Immigrazione negli Stati Uniti: le sfide della nuova politica di Biden

Vita quotidiana
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Scritto da Asaël Häzaq il 17 gennaio, 2023
Joe Biden è cosciente del fatto che le ultime decisioni prese in merito all'immigrazione clandestina non risolveranno il problema. Si dice comunque ottimista e crede che queste nuove misure saranno di grande aiuto per la nazione. Come affrontare, in un contesto di crisi economica globale, la carenza di manodopera e allo stesso tempo mettere un freno all'immigrazione clandestina? Biden sta cercando di avvicinarsi ai repubblicani mantenendo il consenso dei suoi sostenitori, un esercizio rischioso anche per il più abile degli equilibristi. Qual è la linea della nuova politica di immigrazione dell'amministrazione Biden?

Nuova politica migratoria: le sfide di Joe Biden

I suoi detrattori lo hanno accusato di non prendere sufficientemente in considerazione la questione dell'immigrazione. Ma non hanno considerato la crisi economica in atto, dovuta al COVID e all'inflazione. La situazione non permetteva di puntare i riflettori su un tema così delicato. Per due anni, il Presidente ha dato priorità alla politica interna, delegando a Kamala Harris le questioni relative all'immigrazione. C'è da dire però che il Congresso, negli ultimi due anni, si è opposto alle misure di Biden per rafforzare la sicurezza delle frontiere. Con la sua presenza a El Paso lo scorso 8 gennaio, una città texana al confine con il Messico, il Presidente americano ha dimostrato di voler scendere in campo. Il 10 gennaio si è incontrato con il Presidente messicano Obrador e il Primo Ministro canadese Trudeau per discutere di immigrazione. 

Secondo le statistiche della Customs and Border Protection (polizia americana di frontiera) nel 2021 sono stati arrestati quasi 1,7 milioni di immigrati illegali nella zona di confine con il Messico. La cifra è salita a oltre 2 milioni nel 2022.

Un regime speciale per gli immigrati provenienti da Venezuela, Nicaragua, Haiti e Cuba

Per scoraggiare l'ingresso illegale sul territorio americano, la nuova politica di immigrazione ha adottato una posizione più severa, aprendo nel contempo la possibilità di lavorare legalmente negli Stati Uniti. I paesi interessati sono quattro: Venezuela, Nicaragua, Haiti e Cuba, da cui proviene un gran numero di immigrati clandestini. 

Dopo un periodo di sperimentazione con il Venezuela, il 6 gennaio l'amministrazione Biden ha esteso la sua nuova politica agli altri tre Paesi. Il programma consente a 30.000 cittadini, provenienti da Venezuela, Nicaragua, Haiti e Cuba, di immigrare negli Stati Uniti ogni mese. Secondo il governo statunitense, 30.000 immigrati al mese sono considerati sufficienti per arginare il flusso di immigrati clandestini (ogni giorno, diverse migliaia tentano la fortuna). Un immigrato che entra legamente nel Paese deve richiedere un'autorizzazione di viaggio e un'autorizzazione per lavorare (valida 2 anni).

Il regolamento da rispettare è molto severo. Il richiedente deve trovarsi fuori dagli Stati Uniti al momento della richiesta. Ovviamente deve essere un cittadino di Venezuela, Nicaragua, Haiti o Cuba, o un suo familiare stretto (coniuge, partner non sposato o figlio con meno di 21 anni) che viaggia con il cittadino in questione. Il richiedente deve inoltre avere uno sponsor che sia cittadino/a statunitense, oppure un residente legale permanente o temporaneo. Quest'ultimo dovrà avviare la procedura di richiesta del visto. Lo sponsor dovrà inoltre fornire un sostegno economico al richiedente in termini di alloggio, vitto, eventuali spese sanitarie, e altre spese aggiuntive. Il richiedente deve avere un passaporto valido e deve pagarsi il biglietto aereo per gli Stati Uniti. Il Presidente Biden insiste sul fatto che il viaggio verso gli Stati Uniti deve essere effettuato in modo legale, per garantire l'incolumità individuale. Altre modalità di ingresso saranno perseguite. "L'aggiramento dei canali legali di immigrazione comporterà gravi conseguenze", avverte l'amministrazione Biden. L'ingresso illegale prevede l'espulsione immediata. 

Accogliere più rifugiati dalle Americhe

Ospitare un maggior numero di rifugiati era quello a cui aspirava Biden quando si è candidato. La nuova politica mantiene la promessa del Presidente triplicando la capacità di accoglienza dei rifugiati provenienti da America Latina e Caraibi. Si prevede che gli Stati Uniti d'America accoglieranno circa 20.000 rifugiati nel biennio 2023-2024. 

La cittadinanza per i "Dreamers"? 

Dando un giro di vite all'immigrazione clandestina, Joe Biden conta di far passare il suo "Dreamer's Bill". I Dreamers sono figli di stranieri illegali che sono nati e cresciuti negli Stati Uniti. Sono più legati agli Stati Uniti che al loro paese d'origine, ma non hanno un vero e proprio status legale. L'amministrazione Obama aveva concesso loro uno status temporaneo (autorizzazione a studiare e lavorare). Il Presidente Biden vuole trasformarlo in uno stato permanente concedendo la cittadinanza americana. 

Risolvere la carenza di manodopera 

Le aziende che hanno un disperato bisogno di manodopera apprezzeranno il fatto di poter contare su 30.000 nuovi arrivi al mese. Dovranno però contribuire impegnandosi a promuovere l'integrazione del lavoratore straniero: fornendo accesso a corsi per imparare dell'inglese e favorendo l'inserimento nel sistema scolastico in caso di figli. Alla persona che ottiene un impiego verrà assegnato un un numero di previdenza sociale.

