COVID-19: con gli occhi di un imprenditore italiano in Romania

Vita quotidiana
  • Vito Paparella
Pubblicato 2020-03-26 alle 08:01 da Francesca
Come per la maggior parte dei paesi nel mondo, anche la Romania non è stata risparmiata dalla pandemia del coronavirus. Questa crisi sanitaria senza precedenti sta avendo un impatto significativo sull'economia rumena. Vito Paparella, un investitore nel settore immobiliare residenziale, ci parla dell'impatto che la pandemia sta avendo sulla sua attività.

Da dove vieni e cosa ti ha portato in Romania?

Vengo da Padova, mi sono trasferito in Arad in quanto la mia compagna è originaria di qui. 
Ho scelto Arad in quanto è la città della mia compagna, comunque sarei venuto lo stesso in Romania, ma forse in un'altra città.

Da quanto tempo ci vivi?

Vivo permanente in Arad dal mese di Novembre 2017.

Parlaci della tua attività

Sono venuto in Romania con un business ben preciso ossia investire nel settore immobiliare residenziale che, al momento della scelta risultava, e tuttora risulta, avere i più alti indici di redditiività economica (ROI - ROE - EBTDA) in zona euro.

Che misure sta adottando il Governo rumeno per contrastare la propagazione del COVID-19?

Da lunedì 23 Marzo ha ristretto considerevolmente la libertà di movimento, chiudendo le frontiere a persone e cose.
Nello specifico, in Romania non possono entrare visitatori se non per ricongiungimento familiare, o per situazioni particolari. Chi entra nel paese, chi presenta o sospetta sintomi di COVID-19, deve sottooporsi a 14 giorni di quarantena presso il domicilio, o un'unità ospedaliera, secondo le circostanze.
E' vietato girare per le strade se non per motivi di spesa alimentare o per l'acquisto di prodotti di prima mecessità e medicinali.

Chi deve andare al lavoro può farlo solo con un'apposita dichiarazione del proprio datore, mentre nel caso si sia imprenditori, va compilata una dichiarazione del cui contenuto si risponde personalmente. In caso di dichiarazione mendace si è sottoposti al codice penale.
Molti negozi di prodotti non primari sono chiusi, mentre i ricambi per auto o quelli che vendono attrezzi di lavoro sono aperti ma esiste l'obbligo di entrare 2 o 3 per volta e di tenere almeno 1 metro di distanza tra le persone.
I negozi di alimentari e le farmacie sono aperti.
Dentisti e psicologi sono chiusi.
Studi di avvocati, notai, ingegneri, professionisti in genere sono aperti solo su appuntamento, mentre altri sono chiusi al pubblico e lavorano solo via internet.

La popolazione locale è consapevole dei rischi derivanti dall'emergenza pandemica?

Da lunedì 23 Marzo si sono responsabilizzati.

Qual è l'impatto della pandemia di coronavirus sulla tua attività?

La mia azienda si occupa di investimenti immobiliari per cui tutti i nuovi contratti con gli investitori sono posticipati a "post coronavirus", ugualmente per la vendita di finestre in Italia mentre per i lavori edili in Romania per adesso proseguono (almeno fino a quando trovo le materie prime).

Quali sono i tuoi piani a breve e a lungo termine per la tua azienda?

Concentrarmi sui lavori edili interni alla Romania. A medio e lungo termine spero di riprendere ed ampliare i contatti con i clienti attuali e con quelli potenziali per sviluppare il business in essere (investimenti immobiliari, consulenza aziendale, fondi Europei e costruzione di immobili in Romania).

Cosa consiglieresti agli imprenditori stranieri, dato l'impatto della pandemia sull'economia globale?

Di continuare le attività in base alle possibilità concesse dalla legislazione vigente, di non farsi prendere dal panico, e, nel caso avessero del tempo libero obbligato, di sistemare delle situazioni abbandonate per motivi di tempo e di programmare o riprogrammare la propria azienda.

Sono sicuro che questo momento passerà, il problema verrà dopo in quanto tutti noi imprenditori dovremmo rimodulare le offerte di prodotti e/o servizi considerando un potenziale di acquisto ridotto: aumenteranno i disoccupati e le aziende chiuse, e quelle che sopravviveranno avranno una liquidità contingentata. 

Forse cambierà la "bussola" decisionale degli acquisti su servizi e prodotti essenziali.
Come diceva un vecchio capo Indiano..."quando tutti gli alberi saranno abbattuti e l'aria e l'acqua inquinati, i dollari non varranno nulla".
Infatti si è vista l'impennata dei prezzi per le mascherine o altri prodotti indispensabili.