Paesi che introducono nuove strategie per attrarre studenti internazionali

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Pubblicato 2023-07-31 alle 11:00 da Asaël Häzaq
Durante la 75esima Conferenza dell'Associazione degli Educatori Internazionali (NAFSA), che si è svolta tra il 30 maggio e il 2 giugno, i professionisti del settore dell'istruzione si sono riuniti a Washington per discutere dei loro piani per attirare un maggior numero di studenti internazionali. I temi della conferenza erano incentrati sul concetto di ispirazione e inclusione. I Paesi hanno riconosciuto l'importanza di investire nell'accoglienza e nella formazione degli studenti internazionali per trattenere i talenti. Quali sono le nazioni che al momento richiamano più studenti internazionali?

Strategie per attrarre studenti internazionali

Facilitare l'ottenimento di un visto studentesco, sviluppare programmi in inglese, permessi di lavoro post-laurea, aiuti finanziari... I governi stanno mettendo in atto le loro strategie per attrarre e, soprattutto, trattenere gli studenti stranieri.

Germania

La Germania ha una marcia in più quando si tratta di studenti internazionali. Secondo il Servizio tedesco per gli scambi accademici (DAAD), il 76% degli studenti stranieri sceglie la Germania. Nel biennio 2021-2022, in 350.000 frequentavano un istituto di istruzione superiore tedesco. Il successo della Germania è in gran parte dovuto all'introduzione di programmi in lingua inglese, seguiti dalla metà dei giovani stranieri. Nel 2022, la Germania è stata la destinazione europea di punta per i programmi in lingua inglese, davanti a Regno Unito e Paesi Bassi.
La stragrande maggioranza degli studenti (91%) sceglie la Germania per la qualità, la diversità e la scelta dei programmi disponibili in inglese, oltre che per il contesto di studio che offre. Altri evidenziano la possibilità di ottenere una laurea riconosciuta a livello internazionale (88%), le buone prospettive di lavoro per i laureati (81%) e le tasse universitarie molto competitive (79%). La strategia della Germania sta dando i suoi frutti. Secondo lo studio del DAAD, il 29% vuole rimanere in Germania dopo gli studi. Il 32% considera questa possibilità.

Turchia

"Studiare in Turchia". Il Paese punta su strategie di marketing per promuovere le sue università, offrendo programmi di studio diversificati e un approccio "innovativo e inclusivo". Secondo Irfan Gündüz, presidente del Consiglio delle Imprese Economiche dell'Istruzione, in Turchia ci sono attualmente 310.000 studenti stranieri. Sebbene questo numero sia leggermente inferiore rispetto all'obiettivo del governo fissato a 350.000, è comunque incoraggiante. La Turchia si propone come alternativa in un panorama scolastico dove le tasse universitarie sono sempre più alte. Il governo sottolinea la qualità delle università turche, in particolare nel campo della medicina, delle scienze sociali e dell'ingegneria, con alcuni corsi disponibili in inglese. Gli studenti internazionali possono fare il visto online e ottenere borse di studio in base al Paese di provenienza. 

Canada

Il Canada si conferma una delle mete preferite dagli studenti internazionali. Lo studio "Emerging Futures" condotto da IDP Education, che ha coinvolto 21.000 studenti internazionali provenienti da oltre 100 Paesi, conferma che il Canada è la destinazione più gettonata (27%), seguita a ruota dall'Australia (23%) e dagli Stati Uniti (21%). Le ragioni principali di questo successo sono la qualità dei programmi universitari, le opportunità di lavoro post-laurea, l'ambiente ospitale per gli studenti internazionali (inclusività, città cosmopolite), gli aiuti finanziari e le opportunità di lavoro part-time.
La maggior parte degli studenti (72%) in Canada pianifica di richiedere un permesso di lavoro dopo la laurea, per integrare il mercato del lavoro locale. Il Canada ospita attualmente 800.000 studenti internazionali. 
Per sostenere l'economia nazionale, nell'autunno del 2022 il Canada ha aggiornato i suoi Programmi Provinciali e Territoriali dedicati agli studenti internazionali. Il governo ha inoltre migliorato la procedura di richiesta del visto, per consentire agli studenti di gestire la procedura totalmente online (rispetto al 60% di prima).

