La testimonianza di Lorenzo e Iside da un eco villaggio in Brasile

Interviste agli espatriati
  • Iside, Lorenzo e Leone
Pubblicato 2020-10-12 alle 07:57 da Francesca
"Ci svegliamo ed andiamo a dormire con la foresta"... Lorenzo è un artista e uno scrittore, Iside si occupa di naturopatia. Hanno lasciato una vita tradizionale in Italia per trasferirsi in un eco villaggio nella costa della Bahia, in Brasile. In questa intervista ci spiegano i motivi della loro scelta, ci parlano dei loro progetti e di come trascorrono le loro giornate.

Presentatevi brevemente ai nostri lettori

Siamo Lorenzo, Iside e il piccolo Leone (6 anni) e attualmente viviamo in un eco villaggio nella costa della Bahia, in Brasile, dove la Foresta Atlantica incontra il mare. Lorenzo è artista e autore di un libro autobiografico intitolato “Polemico e bizzarro”, mentre Iside è naturopata e kinesiologa.

Cosa vi ha spinto a lasciare una “vita tradizionale” in Italia per vivere in un eco villaggio a Bahia, in Brasile?

Il primo motivo che ci ha spinti a cercare quella che Lorenzo nel suo libro definisce la sua bilancia, è stato il desiderio, e in un certo senso anche la necessità, di trovare un posto immerso nella natura, lontano da una vita complicata come quella che viene offerta dalla società di oggi, per mettere al mondo nostro figlio Leone. Le componenti essenziali che non volevamo più che mancassero nella nostra vita erano la possibilità di piantare e coltivare, quindi avere terra a disposizione, fare surf da onda, e vivere in maniera semplice e leggera, quella che noi definiamo una vita easy e funny. Avere scelto un posto ai tropici ha contribuito ad alleggerire la nostra vita perché le necessità in un posto come questo sono sicuramente inferiori rispetto per esempio al clima del nord Italia, non abbiamo bisogno di riscaldamento, di un vestiario particolare e anche l'alimentazione è più semplice. Una delle ricerche quotidiane che portiamo avanti è la connessione con la natura, e questo posto che abbiamo scelto ci aiuta molto in questo. Essendo Foresta il nostro cognome ci sembrava logico andare a vivere in mezzo alla foresta.

Potete spiegarci più nel dettaglio cos'è un eco villaggio, come nasce, come si vive al suo interno e come sono organizzate le vostre giornate?

Ci sono molti modi di concepire e fare un eco villaggio. Quello che si adatta di più alle nostre esigenze è un posto, come ad esempio una fazenda (campagna), dove ognuno ha il proprio pezzo di terra su cui costruire la propria casa e coltivare, senza obblighi di condivisione. Noi ad esempio andiamo a periodi, a volte desideriamo partecipare ad attività collettive e altre volte no, siamo liberi di fare quello che vogliamo. Quello che ci ha spinti a cercare una realtà di questo tipo è stato il concetto di comunità.

I nativi dicono che per allevare un figlio ci vuole un'intera tribù, e infatti sono sicuramente i bambini a fare da catalizzatori per intere famiglie perché vivere insieme è più facile e divertente che vivere da soli. Ciò che unisce le famiglie qui, non senza differenze ed attriti, è un proposito comune, ossia la ricerca interiore di stare sempre meglio, di migliorare la qualità della vita, di rispettare la natura dove viviamo e di vivere in modo eco-sostenibile. Il target di persone che vivono qui è composto per la maggior parte da artisti e terapeuti, c'è un centro di crescita personale che offre diverse attività, e abbiamo anche una scuola interna che si fonda sul presupposto di un'educazione viva e libera, nonché sul concetto di descolarizzazione. Poi ogni famiglia sceglie come educare i propri figli perché ci sono diverse altre possibilità, come ad esempio la scuola steineriana, fuori dall'eco villaggio. Noi ci svegliamo all'alba in maniera naturale, abbiamo bandito dalla nostra vita la sveglia se non in casi in cui dobbiamo prendere un aereo. Quando si sveglia la foresta, ci svegliamo anche noi, e quando la foresta va a dormire, andiamo a dormire anche noi.

Una delle nostre priorità è muovere il corpo, quindi iniziamo la giornata tra surf, yoga e lunghe passeggiate nella nostra spiaggia paradisiaca. L'attività fisica poi continua grazie all'uso della zappa e dei secchi pieni di acqua da portare alle piante. Coltiviamo l'orto, organizziamo la giornata a Leone, dedichiamo molto tempo a prenderci cura della nostra alimentazione e a dare sfogo alla nostra creatività grazie a tutti i progetti che portiamo avanti.

Quanto vi costa vivere li?

