Coronavirus: testimonianza di un italiano in Bulgaria

Vita quotidiana
Pubblicato 2020-03-19 alle 11:41 da Francesca
Expat.com vi propone la testimonianza di un espatriato italiano in Bulgaria. In questa intervista ci parla di come viene gestita l'emergenza sanitaria legata al coronavirus in Bulgaria, di quali misure sta prendendo il paese per contrastare l'epidemia e quello che lui stesso sta facendo per proteggere la sua salute. 

Da quanto tempo vivi in Bulgaria ed in che zona risiedi?

Nel lontano 2009 ho conosciuto la località di Sandanski, ove vivo ora. Con l'allora mia famiglia abbiamo deciso di mettere piede in questa cittadina per passarci le vacanze, visto il particolare e salutare microclima nonchè la vicinanza alle coste Kalkidiche del pulitissimo mar Egeo e le possibilità offerte dalla vicina Bansko, centro sciistico.
Da quando sono andato in pensione e non appena fattibile nel 2014 sono venuto a vivere qui a Sandanski.

Come ti tieni informato sull'evolversi dell'epidemia in Bulgaria?

A parte la stampa locale che fornisce anche versioni in inglese dei fatti ed avvenimenti in tutta la Bulgaria, mi aggiorno anche con amici Bulgari, Russi e Italiani qui a Sandanski ed anche quelli che vivono a Sofia.
Debbo dire che in particolare trovo molto utile il sito, in lingua inglese, novinite.com che offre anche le versioni in Russo, oltre che naturalmente il Bulgaro.

Che misure sta adottando il Governo bulgaro per contrastare il COVID-19?

Da Sabato 14.03.2020 il Governo ha stabilito ed emanato norme per cercare di contenere il più possibile eventuali contagi e quindi cercare di bloccare la eventuale epidemia. Queste misure sono ovviamente restrittive e mirate ad evitare assembramenti di persone in spazi ristretti e quindi alberghi, bar, caffè, ristoranti, trattorie, teatri, cinema, scuole di ogni ordine e tipo, biblioteche, negozi di generi non di prima necessità.
Rimangono in attività i negozi di prima necessità quali quelli di genere alimentare (supermercati compresi), farmacie e negozi di  articoli sanitari di prima necessità, e le stazioni di servizio per l'erogazione di carburanti.
Gli uffici municipali e quelli statali rimangono aperti ma con limitazione e regolamentazione di numero di persone in entrata.

Per quanto concerne i supermercati l'ingresso è limitato a piccoli gruppi e, ove occorra, è presente la Polizia.
Qui a Sandanski e la vicina Petrich non vi sono stati fenomeni di "razzia di prodotti", tutt'altro, e persone attendono pazientemente (e chiacchierando) il momento del loro ingresso.
Devo dire che NON vi era molta gente, scaffali con la solita abbondanza di prodotti, inservienti con i guanti in lattice, guanti usa e getta a disposizione della clientela, così come abbondanza di sacchettini in polietilene per inserire, e poi pesare, le verdure, la frutta e ortaggi. Quindi tutto è filato liscio come l'olio... e meglio dell'usuale piena di ogni lunedì quando iniziano le offerte (che ovviamente c'erano).

Ti senti protetto dal sistema sanitario locale? 

Il sistema sanitario Bulgaro non è certamente paragonabile a quello Italiano ed è calibrato al numero della popolazione, in rapporto con la vastità del territorio che annovera molte aree  montagnose.
Ne consegue che una eventuale epidemia che necessiti di interventi e strutture per fronteggiare le emergenze, manderebbe in collasso le esistenti strutture in pochissimi giorni (e di questo i Bulgari ne sono pienamente consci).

Qui a Sandanski e la vicina Petrich le strutture ospedaliere sono buone e funzionano egregiamente, come anche quelle del capoluogo di regione Blagoevgrad, ma, ovviamente vale il discorso detto prima circa le emergene epidemiche.

Che misure stai adottando per evitare il contagio?

Diciamo innanzitutto che non vi è restrizione di circolazione all'interno della Bulgaria. Ovviamente vi è l'invito a restare in casa il più possibile. 
Debbo sinceramente dire che la gente, qui a Sandanski, osserva volontariamente tale disposizioni, la via principale e area pedonale della cittadina è sostanzialmente deserta, così pure come il grande e bellissimo parco, che annovera oltre 180 specie di piante.  Molte persone preferiscono passeggiare nei vicini ampi ed estesi boschi di conifere, cosi come del resto facciamo io e la mia compagna.

SOTTOLINEO UNA COSA IMPORTANTE:  passeggiando ed incontrando qualche sparuta e sconosciuta  persona, ci si saluta quando ci si incrocia con un sorriso e un Dobre Den o semplicemente Darveiste.  Mi ricorda la mia infanzia in Italia, nella mia cittadina, ove la gente per strada canticchiava o fischiettava e sorrideva salutandoti quando l'incrociavi. (Passami questo pensiero nostalgico...)

I supermercati e le farmacie stanno assicurando la continuità di prodotti di prima necessità e di medicine, oppure le scorte iniziano a scarseggiare?

Ad oggi posso ribadire quello che ho già detto più sopra, nessun problema a tal proposito.

La popolazione locale è consapevole dei rischi derivanti dall'emergenza pandemica?

Anche qui riporto quanto detto sopra. Si, la popolazione è consapevole e si adegua alle misure intraprese dal Governo. Anche coloro che tendono a minimizzare, hanno molto probabilmente capito che le restrizioni sono soprattutto mirate a contenere il diffondersi dei contagi ed evitare una seria epidemia che manderebbe al collasso delle strutture ospedaliere.

Parlo ovviamente per la realtà di dove vivo ma, sentendo le notizie in TV e quelle sui giornali nel web, sembra che anche nella capitale ed altre città la situazione non sia di panico ma di recepita attuale realtà.

Per concludere vorrei solo dire che col tempo si vedrà come andranno le cose ma, a quanto si sta vedendo, data l'incoscienza di alcune (forse troppe per l'attuale situazione) persone, probabilmente anche qui in Bulgaria si andrà verso un prolungamento delle restrizioni e forse anche verso una maggiore ristrettezza.

Se mi passi una citazione di Cicerone: "mala tempora currunt, sed peiora parantum" (Corrono tempi brutti ma, di peggiori se ne stanno preparando).
Personalmente la mia compagna ed io siamo ottimisti e quindi preferisco fermarmi alla prima frase, sperando che la seconda parte non si avveri.