COVID-19: testimonianza di una expat italiana a Lisbona

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2020-04-13 alle 12:24 da Francesca
Coronavirus, il Portogallo ha decretato lo stato di emergenza il 18 Marzo. Abbiamo raggiunto Liliana, una ragazza italiana che vive in Portogallo, e le abbiamo chiesto di raccontarci com'è la situazione a Lisbona. Trovate la sua testimonianza di seguito. Liliana scrive anche un blog, seguitela su Lilly's lifestyle.

Da quanto tempo vivi in Portogallo e in che città ti trovi?

Per prima cosa volevo ringraziarti per l'invito in questo vostro spazio. Oramai, vivo a Lisbona da quasi 20 anni.

Il Paese è in lockdown?

Il Governo ha dato dei "consigli" di quarantena anche se non ha mai voluto pronunciare questa parola. Molte persone, chi ha la fortuna di poterlo fare, stanno lavorando da casa in sicurezza.
Durante questi giorni pasquali hanno aumentato le restrizioni per gli spostamenti fuori dai propri comuni di residenza con diversi posti di blocco della polizia. Per dirla tutta, credo che dovrebbero essere un po' più rigidi visto che continuo a vedere famiglie con bambini piccoli, anche in bicicletta e col pallone; per strada noi rispettiamo da un mese una quarantena (volontaria) per il bene di tutti.
Finché non resteremo tutti a casa non ne usciremo mai!

Come sei venuta a conoscenza dell'emergenza sanitaria legata al diffondersi del coronavirus?

Da Internet, evito di vedere telegiornali e leggere giornali. Trovata una notizia che mi interessa cerco sempre di andare a verificare la fonte ufficiale ed approfondisco.
Anche in questi mesi, unica fonte ufficiale per me è la DGS (Direzione Generale di Salute, te la traduco letteralmente). Da lì tutti i giorni alle 14, ore locali, scarico il bollettino
aggiornato e poi lo pubblico sulla mia pagina Facebook (Lilly's lifestyle, un'italiana a Lisbona) per informare i miei lettori.

Che misure ha adottato la città di Lisbona per contenere i contagi e mettere in sicurezza la popolazione?

Più o meno le stesse adottate da altri Paesi europei (quelli con un po' di sale in zucca): chiusura di scuole, palestre ed altri luoghi di ritrovo. Sono stati cancellati spettacoli, concerti e affini. Poi son passati ai negozi, il permesso di apertura lo hanno solo quelli che vendono generi alimentari ma con le dovute precauzioni dettate dal Ministero della Salute. Gli autobus sono gratuiti per evitare che i passeggeri paghino il biglietto a bordo e si può salire solo dalla porta posteriore.
In questo si sono mossi bene e quasi subito.

Che mezzi usano le autorità locali per informare i cittadini dell'evolversi della situazione?

Prevalentemente la televisione, i giornali ed Internet. Come scrivevo sopra il sito ufficiale della DGS è fatto molto bene e le varie testate giornalistiche attingono da lì le informazioni. Anche le pagine Facebook delle autorità sono ben curate ed aggiornate costantemente. 

Che precauzioni adotti per uscire di casa per andare a fare la spesa o per comprare altri generi di prima necessità?

Io non esco di casa dall'annunciato stato di emergenza. Solo una mattina ho dovuto attraversare la strada per andare in farmacia che per fortuna è proprio di fronte.
Ho adottato le norme risapute: mascherina, guanti e distanza sociale di almeno 1 metro. In farmacia si entra 2 alla volta (è grande, con 4 casse). Tornata a casa ho buttato tutto ed ho disinfettato le mani.

Di cosa ti occupi e che impatto ha avuto questa emergenza sanitaria globale sulla tua attività professionale?

Sono guida turistica a Lisbona e come potete immaginare sono da quasi due mesi senza lavoro.
Il Portogallo ha aperto delle linee di "protezione" per chi come me è libero professionista. Ho già fatto richiesta ed ora attendo di vedere se rientro nei criteri per poter avere un sussidio e l'esonero al pagamento di quelli che in Italia chiameremo contributi all'INPS. 

I supermercati e le farmacie stanno assicurando la continuità dei prodotti di prima necessità e di medicine, oppure le scorte iniziano a scarseggiare?

Proprio in questi giorni ho pubblicato nel mio blog un post sugli acquisti online e le consegne a domicilio. I grandi supermercati hanno serie difficoltà a mantenere l'alto numero di consegne e più di una volta io ho disdetto l'ordine. Sto trovando invece ottimi i servizi dei piccoli negozi e produttori, anche con consegne in 5-6 ore dall'acquisto rigorosamente online. Dal sentito dire anche le farmacie lavorano bene, manca solo il "classico" disinfettante e le mascherine.

Sei coperta dal sistema sanitario portoghese in caso necessitassi di cure?

Si, sono coperta sia dal sistema sanitario nazionale ed ho anche optato da alcuni anni per un'assicurazione sanitaria privata che funziona molto bene e non grava eccessivamente sulle mie spese mensili. Ovviamente, in questi periodi gli ospedali hanno altre priorità ed hanno sospeso analisi e visite non urgenti. Per questo è necessario stare a casa e non uscire, sia per il nostro bene che quello degli altri.
Io resto a Casa!

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