Come attrarre lavoratori nei settori più colpiti dalla carenza di manodopera? Purtroppo si tratta dei settori con la peggiore reputazione: mansioni dure e sottopagate, turni massacranti, scarsa possibilità di fare carriera, ecc. Al momento, nel settore della ristorazione, soprattutto nei fast-food, vengono utilizzati dei robot per sopperire alla mancanza di personale. Nel campo dell'assistenza sanitaria, dei servizi alla persona, dell'industria alberghiera, del turismo e dei trasporti, i reclutatori faticano a trovare candidati. Anche se il tasso di disoccupazione è tornato ai livelli pre-pandemici (3,5%), restano 10 milioni di posti di lavoro non coperti. Aumentare gli stipendi non è sempre sufficiente. Nel Maine, uno Stato molto turistico, i fast-food offrono fino a 16,50 dollari l'ora. Senza dipendenti, migliaia di locali stanno riducendo l'orario di lavoro; altri sono costretti a chiudere.

In ambito sanitario, ci si aspetta molto dalla nuova politica di Biden. Al pari di molti altri paesi nel mondo, la popolazione degli Stati Uniti sta invecchiando. Più anziani significa più spese sanitarie e maggiore necessità di servizi alla persona. Alcune organizzazioni auspicano la creazione di un visto speciale, riservato alle professioni essenziali (operatori sanitari ecc). Secondo loro, questo sarebbe un modo efficace di provvedere alle necessità di chi ha bisogno e soddisfare le esigenze degli stranieri in cerca di impiego. Di fatto però non è detto che questi ultimi siano disposti ad accettare questo tipo di lavori che la maggior parte degli americani non vuole fare.

Controllo delle frontiere: rafforzare la cooperazione tra i paesi

Nel giugno 2021, Obrador non ha partecipato al Vertice delle Americhe tenutosi a Los Angeles, che avrebbe dovuto occuparsi di armonizzare la lotta all'immigrazione clandestina. Al tempo, gli Stati Uniti non invitarono Cuba, Nicaragua e Venezuela, anch'essi coinvolti in questa delicata questione. Per fortuna, con l'inizio del 2023, la situazione è cambiata. Il 10 gennaio Biden, Obrador e Trudeau hanno mostrato un fronte unico. "Siamo partner a tutti gli effetti", hanno dichiarato i tre capi di Stato.

Gli Stati Uniti contano di rafforzare i controlli alle frontiere e mettere fine al contrabbando. Ventitremila agenti sono già dispiegati lungo il confine, e le Autorità stanno assumendo altro personale. La cooperazione tra agenti statunitensi e messicani sarà intensificata. Saranno implementate anche le procedure di espulsione accelerata, che riguarderanno tutti i clandestini che, ad oggi, non possono essere espulsi in base al controverso "Articolo 42" (Title 42).

Per Joe Biden, misure più severe contro l'immigrazione illegale favoriranno una maggiore protezione dei soggetti vulnerabili. La nuova politica sull'immigrazione intensificherà la lotta contro il traffico di esseri umani. Saranno stanziati più fondi per le associazioni di sostegno agli immigrati.

Articolo 42: timori e preoccupazioni delle Nazioni Unite e delle ONG

Rassicurare verbalmente la comunità internazionale non è sufficiente, soprattutto perché l'Articolo 42 fa discutere. Questo controverso ordine esecutivo dell'ex presidente Trump è entrato in vigore all'inizio della pandemia. Lo scopo era bloccare l'ingresso dei migranti al confine per evitare il rischio di diffusione del Covid-19. La misura sarebbe dovuta scadere il 21 dicembre 2022, ma circa 20 Stati conservatori hanno presentato ricorso. Se l'Articolo 42 verrà abolito, i repubblicani prevedono un'impennata dell'immigrazione clandestina. I democratici, le ONG e le Nazioni Unite parlano di misura razzista, che mina il diritto d'asilo. 

Anche la deportazione immediata, per i migranti fermati alla frontiera, è oggetto di forti critiche. Lo scorso 11 gennaio, Volker Türk, il nuovo Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha messo in guardia sulle nuove misure statunitensi, considerate una violazione dei diritti umani fondamentali. Gli Stati Uniti contrattaccano dicendo che stanno lavorando a un nuova misura che prevede che i funzionari addetti alle richieste di asilo possano elaborare più rapidamente le domande. Il governo spera di ridurre l'attesa da qualche mese a pochi giorni.

Il gioco di equilibri di Joe Biden

Joe Biden chiede la partecipazione di tutti nel fare rispettare le regole. Sì all'immigrazione, ma in modo legale. Nel suo discorso del 5 gennaio, il Presidente si è rivolto direttamente al Congresso: "Le decisioni di oggi miglioreranno le cose, ma non risolveranno completamente il problema alle frontiere. Questo lavoro non può concretizzarsi se il Congresso non autorizza e finanzia un piano di immigrazione più completo, che ho proposto fin dal primo giorno".  

Biden tende la mano ai rappresentanti eletti dai Repubblicani e allo stesso rassicura i Democratici. "Le nostre proposte per un'immigrazione legale sono generose", sottolinea il Presidente, che vuole giocare sia la carta dell'umanità che della fermezza. Un audace gioco di equilibri per questa nuova grande sfida del 2023.

Link utili (in inglese) :

Processo di ingresso negli Stati Uniti: Venezuela, Cuba, Haiti, Nicaragua

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