Indonesia

L'Indonesia sta per diventare un polo di attrazione per gli studenti internazionali? Il Paese ha recentemente lanciato nuove misure per attirare gli espatriati facoltosi (tra cui il Golden visa, il visto per i nomadi digitali) e ora punta sugli studenti. La prestigiosa Università Muhammadiyah Surakarta offre borse di studio sia a giovani provenienti da Paesi musulmani in via di sviluppo sia a studenti di altre nazionalità.
Questa strategia è in linea con la politica di crescita economica del governo. L'Indonesia ha fronteggiato diverse sfide durante la pandemia e ha attraversato varie crisi (inflazione, energia, ecc.). Ora è in ripresa - la Banca Asiatica per lo Sviluppo prevede che la crescita raggiungerà il 4,8% nel corso di quest'anno -, e auspica di diventare la sesta economia mondiale entro il 2030 (attualmente è al 16° posto). Il governo ritiene che gli studenti internazionali siano una risorsa preziosa da coltivare e sfruttare.

Gli studenti internazionali sono una fonte di guadagno?

Numerosi Paesi considerano gli studenti parte integrante della loro strategia di crescita, perché generano entrate. Le università britanniche, ad esempio, ne sono ben consapevoli e sono preoccupate per i recenti annunci governativi che vogliono ridurre il numero di studenti internazionali in ingresso. In Francia, portano ogni anno circa 1,35 miliardi di euro. La nazione ospita una media di 300.000-400.000 studenti internazionali ogni anno (un aumento del 35% negli ultimi 5 anni). Gli Stati Uniti sono in testa alla classifica, con circa 33,8 miliardi di dollari immessi nell'economia grazie agli studenti stranieri. La destinazione sta però perdendo punti, a favore del Canada.

Per aumentare i profitti, riducendo il numero di studenti stranieri sul territorio, alcune destinazioni applicano tasse universitarie molto alte. È il caso del Regno Unito e dei Paesi Bassi. Con un numero di studenti stranieri 3 volte inferiore a quello della Francia, i Paesi Bassi riescono a incassare circa 1,5 miliardi di euro. Le tasse universitarie a carico degli studenti non europei variano tra 6.000 e 15.000 euro nei Paesi Bassi, e tra 15.000 e 19.000 euro nel Regno Unito. Una strategia criticata da diverse associazioni studentesche e gruppi di difesa degli immigrati.
Trattenere i talenti stranieri per combattere la carenza di manodopera

Quando si parla di attrattiva, alcune nazioni se la giocano meglio di altre. La Germania ha superato la Francia, grazie soprattutto ai programmi in lingua inglese e al maggiore coinvolgimento da parte delle aziende. La nazione sta investendo per trattenere gli studenti stranieri. In un contesto caratterizzato da una crescente carenza di manodopera, la sfida che i governi devono affrontare è quella di richiamare e soprattutto trattenere i talenti.

Di contro, in Turchia, il mercato del lavoro è poco aperto agli stranieri e alcuni settori sono accessibili solo da professionisti locali (la sanità, ad esempio). In Francia, il numero di studenti che vorrebbero rimanere è elevato, ma solo una parte attua il progetto. Secondo il Consiglio per l'Orientamento all'Occupazione, ciò è in parte dovuto a una politica dei visti restrittiva e a un accesso limitato alle opportunità di lavoro. Un'altra questione sulla quale i governi devono lavorare è la semplificazione delle procedure di rilascio dei visti, per trattenere i propri talenti stranieri. La Francia mira ad attrarre 500.000 studenti internazionali entro il 2027.