Lezioni imparate dalla crisi in Romania

Buongiorno a tutti,

Malgrado l'incertezza sul domani che avvolge le nostre vite, la situazione in Romania e nel mondo inizia lentamente a cambiare.

In questi ultimi mesi abbiamo dato prova di coraggio, tenacia e inventiva sotto diversi aspetti che siano la gestione del lavoro, dei figli, la quarantena da soli o in famiglia. Abbiamo anche imparato a canalizzare lo stress e le emozioni per fronteggiare la crisi sanitaria che ha stravolto la nostra quotidianità.
Ci piacerebbe avere le vostre impressioni su questo periodo senza precedenti che state trascorrendo in Romania.

Cosa ricorderete di questo momento?

Queste circostanze così inusuali vi hanno permesso di scoprire qualcosa in particolare su di voi o i vostri cari?

Avete apportato dei cambiamenti al vostro stile di vita che manterrete sul lungo termine? Se si, quali?

Che piani avete per il vostro futuro in Romania? Queste ultime settimane vi hanno fatto rivedere le priorità o alcuni progetti?

Grazie per il vostro contributo,

Francesca
Team Expat.com

Buongiorno a tutti.
L'esperienza vissuta e attuale causata dal COVID 19, ma soprattutto delle risposte dei governi a tali emergenze (non sempre condivisibili al 100%) hanno messo in luce le problematiche e le differenze tra chi ha un lavoro come dipendente e magari statale per il quale il problema maggiore è la libertà di movimento e chi ha impresa che deve cercare di "guadare il fiume", non sapendo quanto lo stesso sia largo. La politica finanziaria da me sempre adottata di un minimo di accantonamento di liquidità mi ha permesso, ad oggi, di superare discretamente il periodo, certo che è essenziale riaprire le comunicazioni tra Stati; infatti i miei due rami d'azienda che dipendono dall'estero sono stati e sono tutt'ora bloccati.
Per il settore immobiliare interno, si è contunuato a costruire, sempre nella speranza di una tenuta almeno "sostanziale" del mercato post emergenza, ma realisicamente non si può fare altrimenti, i cantieri aperti devono, comunque, continuare...indipendentemente dal ROI (redditività operativa sull'investimento)  atteso. Bloccarli vuol dire solo posticipare il problema aumentando i costi.
In definitiva vale la regola dei nostri avi: fare il passo secondo la gamba.
Ormai giugno è alle porte e con esso ci si aspetta la riapertura dei settori ancora bloccati e soprattutto delle frontiere senza obbligo di quarantena.
Buona serata a tutti gli expa e non solo.
                                                                             Vito Paparella

Grazie Vito per il contributo chiaro e puntale!

A prossima  :cheers:

per quanto mi riguarda, troppo poco, almeno per il momento, ciò che è accaduto per poter in qualche modo impattare su progetti e prospettive. Ho imparato invece che per chi vive questo momento con difficoltà e diaagio, ricevere una semplice telefonata è di grande aiuto. Ho imparato forse a conoscere meglio gli expat con cui ho contatti, riscontrando in alcuni attegiamenti di avidità inaspettati, da altri invece di grande solidarietà; conoscenti che giudicavo tosti, e non mi sbagliavo, altri che si disperano, ma da certi punti di vista (almeno il mio) erano già dei mezzi disperati...
Fortunatamente ho pututo mantenere quasi lo stesso ritmo di lavoro che avevo in precedenza, e nel tempo libero trascorso "forzatamente" a casa nei mesi precedenti ho potuto aprezzare la casa stessa (immagino la sofferenza di chi vive in un condominio) e soprattutto la famiglia. Ho capito quanto può imparare ogni giorno una bambina di 3 anni e di quanto inutili appaiano le cose meteriali a cospetto del suo sorriso, ho potuto inoltre vantarmi di avere una moglie parucchiera, che nel frattempo è notevolmente migliorata in cucina!
Quindi per il momento il bilancio è positivo, ma temo che la strada sia ancora lunga per trarre conclusioni.
ciao a tutti

@ asino1981> Che bella l'immagina che hai dato della tua famiglia, grazie  :)