Qui il costo della vita è decisamente inferiore ai grandi centri urbani del Brasile stesso, questo perché ci sono meno esigenze e meno spese. Viviamo in un posto dove lo Stato è assente, con i vari pregi e difetti, ma per noi è meglio così. Per costruire una casa non sono necessari ne ingegneri, ne geometri, ne tanto meno si pagano gli oneri. Essere in mezzo al nulla ha i suoi vantaggi! L'unica cosa veramente indispensabile è avere acqua e noi abbiamo trovato una vena d'acqua buonissima. E' lo stile di vita che abbiamo scelto che ci consente di spendere poco per vivere, qui, in una situazione come questa, con mille euro al mese si fa una vita da signori, ci sono persone che però vivono bene anche con meno.

Ci parlate del vostro progetto Mata na Lata, di cosa si tratta?

Il progetto Mata na Lata è nato in manicomio (psichiatria) quando Lorenzo ha subito un Trattamento Sanitario Obbligatorio per una presunta schizofrenia acuta. Mata na Lata significa “foresta in lattina”, è una performance artistica, un gioco di co-creazione, un contenitore dove dare sfogo alla creatività per creare un marchio che sia di proprietà di Pachamama, Madre Terra. Tutto l'utile che viene generato dal progetto sarà sempre investito per conservare l'ambiente e la bio-diversità, che sono la nostra unica e vera ricchezza. Mata na Lata è anche un luogo d'incontro dove scambiare sogni, esperienze, idee, per cercare di vivere ed essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo. Tutti sono invitati a fare parte di questo progetto, mettendoci assieme abbiamo il potere di cambiare il mondo. E' ora di bellezza, è ora di gioia, è ora di amore, questa è l'energia che desideriamo vivere e restituire al pianeta che ci ospita.

Qual è il vostro pensiero in merito all'educazione scolastica di vostro figlio Leone?

Questo per noi è un argomento abbastanza controverso perché non crediamo nella scuola tradizionale. Ci spieghiamo meglio: vediamo la scuola tradizionale come un protocollo di nozioni imposte, da imparare in modo noioso e mnemonico, uguale per tutti che non tiene in considerazione ne il fatto che siamo diversi gli uni dagli altri, tanto meno l'importanza dello sviluppo dei talenti. E' una metodologia di insegnamento per i più stressante con l'obiettivo di addestrare le persone a vivere dentro una società per noi folle, come lo è stato per Lorenzo ad esempio, lungo tutta la sua carriera scolastica conclusasi con un dottorato in sociologia, quindi una tortura durata fin troppo a lungo.

Per Leone desideriamo tutt'altro, partendo dal presupposto che può imparare giocando, in modo creativo, senza forzature, stimolando i suoi interessi e sviluppando i suoi talenti. E sopratutto ciò che per noi insegna di più, è l'esperienza di vita, quindi imparare una lingua vivendo nel paese dove la si parla, imparare della natura vivendo e osservando la natura. Voi sapete che cos'è una scopendra? Noi l'abbiamo scoperto da poco grazie a Leone! Quindi a farla breve, noi siamo a favore dell'homeschooling, magari con il supporto di un tutore per colmare le nostre lacune, che abbia una formazione di tipo antroposofico.

Quali sono, per voi, gli ingredienti per fare una vita più easy e funny?

Uno degli ingredienti fondamentali per una vita easy e funny è la componente spirituale, perché se consideriamo che il caso non è un caso, si aggiunge sale alla vita. Ciò permette di assumersi la responsabilità della propria vita, considerando che esiste una legge di causa ed effetto, e quindi ci si prende più cura di noi e di ciò che ci circonda, e diventa prioritario avere tempo per lavorare su noi stessi. Easy per noi significa semplificare il più possibile la vita da finti bisogni e da pippe mentali varie, e diventa lo strumento per arrivare al funny, che è il gioire, il godere il dono della vita. Gioire per noi stessi e non per gli altri.

Avete un canale Youtube, cose si chiama e che argomenti trattate?

Il nostro canale YouTube si chiama Polemico e bizzarro, dal titolo del libro di Lorenzo. Abbiamo deciso di aprire il canale per dare una testimonianza del fatto che è possibile arrivare a fare una vita easy e funny, e per catalizzare l'interesse di chi è in frequenza con noi per co-creare qualcosa di bello. Parliamo di noi, di come vediamo la vita, di come viviamo, di permacultura e agroforesta, intervistiamo amici talentuosi, impariamo un sacco di cose, ci divertiamo e cerchiamo di mettere semi di consapevolezza.

Potete seguire Lorenzo e Iside:
Youtube: www.youtube.com/channel/UCZBE_rTOj7htzUwVg-gn76g
Instagram: @mata.nalata

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