Studiare all'estero e lavorare: i Paesi dove puoi farlo

Vita quotidiana
  • young student working
    Shutterstock.com
Pubblicato 2022-03-15 alle 10:00 da Ester Rodrigues
Gli studenti internazionali spesso devono lavorare per mantenersi durante il loro soggiorno all'estero, ma non tutti i paesi lo consentono. Ecco dove è possibile e le condizioni da rispettare.

Per molti studenti internazionali il sogno di studiare all'estero richiede anni di preparazione oltre che sacrifici per mettere da parte dei risparmi. Negli ultimi due anni, a seguito della pandemia del Covid-19 che ha causato una grave crisi economica, è stato quasi impossibile mettere da parte dei soldi. Per questo motivo, molti studenti internazionali sono costretti a lavorare durante gli studi per potersi mantenere o, nel migliore dei casi, per concedersi la possibilità di esplorare il Paese che li accolglie e di divertirsi con i nuovi amici. Per lavorare all'estero, gli studenti stranieri devono essere consapevoli dei loro diritti e doveri, oltre che conoscere le procedure che regolano l'impiego nella nazione ospitante.

Alcuni Paesi consentono agli espatriati con visto studentesco di lavorare, altri invece lo consentono solo al termine degli studi, a determinate condizioni. Ma anche le nazioni che danno loro il diritto di essere impiegati, applicano delle restrizioni. Negli Stati Uniti, ad esempio, gli studenti internazionali in possesso dei visti F-1 e M-1 possono lavorare solo all'interno del campus e nell'ambito di programmi di formazione specifici. Gli studenti extraeuropei che vogliono studiare in Finlandia, dal 1 aprile di quest'anno possono beneficiare di alcuni vantaggi dato che il governo sta raddoppiando i numeri di visti per studenti e sta aumentando il numero di ore di lavoro consentite. Questi sono alcuni dei Paesi che danno la possibilità agli studenti internazionali di lavorare:

Stati Uniti

Gli studenti stranieri titolari di visto F1 possono seguire un Optional Practical Training (OPT) che li autorizza a lavorare nel proprio campo di studi all'interno del campus universitario. Possono inoltre continuare a lavorare per un altro anno al termine degli studi. Per i laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), il periodo si estende a 3 anni. 
Gli studenti stranieri che desiderano fermarsi negli Stati Uniti al termine del percorso accademico possono convertire il loro visto F1 in un visto H1B che consente di lavorare negli USA per tre anni, prorogabili fino a 6 anni.

La condizione da soddisfare è che siano studenti a tempo pieno presso un istituto di istruzione superiore certificato dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti e dallo Student and Exchange Visitor Program (SEVP). Nel caso di studenti che fanno domanda di ​​visto H1B, il datore di lavoro deve garantire che pagherà al futuro impiegato almeno il 95% dello stipendio che viene di regola corrisposto per quel tipo di mansione. Si noti che la durata di questo visto dipende dalla posizione occupata dall'espatriato. In caso di perdita del posto di lavoro, il visto perde la sua validità.

Regno Unito

Gli studenti stranieri nel Regno Unito sono generalmente titolari di un visto Tier. Questo visto consente loro di lavorare fino a 10 ore a settimana part-time se sono iscritti a un corso di laurea, e fino a 20 ore settimanali part-time se stanno studiando per un master. Il periodo delle vacanze estive è il momento ideale per lavorare di più e mettere da parte un po' di soldi. Infatti, durante questo lasso di tempo, possono lavorare a tempo pieno (36,5 ore settimanali se lavorano nel campus universitario). Durante gli studi, invece, non sono autorizzati a lavorare in modo autonomo, ad avviare un'attività commerciale, ad esercitare come atleta professionista o allenatore sportivo, ad esercitare un apprendistato come dentista o medico, a meno che non siano iscritti ad un programma specifico.

In precedenza, i laureati provenienti da nazioni non europee non potevano rimanere per più di 4-6 mesi nel Paese dopo aver terminato gli studi. Questa politica piuttosto restrittiva, e l'entrata in vigore della Brexit hanno causato un calo drastico nelle iscrizioni. Per fronteggiare questa tendenza, il governo britannico ha deciso di rivedere i regolamenti che interessano i visti di lavoro post-studio. Gli stranieri che si sono laureati presso un istituto di istruzione superiore in Gran Bretagna possono ora soggiornare per un periodo massimo di 2 anni, che si estende a 3 anni per i dottorandi.

Spagna

I visti per studenti non consentono automaticamente di lavorare. Gli studenti non europei, dopo aver trovato un impiego, devono richiedere l'autorizzazione al lavoro presso l'Officina de Extranjeria, e fornire tutti i documenti necessari al rilascio del permesso tra cui il contratto di lavoro (che indichi il numero di ore lavorate) e una lettera dell'università che riporti gli orari delle lezioni. Con questi dati alla mano, l'Officina de Extranjeria potrà valutare se lo studente è in grado sia di lavorare che di studiare.
Terminati gli studi, gli studenti extra europei che volessero lavorare in Spagna devono come prima cosa essere in possesso di un contratto presso un'azienda spagnola. Dovranno quindi rientrare nel Paese di origine e fare domanda di visto.

Finlandia

Dal 1 aprile di quest'anno, gli studenti internazionali in Finlandia possono lavorare più ore. In seguito alla riforma, possono lavorare tra le 25 e le 30 ore a settimana. Il numero di ore lavorate viene contato nell'arco di un anno e questo significa che possono lavorare più di 30 ore in alcune settimane e meno ore in altre, purché la quantità totale di ore rientri nel limite annuale consentito. Seguire un percorso di formazione non viene considerato come lavoro e non è soggetto a un limite di ore. 

Un altro cambiamento entrato in vigore dopo la riforma interessa i laureati extra UE che lasciano la Finlandia dopo aver terminato gli studi e che decidono di tornare in un secondo tempo. La nuova legge consente loro di richiedere un permesso di residenza, atto alla ricerca di lavoro, entro cinque anni dalla scadenza del visto studentesco.