Lavoro flessibile: una svolta vantaggiosa per gli espatriati

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Pubblicato 2024-05-13 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Stiamo assistendo a un boom del lavoro flessibile a livello globale? Da Singapore al Regno Unito, passando per Spagna, Islanda, Finlandia e Nuova Zelanda, la flessibilità viene ridefinita e ampliata a livello internazionale, a vantaggio sia degli espatriati che di chi sta per trasferirsi.

Boom del lavoro flessibile: quali sono i vantaggi per gli espatriati? 

Conosciuto come lavoro flessibile o flexiwork, il termine ingloba tutti gli accordi che non si attengono agli orari di lavoro standard. Le aziende e i dipendenti concordano le modalità operative come l'orario di lavoro, il luogo, le mansioni da svolgere, ecc. Il lavoro flessibile comprende quindi il lavoro a distanza e l'ufficio flessibile (o scrivania flessibile), che sono modalità di organizzazione del lavoro e di accesso alla flessibilità.

Per le aziende, il momento attuale è ancora più flessibile rispetto a prima del COVID. Le aziende di Singapore, Regno Unito, Francia, Spagna e Stati Uniti stanno abbracciando, o hanno già adottato, queste nuove modalità di organizzazione del lavoro. Anche in Giappone alcune aziende stanno sperimentando il lavoro flessibile. Adottare il lavoro flessibile aumenterebbe le possibilità di attrarre talenti stranieri.

Questo concetto di libertà è sempre più riconosciuto dalle aziende, che nelle loro offerte di lavoro mettono l'accento sulla flessibilità della posizione. I dipendenti, espatriati o meno, non vogliono “eseguire” e basta, ma essere dei collaboratori che partecipano attivamente alla buona riuscita delle mansioni che svolgono. Purtroppo, la concorrenza tra professionisti locali e stranieri può essere molto agguerrita. A Singapore, il boom del lavoro flessibile sembra favorire l'assunzione di lavoratori stranieri.

Singapore, USA, Regno Unito: sempre più flessibilità

Stiamo per assistere a un "grande ritorno degli espatriati" a Singapore? Spinti ad andarsene durante il COVID, messi all'angolo da una politica che favoriva l'occupazione locale, gli espatriati tornano alla ribalta grazie al lavoro flessibile. Per le aziende che si occupano di lavoro flessibile, gli espatriati offrono diversi vantaggi: costano meno dei lavoratori singaporiani e sono più qualificati. Le aziende di Singapore specializzate in marketing digitale puntano sugli espatriati, lamentando la mancanza di professionisti singaporiani qualificati. Anche altre aziende del settore digitale stanno optando per il lavoro flessibile e per l'impiego di espatriati, anche se preferirebbero puntare sui locali.

Negli Stati Uniti, la modalità del lavoro flessibile si è espansa dopo il COVID. Secondo uno studio del 2022, condotto dalla società di consulenza McKinsey & Company, l'87% dei lavoratori americani lavora in modo flessibile (ossia da remoto). Per questa società di consulenza, il lavoro flessibile prenderà sempre più piede, superando il settore digitale. Anche altri dati evidenziano la rapida crescita del lavoro flessibile. Secondo HRKatha, una società specializzata in risorse umane (HR), la percentuale di aziende statunitensi che offrono posizioni flessibili è passata dal 51%, all'inizio del 2023, al 62% nel novembre 2023. 

Flessibilità sul lavoro: una questione fondamentale per gli espatriati e per chi progetta un trasferimento

Per gli espatriati e per chi vuole trasferirsi, la libertà offerta dal lavoro flessibile è fonte di motivazione. Per il mercato del lavoro internazionale, si tratta di una situazione vantaggiosa per tutti: maggiore produttività per le aziende e maggiore autonomia per i lavoratori. Gli espatriati possono gestire meglio la loro vita professionale e privata, e sono più legati alla loro azienda. Smentendo i detrattori, il lavoro flessibile non intacca la fedeltà verso l'azienda, al contrario. I dipendenti si sentono più responsabilizzati e sono più coinvolti.

Attenzione, però, a non trascurare gli altri aspetti dell'espatrio. Ogni nazione, e ogni azienda, ha la sua cultura e gli espatriati devono fare i conti con varie sfide tra cui il costo della vita, le spese per il visto, l'istruzione dei figli...  A Singapore, l'aumento del costo della vita sta facendo scappare gli espatriati. La soglia di reddito per ottenere un visto di lavoro si alzerà dal 1° gennaio 2025, e questo è un ulteriore ostacolo per chi vuole trasferirsi a Singapore. Il Ministero del Lavoro è favorevole a questa nuova misura, adottata per incoraggiare l'occupazione locale. Un aumento simile è stato introdotto nel Regno Unito per “filtrare” i candidati stranieri.

Chi sostiene il lavoro flessibile spera in un “mondo senza frontiere, senza uffici”. In questo modo, tutti potrebbero lavorare da remoto in qualsiasi parte del mondo, ma questo modello è ancora lontano. Non è detto che gli espatriati e i futuri espatriati abbracceranno questa versione ultima del lavoro flessibile. Al contrario. Se si trasferiscono all'estero, è anche per scoprire un'altra cultura lavorativa. L'arricchimento professionale va di pari passo con quello personale.