripercuote sulla salute fisica e mentale degli insegnanti è estenuante. La situazione è talmente grave che gli esperti parlano di un "esodo" dei docenti. Secondo un'indagine del quotidiano Nihon Keizai, pubblicata il 16 gennaio 2023, nel 2022 mancavano 2.778 insegnanti in 2.092 scuole pubbliche elementari, medie e superiori. Il motivo principale è che ci sono meno laureati. Senza nuove leve, i docenti in carica sono sovraccaricati e si dimettono. Gli insegnanti giapponesi fanno, in media, 123 ore di straordinari al mese, una cifra ben al di sopra del limite di 80 ore stabilito dal Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia (MEXT).

Mobilità internazionale per gli insegnanti

In tutte le nazioni colpite dalla carenza di insegnanti si registra una mancanza di interesse per la professione. Ciò può essere attribuito agli investimenti insufficienti nel sistema educativo, alla mancanza di riconoscimento delle carriere accademiche (soprattutto quelle specialistiche), agli stipendi bassi e ai pesanti carichi di lavoro. Questi fattori possono essere un deterrente per gli aspiranti insegnanti, compresi quelli che stanno pensando di lavorare all'estero. Il Giappone, che sta attualmente rivalutando la sua politica migratoria, sta prendendo sempre più in considerazione le assunzioni dall'estero, pur riconoscendone le criticità. La maggior parte insegna lingue, ma servono anche esperti in altre materie. Il Camerun deve affrontare un'ulteriore sfida: la necessità di investimenti nelle infrastrutture e di aumenti salariali. Una questione simile si sta presentando in Francia.

Per i professionisti che aspirano a insegnare all'estero, la crisi potrebbe nascondere delle opportunità, assicurandosi però che le loro qualifiche professionali siano riconosciute nella destinazione di trasferimento. 

Link utili in francese:

Gouvernement québécois : immigrer et enseigner au Québec

Enseigner en Belgique : Fédération Wallonie-Bruxelles