Secondo il quotidiano Business Daily, nel 2021 il Dipartimento dell'Immigrazione kenyota ha rilasciato 7.332 permessi di lavoro a cittadini stranieri, contro i 5.851 dell'anno precedente. Un aumento di 1.481 permessi, il più alto dal 2017.
Questi numeri sono la diretta conseguenza dell'allentamento delle misure restrittive per contrastare la pandemia e della ripresa dei viaggi internazionali, nonché dell'aumento delle attività commerciali in settori come la produzione, i trasporti e lo stoccaggio, il turismo e la ristorazione. Le ultime statistiche sull'immigrazione in Kenya risalgono al 2015 quando il Paese accolse 1.084.357 espatriati, ossia il 16,98% rispetto al 2010.
Gli espatriati sono attratti dal Kenya grazie al suo potenziale economico in crescita e alla favorevole posizione geografica. I giovani espatriati possono beneficiare delle opportunità che vengono offerte alla forza lavoro qualificata, così come di infrastrutture in costante evoluzione.
Meno formalità per ottenere il visto
L'informatizzazione del sistema di rilascio dei visti in Kenya permette che ne vengano emessi di più. Il passaggio dal cartaceo alla modalità online è avvenuto il 1 gennaio 2021, a seguito di una politica di digitalizzazione che favorisce l'erogazione dei servizi diminuendo i tempi di attesa.
Secondo la Kenya Investment Authority (KenInvest), questa misura, che snellisce il rilascio e il rinnovo dei visti, rientra in un progetto a cui sta lavorando il Ministero degli Interni per promuovere gli investimenti dall'estero. Il numero di rinnovi dei permessi di lavoro è leggermente aumentato nel 2020, passando da 11.395 a 11.973. Nel 2021 l'incremento è stato invece notevole: + 29.8% per un totale di 24.713 permessi.
Le opportunità per gli stranieri che vogliono investire in Kenya sono interessanti. La KenInvest ha recentemente annunciato la sua nuova strategia per eliminare le scadenze legate all'approvazione di licenze e permessi per gli investitori stranieri. Lo scopo è quello di facilitare l'installazione delle loro attività sul territorio.
Buone notizie anche per i tanzaniani. L'anno scorso, il Kenya ha abolito la necessità di visti e permessi di lavoro nel tentativo di aumentare il commercio e il turismo tra i due Paesi.
Nel 2020, a causa della pandemia di Covid-19, il numero dei permessi di lavoro rilasciati è diminuito del 34,7%. Le imprese sono state obbligate a bloccare le assunzioni per fronteggiare la crisi.
Opportunità di lavoro
La crescita registrata nel 2021 è dovuta all'espansione del settore formale e informale che ha portato alla creazione di 926.100 nuovi posti di lavoro. I settori che hanno assunto più personale sono quello immobiliare, dell'educazione, della ristorazione, dei servizi, delle attività professionali e tecniche, delle arti e dello spettacolo.
Secondo un studio pubblicato in Febbraio di quest'anno dal Consorzio di ricerca economica africana sui settori in crescita nell'economia keniota e sul potenziale di occupazione per i giovani, emerge che nonostante il forte sviluppo economico, negli ultimi due decenni la crescita dell'occupazione nel settore formale è stata lenta. Il governo ha attuato diverse manovre per contrastare la disoccupazione giovanile, ma gli sforzi non sono stati sufficienti.
Il resoconto fornisce anche una valutazione dei settori ad alto potenziale occupazionale per i giovani ossia agricoltura, istruzione, trasporti, commercio e costruzioni. Il campo agricolo è quello che ha la maggiore capacità di creare posti di lavoro perché è il più differenziato (orticoltura, produzione di riso, allevamento di bestiame).
Perché scegliere il Kenya?
Gli stranieri in Kenya che hanno condiviso la loro esperienza sui nostri forum affermano di sentirsi ben integrati nella comunità locale così come in quella degli espatriati. Nairobi, la capitale, è considerata una destinazione facilmente accessibile e il clima del Kenya, nel complesso, è apprezzato quasi da tutti. Le opportunità di socializzare non mancano e il costo della vita è basso. I lati negativi sollevati dagli espatriati riguardano la corruzione e la mancanza di sicurezza personale.